Come siamo messe a buoni propositi? Ci spronano e ci aiutano a mantenere la rotta o ci gettano nella frustrazione piĆ¹ profonda? E se fossero proprio loro la causa del Blue Monday, il lunedƬ piĆ¹ triste dellāanno?
E no, non si tratta di motivazione, che come dice Mel Robbins āĆØ spazzatura: la veritĆ ĆØ che quando ti serve, non cāĆØ mai. Non ĆØ una questione di volere, ma di abilitĆ . LāabilitĆ nella vita di essere in grado di sentire ciĆ² che senti dentro di te e quindi fare ciĆ² che hai bisogno di fare.ā
Di certezze non ne abbiamo, lāinghippo potrebbe stare nel come ci avviciniamo ai buoni propositi, forse non sono loroā¦ siamo noi che dovremmo ascoltarci di piĆ¹ e organizzare meglio i nostri obiettivi.
Ecco quindi che nellāeditoriale di Cristina troviamo finalmente una volta per tutte la spiegazione, dati alla mano, del perchĆ© i buoni propositi hanno vita breve e di come possiamo adattarli āal nostro sentireā. Con Valerie BĆ©nĆ©teau invece passiamo al concreto per un buon proposito che spesso compare a inizio anno: prendersi cura della propria gestione finanziaria.
Buona lettura e facci sapere comāĆØ il tuo rapporto con i buoni propositi!
editoriale per Piano C a cura di Cristina Coppellotti – responsabile formazione, empowerment e riprogettazione professionale @piano C
Posso affermare con una certa supponenza di essere cintura nera di Buoni Propositi dellāanno nuovo lasciati appesi sullo stendibiancheria a prendere polvere (ĆØ lo step successivo al lasciarli nel cassetto).
Come ĆØ facile immaginare, quindi, non li amo affatto e, dopo anni e anni di tentativi, ho raggiunto la consapevolezza che, per me, ĆØ meglio soprassedere quel magico momento dicembrino di visualizzazione e scrittura di una versione migliorativa di me stessa.
Se chi legge rientra, invece, nel novero di chi trova utile e piacevole dedicarsi a stilare la lista dei propositi, con la penna, quella che scrive bene, sul quadernino nuovo o sul proprio bullet journal, ovviamente avrĆ da me tutta lāammirazione e la stima.
Mi rivolgo invece a tutte quelle persone che hanno lasciato ogni speranza, o a quelle che invece ancora ci provano, per poi ritrovarsi giĆ al terribile blue monday in ritardo con la vita, frustrate e insoddisfatte.
Ma partiamo con ordine. PerchƩ la maggior parte delle persone si dedica alla redazione dei buoni propositi e perchƩ si fa prevalentemente a gennaio?
Le persone sentono il bisogno di scrivere i buoni propositi per motivi profondamente radicati nella psicologia umana, nella cultura e nei bisogni emotivi. Questo desiderio risponde a una serie di spinte interne ed esterne che li portano a voler formalizzare i propri obiettivi.
Sicuramente incide il bisogno di crescita personale e la ricerca di miglioramento continuo, connaturato nella natura umana, cosƬ come il desiderio di autorealizzazione.
Anche la volontĆ di esercitare una certa dose di controllo sulla nostra vita influisce, offrendo la sensazione di non essere in balia del caso e innalzando di conseguenza il livello di responsabilitĆ e la motivazione. Spesso oltre alle motivazione interne concorrono anche quelle legate alla pressione sociale. Lāidea dei buoni propositi ĆØ fortemente radicata nella cultura contemporanea, specialmente nei mesi di dicembre e gennaio e molte persone sentono il bisogno di aderire a questa pratica per sentirsi parte di una comunitĆ che condivide gli stessi obiettivi. Media, social network e pubblicitĆ promuovono costantemente lāimportanza del cambiamento e del miglioramento personale, incentivando questa abitudine in una sorta di effetto TribĆ¹.
Alzi la mano chi non ha visto nel suo feed almeno 5 buoni propositi dei suoi contatti!
Il perchĆ© questo avvenga tra Natale e Capodanno ĆØ abbastanza intuitivo.
Valerie BĆ©nĆ©teau, Business Coach, Mentor e Formatrice Finance: canadese, emigrata in Italia a 23 anni, una laurea in matematica, una miriade di interessi, si definisce una donna patchwork. Dal lavoro in azienda alla libera professione, la curiositĆ ĆØ la sua bussola. Ma su una cosa non lascia nulla al caso: la pianificazione finanziaria.
āQuandāero bambina non sognavo un lavoro preciso, ma immaginavo cose tipo scoprire la nuova penicillina, essere la seconda Madre Teresaā¦ sognavo e lo facevo in grande!
Il mio lavoro da Business Coach non si fa in India o in un laboratorio, ma ha in comune con quei sogni il fatto di essere utile alle persone, anche se in piccolo, una alla volta.
E questo mi rende felice.ā
Valerie BĆ©nĆ©teau oggi ĆØ Business Coach, Mentor e Formatrice Finance, dopo aver lavorato per anni in azienda nellāAmministrazione-Finanza ha deciso di diventare libera professionista.
Come Business Coach e Mentor segue sia le singole persone che i gruppi proponendo dei percorsi durante i quali si riflette e si analizza come stanno lavorando oggi, come vogliono ampliare e rafforzare il loro modo di lavorare e li supporta nellāallenarsi in nuove competenze utili per il loro lavoro. Alcuni esempi? Come si possono gestire meglio le prioritĆ , come diventare piĆ¹ assertivi o avere una visione lavorativa piĆ¹ ampia.
