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Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha detto che tra le proposte che ha fatto per la prossima legge di bilancio c’è una riduzione delle tasse su parte degli stipendi dei medici: gli aumenti potrebbero arrivare a circa 200 euro al mese, in media. E anche per gli specializzandi, soprattutto nelle specialità meno richieste, si starebbe cercando di migliorare le condizioni economiche.
La legge di bilancio per il prossimo anno è ancora in fase di definizione e scrittura, ed è troppo presto per dire con certezza cosa il governo ci inserirà alla fine, con i fondi limitati a disposizione. Il ministro della Salute Orazio Schillaci, però, ha condiviso apertamente una delle proposte che ha fatto al ministro dell’Economia Giorgetti: ridurre le tasse sulle buste paga dei medici per aumentare gli stipendi. E in lavorazione ci sarebbe anche un aumento per gli specializzandi, soprattutto quelli nelle specialità meno ambite (come quelle di laboratorio, o la medicina di emergenza urgenza per il Pronto soccorso).
Schillaci ha spiegato: “Intendiamo finalizzare ulteriori risorse per programmare nuove assunzioni e per pagare meglio chi già lavora alle dipendenze del Servizio sanitario”. In particolare, una delle “ipotesi concrete” presentate a Giorgetti è la “tassazione al 15% delle indennità di specificità per dare ulteriore ossigeno alle buste paga”.
Quanto guadagneranno in più i medici
L’indennità di specificità è una parte dello stipendio che oggi è tassata al 43%. Quindi, abbassare l’aliquota porterebbe a uno sconto significativo sulle tasse. Questo si tradurrebbe in un aumento stimato da circa 200 euro netti al mese (per tredici mensilità ). Per di più, la tassa ridotta riguarderebbe anche gli infermieri, che quindi a loro volta riceverebbero un aumento di stipendio.
I sindacati hanno detto di essere soddisfatti di questa proposta. Anaao-Assomed, con il suo segretario Pierino Di Silverio, ha sottolineato: “È una richiesta che avanziamo da tempo. Un segnale concreto di voler tornare ad investire sul professionista. Un inizio per dire ai medici e ai dirigenti sanitari: crediamo in voi e nel vostro lavoro ordinario, e non solo straordinario”.
Di Silverio ha anche ribadito che oggi lo stipendio dei medici, in rapporto al costo della vita, vede l’Italia al quartultimo posto in Europa. Si parla di “circa 2.500 euro-2.600 euro lordi al mese a inizio carriera”, per un lavoro usurante e con una “reperibilità pagata pochissimo, 10 euro lordi all’ora”, in cui “per fare carriera servono almeno vent’anni”.
I possibili aumenti per gli specializzandi
Il segretario di Anaao-Assomed ha parlato anche di un altro tema: gli specializzandi. I giovani, ha detto, “hanno bisogno di una visione del lavoro più flessibile e di condizioni di lavoro migliori”. E chi si specializza merita “un contratto con tutte le tutele”.
Anche su questo punto starebbe lavorando il ministero della Salute. D’altra parte, su circa 15mila contratti di specializzazione messi a bando nel 2024, solo poco più di 11mila sono stati assegnati (tre su quattro), e si prevedono ancora centinaia di mancate immatricolazioni ad abbassare il numero. I livelli più bassi si sono toccate per alcune specialità , le meno “ambite”: l’11% per microbiologia e virologia, il 15% per altre specialità di lavoratorio, il 18% per la radioterapia, e solo il 30% per i medici del Pronto soccorso.
Spesso restano deserte le specializzazioni per i lavori più usuranti, oltre a quelli che negli anni di carriera non permettono di poter praticare anche nella sanità privata (aumentando i guadagni). Così, un’ipotesi del ministero è di aumentare tutti i contratti di specializzazione del 5%, portando a circa 100 euro netti in più al mese. E, dopodiché, dare un ulteriore aumento (dai 250 euro in su, fino a sfiorare i 400 al mese) per alcune specifiche specializzazioni. Ma, come detto, resta da vedere se basteranno le risorse per inserire anche queste novità nella legge di bilancio.
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