Perugia, ok alle modifiche della tassa di soggiorno: dagli affitti brevi alle multe, le novità

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di D.B.

Il consiglio comunale di Perugia ha approvato le modifiche al regolamento dell’imposta di soggiorno con 17 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astensioni. Tra le novità più rilevanti, l’estensione dell’imposta alle locazioni brevi, come previsto dalla normativa nazionale. Questa modifica, secondo quanto riferito in aula dall’assessora al Bilancio Alessandra Sartore, mira a uniformare la regolamentazione comunale alle leggi vigenti e a includere una platea più ampia di soggetti obbligati al pagamento della tassa, contribuendo al finanziamento del turismo e dei servizi pubblici locali.

Le novità Sartore ha poi aggiunto che l’introduzione delle locazioni brevi tra le tipologie soggette al tributo è un adeguamento necessario per allinearsi a un decreto legge del 2017. D’ora in avanti, l’imposta graverà su tutte le unità immobiliari destinate ad affitti turistici di breve durata, come definito dalla normativa nazionale. Oltre all’estensione del campo di applicazione, il regolamento aggiornato prevede che il gettito dell’imposta venga destinato, secondo quanto deliberato dalla giunta, al sostegno della promozione turistica e culturale, alla manutenzione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, nonché ai servizi pubblici, inclusa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

Cosa cambia Tra le altre modifiche significative, è stato specificato che l’imposta si applica per un massimo di sette pernottamenti consecutivi, superando il precedente limite di tre giorni dopo i quali era prevista una riduzione del 50 per cento. Il calcolo dell’imposta sarà stabilito in base alla tipologia di struttura ricettiva e ai servizi offerti, con le tariffe annualmente deliberate da Palazzo dei Priori. Il nuovo regolamento introduce inoltre misure più rigorose per i gestori delle strutture ricettive e per chi incassa i canoni degli affitti brevi. Questi soggetti saranno responsabili del versamento dell’imposta al Comune, con obblighi di rendicontazione trimestrale e conservazione della documentazione. Saranno inoltre tenuti a informare i clienti dell’imposta e a rispettare scadenze precise per la presentazione delle dichiarazioni.

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Multe Infine, il regolamento prevede sanzioni più severe per le violazioni. Per l’omessa o infedele dichiarazione, la multa potrà variare dal 100 al 200 per cento dell’importo dovuto, mentre per la mancata presentazione della dichiarazione periodica o la conservazione della documentazione saranno previste sanzioni amministrative fino a 500 euro.

In aula Nel corso del dibattito in aula Nicola Volpi (FdI) ha sottolineato che l’eliminazione della riduzione per i pernottamenti superiori ai tre giorni potrebbe disincentivare i soggiorni prolungati, con effetti negativi su una città dove la permanenza media dei turisti è inferiore a tre giorni. Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia) ha difeso la delibera, evidenziando che il tributo non grava sui residenti ma è destinato a migliorare l’offerta culturale e turistica, incentivando ulteriori flussi turistici. Ha inoltre invitato l’opposizione a vigilare sull’effettivo utilizzo dei ricavi per gli scopi dichiarati. Dai banchi di FdI Riccardo Mencaglia ha invece posto l’accento sulla necessità di potenziare l’ufficio tributi, per far fronte all’aumento di lavoro che le nuove regole comporteranno. L’assessora Sartore ha rassicurato sul punto spiegando che l’amministrazione sta pianificando una riorganizzazione interna per garantire un’efficace gestione del tributo, considerato strategico per il Comune.

I numeri Dal dicembre 2024 per quanto riguarda affittacamere e B&B l’imposta è aumentata da 0,50 a 1,50 euro al giorno per persona, mentre per case e appartamenti per vacanza è fissata a 1,50 euro. Le tariffe per hotel e agriturismi rimangono invariate e vanno da 0,50 euro a 2,50 euro al giorno a seconda della categoria. Secondo i calcoli fatti mesi fa dalla giunta, nel 2025 è atteso un gettito di circa 1,3 milioni di euro, con un aumento importante rispetto agli anni precedenti quando la cifra oscillava tra i 900 mila euro e il milione. Per quanto riguarda il 2025 l’intenzione del Comune è di rivedere complessivamente le tariffe, allineandole (all’insù) a quelle in vigore in città simili a Perugia.

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