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L’agire sostenibile è sempre più un imperativo per la stabilità economica di un’azienda. La conferma arriva dallo studio promosso da Angelini Industries e presentato in occasione del Salone della Csr di Milano. L’indagine, realizzata da Quorum/Youtrend e Csa Research su un campione di oltre 2.500 intervistati, di cui 1.600 i giovani tra i 14 e 29 anni, ha fatto emergere il pensiero della Generazione Z su temi come futuro, lavoro e sostenibilità, confrontandolo con la mentalità prevalente nel resto della popolazione.
La ricerca Versione GenZ: le prime generazioni native sostenibili si raccontano ha confermato come i ragazzi di oggi siano generalmente più attenti ai temi ambientali e sociali, critici nei confronti dell’operato delle generazioni precedenti, ma conservino una fiducia nel ruolo delle istituzioni. Sebbene, infatti, il 61% dei giovani individui nello stile di vita e nei modelli economici adottati dalle generazioni precedenti la causa della crisi climatica e delle diseguaglianze, il 78% della Generazione Z ritiene che i Governi possano essere attori e protagonisti del cambiamento (contro il 70% del resto della popolazione).
Dati ancora più interessanti riguardano direttamente le aziende. Secondo lo studio promosso da Angelini Industries, il 53% dei giovani si proclama ambientalista e il 43% di loro ha dichiarato di aver boicottato una marca o un prodotto perché riteneva socialmente iniquo o pericoloso l’operato di quell’azienda.
Secondo la Generazione Z le principali caratteristiche che rendono un’azienda sostenibile sono la sua capacità di difendere l’ambiente (44% vs 41% del restante campione), di pensare al futuro e alle prossime generazioni (30% vs 31%) e il pieno rispetto di regole e leggi (29% vs 32%). I giovani sono più attenti del resto della popolazione al rispetto dei diritti e del benessere dei propri lavoratori da parte delle imprese (26% vs 24%) e al loro impegno a difesa delle categorie sociali deboli (17% vs 13%).
Sul fronte della ricerca dei talenti, è importante evidenziare che per la Generazione Z l’equilibrio vita-lavoro non è sufficiente: i giovani vogliono sentirsi realizzati e coinvolti. Molti ragazzi intervistati, per esempio, indicano come punto importante il sentirsi realizzati (40% vs 38% della popolazione generale), avere prospettive di crescita professionale e personale (19% vs 16%) e avere degli obiettivi condivisi con il gruppo di lavoro e con l’azienda (15% vs 10%).
“Nelle loro scelte, i giovani cercano soprattutto flessibilità, valori e obiettivi chiari nei quali riconoscersi, anche nella ricerca del primo impiego”,osserva Isabella Falautano, Group Chief Sustainability Officer di Angelini Industries. “Preferiscono avere nel carrello della spesa prodotti più sostenibili, anche magari spendendo qualche euro in più, e sono più pronti delle generazioni precedenti all’attivismo ambientale e sociale. Ascoltare i giovani e comprendere le loro esigenze più profonde è essenziale per le aziende che vogliono guardare al futuro ed esserne protagoniste. Per coinvolgere quelli che saranno i lavoratori e i consumatori di domani, le imprese devono dimostrare un impegno concreto su sostenibilità e inclusione. Il rapporto con le nuove generazioni e l’impegno nel campo della sostenibilità sono da sempre al centro delle attività del Gruppo Angelini Industries che ha scelto come propria missione quella del “Prendersi cura” delle persone, delle famiglie, delle comunità e dei territori nei quali opera”.
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