L’evento a partire dal volume «Lavoro sfruttato e caporalato», edito da il Mulino nel 2023, che analizza il fenomeno dello sfruttamento lavorativo e il caporalato, concentrandosi sulla sua diffusione in diversi settori economici
«Lo sfruttamento del lavoro e delle persone che lavorano è ormai trasversale ai settori economici e ai contesti produttivi, si declina in modo adattivo ai territori, attraverso meccanismi in grado di connettere mondi solo apparentemente distanti come quello dell’agricoltura (storicamente caratterizzato da forme di intermediazione illecita e caporalato) e quello delle nuove tecnologie digitali. Spazi in cui le componenti più deboli della popolazione – le donne e le persone migranti su tutte – si trovano invischiate in processi di progressiva marginalizzazione. I meccanismi dello sfruttamento del lavoro hanno diversamente sollecitato l’intervento legislativo e di politica pubblica, anche se in modo frammentato e spesso non omogeneo, producendo interventi settoriali e scarsamente efficaci nella pratica».
Questa è una delle conclusioni a cui giunge il lavoro di ricerca-azione raccolto nel volume «Lavoro sfruttato e caporalato» (il Mulino, 2023) di cui si parlerà nel corso di un seminario organizzato dalla Fondazione Marco Biagi, lunedì 4 novembre dalle ore 16 alla Fondazione Lercaro di Bologna, in via Riva Reno.
La presentazione del volume, che raccoglie i risultati del Progetto FARm – Filiera dell’agricoltura responsabile, finanziato dal Fondo FAMI (Fondo asilo migrazione e integrazione) e realizzato dalle Università di Bolzano, Milano Statale, Trento e Verona insieme ad altri 13 partner non universitari, sarà a cura di Riccardo Salomone e Laura Calafà, che insegnano Diritto del lavoro rispettivamente all’Università di Trento e di Verona, e hanno contribuito alla sua stesura.
Sarà anche l’occasione per un dialogo con la professoressa Enrica Morlicchio, sociologa economica, da sempre studiosa dei fenomeni del lavoro e della povertà. Infine, Sara Rouibi, collaboratrice dell’Area Programmazione sociale, Integrazione e inclusione della Regione Emilia Romagna, porterà una riflessione a partire dalle attività del progetto «Common Ground» come parte del sistema regionale di politiche e interventi per l’emersione e l’inclusione di persone migranti vittime di sfruttamento nel mercato del lavoro.
I saluti iniziali saranno affidati a Marina Orlandi, vedova del giuslavorista ucciso a Bologna dalla Nuove Br nel 2001. Le conclusioni saranno affidate al vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi.
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