è giunta l’ora! Neve poderosa e infingarda su Milano, Torino e Val Padana

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Le ultime elaborazioni dei modelli meteorologici sembrano non lasciare spazio a dubbi: dopo il 3 febbraio l’Italia potrebbe essere investita da un’ondata di freddo siberiano capace di portare neve diffusa su gran parte del territorio. Al centro delle attenzioni c’è il Nord Italia, con Milano, Torino e l’intera Val Padana che potrebbero vivere giorni di neve intensa e persistente. Un evento di portata eccezionale che, se confermato, segnerebbe una svolta nell’inverno 2025.




I segnali che giungono dai principali modelli matematici, tra cui ECMWF e GEM, indicano l’arrivo di una massa d’aria gelida proveniente dalla Siberia, destinata a scendere verso l’Europa e l’Italia. La configurazione atmosferica sarebbe ideale per un impatto diretto sul nostro Paese: un blocco anticiclonico sull’Atlantico e l’interazione con un sistema di bassa pressione in arrivo dall’Atlantico settentrionale potrebbero creare il mix perfetto per precipitazioni nevose di forte intensità.

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La particolarità di questo possibile evento sta proprio nella sua “infingarda” persistenza. La neve, una volta arrivata su Milano, Torino e la Val Padana, potrebbe rimanere per giorni, complice il raffreddamento intenso del suolo e l’afflusso continuo di aria gelida. La Val Padana, già naturalmente predisposta a trattenere il freddo a causa della sua conformazione geografica, potrebbe trasformarsi in una gigantesca cassa di risonanza per questo gelo siberiano, rendendo difficile il ritorno a condizioni più miti.


Secondo le attuali proiezioni, l’interazione tra l’aria fredda di origine continentale e l’umidità portata dall’Atlantico potrebbe dare vita a nevicate abbondanti e diffuse su tutto il Nord Italia. Milano e Torino sarebbero al centro di questo scenario, con accumuli significativi anche in pianura. Ma la neve potrebbe non limitarsi alle grandi città: tutta la Val Padana, da Piacenza a Verona, passando per Parma, Cremona e Brescia, potrebbe essere interessata da questo fenomeno, che rischia di mettere a dura prova la mobilità e le infrastrutture della zona.


Ciò che rende ancora più intrigante questa possibilità è la natura “poderosa” dell’evento. Le temperature previste dai modelli indicano valori molto al di sotto dello zero, con minime che potrebbero raggiungere i -7/-8°C anche nelle ore diurne. Questo significherebbe non solo la possibilità di accumuli consistenti, ma anche la formazione di ghiaccio diffuso, rendendo il paesaggio padano ancora più suggestivo, ma al contempo insidioso.


Un confronto immediato viene spontaneo con gli episodi nevosi del passato, come quello del 1985, quando un’ondata di gelo siberiano paralizzò gran parte del Nord Italia per giorni. Sebbene i dettagli siano ancora prematuri, l’intensità delle proiezioni odierne lascia intuire che potremmo trovarci di fronte a un evento simile. La neve potrebbe cadere in modo continuo per più giorni, con accumuli superiori ai 20-30 cm anche nelle aree urbane.

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Tuttavia, come sempre accade con proiezioni meteorologiche di questa portata, ci sono ancora molte variabili in gioco. La traiettoria precisa del nucleo gelido siberiano e l’interazione con il flusso atlantico potrebbero subire variazioni nei prossimi aggiornamenti. Anche una piccola deviazione del sistema potrebbe spostare il fulcro delle precipitazioni nevose verso altre aree, come il versante adriatico o il Centro Italia.


Al momento, però, i segnali sembrano chiari: il Nord Italia, e in particolare Milano, Torino e la Val Padana, è tra le zone più esposte a questa possibile ondata di neve e gelo. I prossimi giorni saranno cruciali per monitorare l’evoluzione dei modelli e capire se davvero stiamo per assistere a un evento meteorologico storico. Gli esperti invitano alla prudenza, ma anche a prepararsi per un possibile ritorno dell’inverno nella sua forma più autentica.


Se tutto dovesse andare come previsto, le città del Nord Italia si sveglieranno presto sotto una coltre bianca che difficilmente abbandonerà il territorio in tempi brevi. La neve, “poderosa” e “infingarda”, potrebbe regalarci paesaggi da cartolina, ma anche sfide logistiche non indifferenti. Il conto alla rovescia è iniziato: l’inverno sembra pronto a mostrare il suo lato più spettacolare e implacabile.


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