Come Formatrice Finance invece Valerie si occupa di formazione a gruppi che vogliono acquisire conoscenza e praticitĆ in Amministrazione/Finanza/Controllo: tra i corsi che tiene ce nāĆØ uno specifico ad esempio per le neo-imprenditrici.
āNegli anni, quando ho fatto colloqui di lavoro, ho raccontato, a posteriori, il mio percorso come se fosse stata una sequenza ordinata di scelte. In realtĆ , mentre le esperienze le vivevo, mi guidava una semplice ed illogica curiositĆ .ā
Valerie sceglie il liceo scientifico e di laurearsi in matematica semplicemente perchĆ© le piaceva la materia. Non pensava a cosa le sarebbe potuta servire, non pensava al lavoro. Una cosa ĆØ certa, il suo percorso di studi le ha fornito uno strumento prezioso, il modo di ragionare.
Durante gli anni ha cambiato lavoro varie volte, e ogni volta era la curiositĆ , o il caso, a spingerla verso un determinato lavoro.
āNon ho mai avuto un ācareer planā. Allāinizio non sapevo quanto le aziende siano organismi vivi. Pensavo che le aziende fossero per sempre. Invece crescono, si riducono, si scindono, si uniscono, si acquisiscono e si vendono. Si trasformano in continuazione.ā
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š 3 articoli del nostro blog che a inizio anno possono dare la giusta carica:
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šļøA scuola di gentilezza tratto dal podcast Sulla gentilezza di Mario Calabresi.
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Valerie ci consiglia:
š Azzurra Rinaldi, Le signore non parlano di soldi. Quanto ci costa la disparitĆ di genere in cui affronta i temi della cura non retribuita, della violenza economica, dell’emancipazione che smantella il sistema patriarcale e del suo impatto sulle tasche delle donne. Invoca la sorellanza, una migliore rappresentanza e affronta parole ancora oggi “scomode”: piacere, potere e desiderio.
š Hans Rosling, Factfulness – Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo e perchĆ© le cose vanno meglio di come pensiamo
Attraverso un attento studio dei dati, Rosling, il āmaestro Jedi dei datiā, dimostra che le cose non stanno andando cosƬ male e che, anzi, siamo di fronte a un radicale miglioramento. Per capirlo dobbiamo perĆ² imparare a guardare ai fatti con curiositĆ , a metterli in prospettiva e a saperci stupire: basta pensare alla vita dei nostri nonni per accorgerci degli enormi passi avanti che stiamo facendo, in ogni campo.š„ Allāinterno di Che Storia! Valerie ci ha lasciato alcune risorse utili riguardanti la gestione finanziaria, non perdertele.
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āš½ Hai un’ideaĀ imprenditoriale ma hai bisogno di supporto?Ā Piano C per la tua ImpresaĀ ĆØ la consulenza personalizzata che fa per te.
Se hai bisogno di altri tipi di accompagnamento nella costruzione della tua carriera, prenota la tua call conoscitiva gratuita per febbraio per scoprire come possiamo esserti di supporto. Scrivici una mail a dillo@pianoc.it
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4 incontri gratuiti in presenza a Parma per progettare il proprio futuro professionale
Le prime attivitĆ del Progetto Skill Link stanno prendendo forma!
Tra queste, il laboratorio Costruisci il lavoro per te pensato per giovani tra i 20 e i 35 anni pronti a progettare il proprio futuro professionale.
Un percorso pratico e coinvolgente condotto da Cristina Coppellotti, responsabile formazione, empowerment e riprogettazione professionale @piano C, utilizzando il metodo innovativo del Work Design.
Il laboratorio si svolge negli spazi di On/Off a Parma e grazie al Contributo di Fondazione Cariparma il laboratorio ĆØ gratuito: per candidarsi ĆØ necessario compilare la candidatura entro lunedƬ 3 febbraio.
Ancora pochi giorni per candidarsi alla terza edizione di Data Interpreter: la raccolta delle candidature termina giovedƬ 30 gennaio.
Ma cosa significa partecipare al corso gratuito Data Interpreter? Te lo raccontano loro, le partecipanti.
Data Interpreter offre, sia online che in presenza presso la sede di MEET Digital Culture Centrer a Milano, un programma di 180 ore di formazione gratuita.
Rivolto alle donne tra i 34 e i 50 anni, attualmente senza occupazione, interessate ad avvicinarsi al mondo dei dati e dellāintelligenza artificiale: hai unāamica a cui potrebbe interessare?
Il corso ĆØ un progetto selezionato e sostenuto dal Fondo Repubblica Digitale ā Impresa sociale, promosso da MEET Digital Culture Center, Piano C, Formaper, con la collaborazione di Altroconsumo e Dataninjaschool.
Se anche tu come noi non vedi lāora di vedere la grafica di Chiara, eccola qua pronta da scaricare. Puoi usarla come screensaver del tuo smartphone o nelle tue stories di Instagram (nel caso ricordati di taggare @pianoc_mi, ci farebbe piacere!)
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Grazie per aver letto fin qua. Se hai apprezzato Chiara, inoltrala a chi tieni, condividi i post che ti hanno colpita di piĆ¹ e se ancora non lo fai, seguici su Instagram e LinkedIn: sharing is caring!
Chiara ĆØ un lavoro collettivo, a gennaio ringraziamo:
Fabiola NorisĀ curatrice, Cristina Coppellotti per lāeditoriale, Valerie BĆ©nĆ©teau per Che storia!, e Laura ChiarakulĀ per la grafica.
***** lāarticolo pubblicato ĆØ ritenuto affidabile e di qualitĆ *****
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