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Catania tra più occupazione e lavoro nero: il rendiconto Inps 2023 #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Un sistema pensionistico precario, popolazione sempre più vecchia, disparità di genere e altro: l’occupazione a Catania cresce, ma i problemi strutturali rimangono

Per il secondo anno consecutivo la direzione etnea di Inps ha presentato il rendiconto sociale, restituendo dati centrali per l’analisi socio-economica del territorio. A Catania cresce il lavoro a tempo determinato, anche l’indeterminato, ma aumenta anche il precariato. È aumentato il lavoro nero ed è forte la disparità di genere nella retribuzione fra uomo e donna.  

A Catania la popolazione invecchia e la pensione è più bassa

A Catania il saldo tra nascite e decessi (anno 2022) è negativo con 3.225 morti in più rispetto alle nascite. La popolazione invecchia e di conseguenza cresce la pressione sul sistema pensionistico. Attualmente, Catania conta circa 199 mila pensioni IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti), con importi medi più bassi rispetto alla media nazionale. Inoltre, aumentano le richieste di pensionamento anticipato per Opzione Donna e Quota 103, nonostante una diminuzione delle domande accolte per i lavoratori cosiddetti precoci.

Più assunzioni, ma anche più precariato

Nel 2023, la provincia di Catania ha visto un saldo netto positivo nel mercato del lavoro, con un numero di assunzioni superiore a quello delle cessazioni, indicando comunque un recupero occupazionale. Le assunzioni complessive hanno riguardato più uomini che donne, esattamente 22.927 donne e 37.663 uomini, con un incremento delle forme di contratto a tempo determinato e a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente. Le cessazioni continuano a interessare in gran parte i contratti a termine e intermittenti, tendenza che si traduce in un precariato diffuso nel catanese.

Donne pagate meno degli uomini

I dati sulle retribuzioni mostrano su Catania una differenza di genere marcata. In media, secondo quanto rilevato dalla direzione provinciale di Inps, le donne guadagnano 364,9 euro settimanali, contro i 508,1 euro degli uomini. Nel settore pubblico la disparità di genere resta, con le donne che percepiscono una media di 671,8 euro settimanali, rispetto agli 844,6 euro degli uomini. Le differenze variano anche per settore economico. Ad esempio, nelle attività finanziarie e assicurative le donne guadagnano 114,8 euro al giorno, contro i 161,6 euro degli uomini. Nella sanità e assistenza sociale, le donne percepiscono una media di 55,7 euro giornalieri, mentre gli uomini 75,7 euro.

Disoccupazione ancora preoccupante. Inattivi 540 mila catanesi

Il tasso di disoccupazione rimane preoccupante. Lo è n particolare, per le giovani donne tra i 15 e i 24 anni, pari al 42,2%, mentre per gli uomini della stessa fascia d’età è del 32,2%. Il tasso di inattività femminile si conferma alto in tutte le fasce d’età, mostrando un divario chiaro e che allontana la provincia dagli standard europei di occupazione sul genere. Il numero di inattivi in provincia, che include quanti non lavorano né cercano lavoro, è di 540 mila catanesi con una prevalenza di donne (334 mila).

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A Catania oltre 11 mila lavoratori irregolari

Un’altra critica evidenziata dal Rendiconto sociale di Inps Catania è quella del lavoro nero e delle irregolarità contrattuali. Nel 2023, in Sicilia, le ispezioni dell’istituto hanno portato alla luce 670 lavoratori in nero e 11.012 lavoratori irregolari. Solo in provincia, 2.526 verifiche documentali hanno fatto emergere irregolarità, confermando un livello di evasione alto.

A Catania aumenta il ricorso alla Naspi

Sul fronte degli ammortizzatori sociali, Inps Catania ha registrato un aumento di domande per la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) con 37.239 richieste accolte nel 2023. La provincia di Catania si distingue per la rapidità nella gestione delle richieste: l’88,8% delle domande è stato elaborato entro i primi 15 giorni. L’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) è stato meno rilevante rispetto agli anni precedenti, ma ha visto un aumento nei tempi di gestione delle pratiche, da 27 giorni nel 2022 a 35 giorni nel 2023. E’ un dato più alto rispetto alla media regionale e nazionale. Il Rendiconto Sociale Provinciale 2023 mostra una provincia di Catania dove, seppure il mercato del lavoro mostra segni di ripresa, le problematiche strutturali restano intatte o si accentuano. La precarietà, il lavoro nero, e le disuguaglianze di genere frenano una crescita sostenibile e inclusiva. Rallentano anche l’economia, come analizzato dal Direttore della Banca d’Italia a Catania, Gennaro Gigante. 

“Previdenza fondamentale per l’economia”

“La parte previdenziale è importantissima per l’economia, pensioni giuste ed eque liberano risorse. Scompare la necessità di avere i “tesoretti” per mantenere lo stesso livello di qualità della vita quando si esce dal mondo del lavoro. Un istituto previdenziale che funziona – ha dichiarato Gigante – libera risorse quasi sempre reinvestite in attività finanziarie. Questo è importante per l’economia e lo ha ribadito anche il Governatore Fabio Panetta durante la Giornata Mondiale del Risparmio”. Il direttore della Banca d’Italia Catania ha evidenziato anche i rischi della denaralità provinciale sul sistema pensionistico. “Una denatalità significativa come quella rilevata a Catania porterà nel lungo periodo ad una messa in discussione dell’equilibrio previdenziale”.  La presentazione del Rendiconto Inps Catania 2023 è stato aperto dalla relazione del direttore Saverio Giunta. “Nella realtà catanese è stato registrato un aumento delle assunzioni ed è un vantaggio per tutti – ha spiegato Giunta -. Quest’anno il rapporto fotografa quindi anche una crescita, ma crescono anche Naspi e Cassa integrazione rispetto al 2022”. È stata presente alla giornata anche la prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, insieme ai rappresentanti delle Forze dell’ordine. Hanno relazionato alla presentazione la presidente del Comitato regionale Inps Sicilia Valeria Tranchina, la rappresentante del Consiglio di indirizzo e Vigilanza Inps Gaetana Pagano, il Direttore del Dipartimento di Economia e Impresa Unict Roberto Cellini e il presidente del Comitato provinciale dell’Inps di Catania Antonino Fiorenza.





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