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Pensione: chi può andarci entro la fine di quest’anno  – Pescara #finsubito prestito immediato

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C’è ancora la possibilità di andare in pensione entro il 2024 con agevolazioni e misure particolari. La riforma delle pensioni, contenuta nella Manovra 2024, ha modificato non soltanto gli strumenti di flessibilità in uscita, ma anche alcune condizioni per l’accesso a formule pensionistiche strutturali. Ci sono novità per la pensione anticipata ordinaria e per quella di vecchiaia, per Ape Sociale e Opzione Donna, Quota 103 e la pensione anticipata contributiva. Ecco tutti i nuovi requisiti per capire chi può andare in pensione entro l’anno e come può farlo, facendo il punto sugli strumenti per ritirarsi, con le rispettive decorrenze.
PENSIONI DI VECCHIAIA
La pensione di vecchiaia spetta ai dipendenti e autonomi che hanno maturato 20 anni di contributi e 67 anni di età, insieme alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Per chi rientra nel sistema contributivo, da quest’anno è cambiato l’importo soglia: non viene più richiesto di aver maturato, alla data di presentazione della domanda di pensionamento, un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale, ma una pensione pari all’assegno sociale stesso, che nel 2024 è di 534,40 euro. Resta, invece, invariata la decorrenza: per la pensione di vecchiaia non sono previste finestre mobili e il primo rateo arriva il mese successivo a quello della domanda. Anche nel 2024 restano applicabili le consuete deroghe ai requisiti ordinari per la pensione di vecchiaia riservate ad alcune categorie di lavoratori, senza finestre mobili, in alcuni casi con delle novità. In particolare, chi svolge lavori gravosi e usuranti può accedere alla pensione di vecchiaia con Quota 97,6 ovvero 61 anni e 7 mesi di età con 35 anni di contributi, se dipendente, e Quota 98,6 – 62 anni e 7 mesi di età con 35 anni di contributi – se autonomo. I lavoratori con 15 anni di versamenti a fine 1992, possono avere uno sconto di 5 anni sul requisito contributivo dei 20 anni.
I contributivi puri, senza versamenti prima del 1996, possono andare in pensione di vecchiaia con soli 5 anni di contributi, ma devono aspettare di avere 71 anni di età, senza importi soglia, Se, invece, vogliono accedere alla pensione anticipata contributiva a 64 anni, dal 2024 devono maturare un assegno pari a 3 volte il trattamento minimo, oppure 2,8 volte se sono donne con un figlio (2,6 donne con due o più figli).
PENSIONE ANTICIPATA
Anche quest’anno, la legge Fornero permette di andare in pensione anticipata ordinaria con un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria è prevista una finestra mobile che fa slittare il primo rateo di pensione di tre mesi dalla maturazione dei requisiti. Dal 2024, i dipendenti pubblici afferenti alle 4 gestioni previdenziali ex Inpdap, che scelgono la pensione anticipata, subiscono un taglio dell’assegno pensionistico dovuto all’aggiornamento delle aliquote di rendimento della quota retributiva della pensione.
Per questi specifici lavoratori si allungano anche le decorrenze, ma dal 2025. A regime, nel 2028, si dovranno attendere 9 mesi di finestra mobile.
ALTRE FORMULE
Il Governo ha rinnovato nel 2024, con importanti modifiche, le varie formule di flessibilità in uscita. Quota 103 riguarda chi matura i requisiti (62 anni età e 41 contributi) entro il 31 dicembre 2024 e impone di accettare un assegno pari al massimo a 4 volte il minimo (nel 2023 era 5 volte il minimo) fino a 67 anni. Inoltre, l’assegno viene ricalcolato interamente con il sistema contributivo, perdendo la valorizzazione della quota retributiva del proprio montante. Infine, si allungano le finestre mobili di uscita: 7 mesi per i dipendenti e 9 mesi per gli autonomi. Con Opzione Donna le lavoratrici del pubblico e del privato possono andare in pensione con 35 di contributi maturati entro il 31 dicembre se hanno anche 61 anni di età (sconto fino a due anni con due o più figli, un anno con un figlio), ma con l’assegno interamente ricalcolato con metodo contributivo. Le potenziali beneficiarie sono: caregiver familiari di conviventi disabili o non autosufficienti; invalide almeno al 74%; in esubero, dipendenti o licenziate da aziende per le quali è stato aperto un tavolo di crisi. Chi ha maturato i requisiti con le vecchie regole può ancora esercitare il diritto quest’anno o in futuro, se vuole far aumentare il montante contributivo. La Manovra 2024 non ha tecnicamente rinnovato l’Ape Sociale per le 23 categorie di addetti a mansioni gravose che erano state individuate nel 2022 e applicate fino al 2023.
Nel 2024, la circolare applicativa Inps le ha, comunque, ammesse alla domanda di accompagnamento a pensione. La misura diventa, tuttavia, più stringente: per questa formula di pensione agevolata servono adesso 63 anni e 5 mesi di età, oltre ai 30 anni di contributi, oppure 36 per coloro che accedono come lavoratori addetti a mansioni gravose o usuranti. Bisogna, infine, rientrare in una delle quattro categorie di lavoratori: disoccupati involontari senza sussidio (Naspi); caregiver per assistenza da 6 mesi del coniuge o parente di 1° grado convivente; disabili pari almeno al 74%; addetti a lavori gravosi da almeno 6 anni nell’arco degli ultimi 7 anni. Non sono previste finestre mobili di uscita per la decorrenza.
PENSIONI PRECOCI
I cosiddetti lavoratori precoci, coloro che prima dei diciannove anni di età avevano già maturato almeno dodici mesi di contributi, possono andare in pensione anticipata con Quota 41 ovvero con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica, sia uomini che donne, senza alcuna differenza. Si tratta di una misura strutturale, che è rimasta invariata e di cui si potrà usufruire per tutto il 2024. Tuttavia, c’è una penalizzazione per i dipendenti pubblici ex Inpdap: trattandosi di una pensione anticipata, per questi lavoratori si attua un ricalcolo della quota retributiva con un taglio sull’assegno finale. La decorrenza del trattamento scatta trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti. Nei casi specifici relativi ai dipendenti delle gestioni ex Inpdap si applicheranno, dal 2025, le nuove decorrenze, che gradualmente aumenteranno fino a stabilizzarsi nel 2028 a 9 mesi. L’Inps ha, infine, recepito le novità della Manovra 2024 aggiornando le procedure di domanda della pensione online.





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