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L’Italia centro-settentrionale è battuta da una intensa perturbazione di origine atlantica, con precipitazioni da sparse a diffuse, anche temporalesche: tra le regioni di quest’area, la più colpita è nuovamente l’Emilia Romagna che è in allerta rossa da domani per il rischio idraulico.
Ma la situazione è già grave da oggi. Dopo la recente alluvione dello scorso settembre che ha visto cadere in 48 ore 350 mm di pioggia, c’è il timore di una nuova ampia alluvione. Dalle prime ore del mattino è peggiorata con fortissime piogge e temporali sfociati in nubifragi. In questo scenario in diverse zone, a partire da Bagnacavallo in provincia di Ravenna, è stata proclamata l’allerta meteo rossa come “misura precauzionale per la vulnerabilità di questi territori” e si evacuano i residenti. Anche Massimo Isola, sindaco di Faenza, ha comunicato a tutti i cittadini a restare il più lontano possibile dai fiumi.
Sono in corso evacuazioni pure nel Ravennate a Traversara, Borghetto e Boncellino, interessando circa 1.100 persone. L’allerta meteo rossa diramata intorno alle ore 12 riguarda principalmente la criticità idraulica, che corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici e possibili eventi alluvionali, lungo i corsi d’acqua principali.
Intanto, mentre dal congresso nazionale degli ingegneri arrivano ulteriori dati allarmanti (“Più di 9 milioni di persone e 2 milioni di edifici, in Italia, sono esposti ad alto rischio alluvione”) in occasione dello stesso appuntamento il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha lanciato una gravissima accusa all’indirizzo di cinque regioni del Mezzogiorno: “Cinque regioni del Sud hanno detto che devono rinunciare alla risorsa Pnrr per mettere in sicurezza il territorio per un importo di circa 107 milioni, perché non riescono a rispettare i termini”. Richiesto di specificare quali fossero, Musumeci non ha chiarito. Parole che genereranno una sicura polemica, mentre l’Emilia Romagna si avvia ad un’altra delle sue difficili notti.
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