Ricerche marine, arriva Triton il batiscafo della Anton Dohrn

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A Napoli si scrive una nuova pagina nella storia della ricerca marina. La Stazione Zoologica Anton Dohrn รจ ufficialmente il primo ente italiano a dotarsi di un batiscafo di ultima generazione che permette di spingersi fino a 1.000 metri di profonditร , il Triton 3300/3 MKII, progettato per condurre esplorazioni scientifiche. L’arrivo di questo gioiello tecnologico segna un primato per l’Italia, ponendo il nostro Paese tra i protagonisti della ricerca oceanografica internazionale. Il batiscafo esplorerร  i segreti del Mar Mediterraneo e della sua straordinaria biodiversitร  con videocamere 6K, manipolatori robotici e un’autonomia fino a 96 ore. Sarร , inoltre, al servizio della comunitร  scientifica nazionale e internazionale, aprendo nuove frontiere nella lotta contro il cambiamento climatico e nello studio degli ecosistemi marini.

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VEICOLO RIVOLUZIONARIO

Acquisito grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il batiscafo รจ un elemento cardine del progetto europeo EMBRC-UP, finalizzato al rafforzamento delle infrastrutture di ricerca e alla creazione di strumenti condivisi per studiare e proteggere gli ecosistemi marini. ยซCon questo veicolo, la Stazione Zoologica si conferma un’eccellenza nel panorama scientifico internazionaleยป ha dichiarato Roberto Bassi, presidente della SZN. Uno strumento che rappresenta ยซuna rivoluzione per la ricerca marina nel Mediterraneoยป e che ยซper la prima volta in Italia, possiamo portare i nostri scienziati fino a mille metri sotto la superficie marina, consentendo loro di osservare con i propri occhi, ecosistemi e processi che costituiscono il cuore pulsante della vita sul nostro pianetaยป. Un successo condiviso da Massimo Cavaliere, direttore generale della Stazione Zoologica, che ha sottolineato quanto Triton 3300/3 MKII sia ยซuna risorsa condivisa, al servizio della conoscenza, pronta a rispondere a grandi domande sulla biodiversitร , sul cambiamento climatico e sull’equilibrio degli ecosistemi mariniยป.

ยซSpa dei Porti, avanti: allo Stato il controllo sul modello spagnoloยป: l’intervista del Mattino a Emanuele Grimaldi

ESPLORARE L’IGNOTO

Costruito negli Stati Uniti dalla Triton Submarines, il batiscafo รจ un concentrato di tecnologia avanzata. Lungo 4 metri, largo 3 e alto 2,6, puรฒ ospitare un pilota e due ricercatori, operando fino a 12 ore alla massima profonditร  e per un massimo di 96 ore a quote inferiori. Tra le dotazioni spiccano videocamere 6K ad altissima risoluzione, sonar di ultima generazione, manipolatori robotici e strumenti per il monitoraggio ambientale. L’acquisizione del batiscafo rappresenta anche la realizzazione di un sogno visionario. Anton Dohrn, fondatore della Stazione Zoologica, aveva intuito giร  oltre un secolo fa l’importanza di esplorare gli abissi marini, luoghi in cui si celano segreti fondamentali per comprendere la vita sul nostro pianeta. Alla fine dell’Ottocento, queste intuizioni trovarono un alleato in Alfred Krupp, industriale tedesco e appassionato di biologia marina, che finanziรฒ spedizioni esplorative nei fondali del Mediterraneo. Quegli studi pionieristici portarono alla scoperta di specie allora sconosciute, aprendo la strada alla moderna ricerca oceanografica. Oggi, il Triton 3300/3 MKII rinnova quello spirito di avanguardia.

MARE SENZA SEGRETI

Le potenzialitร  del Triton 3300/3 MKII non si limitano all’esplorazione. Grazie alla possibilitร  di condurre esperimenti in situ, il batiscafo sarร  un laboratorio mobile e gli scienziati potranno osservare e analizzare processi ecologici in tempo reale, offrendo risposte a questioni cruciali legate alla biodiversitร  e agli effetti del riscaldamento globale. L’utilizzo del batiscafo partirร  nella prossima primavera, come annunciato da Simonepietro Canese, primo tecnologo del Dipartimento Infrastrutture di ricerca per le risorse biologiche marine della SZN: ยซCi attende un grande lavoro, ma questa sfida รจ motivo di orgoglio. Dopo due decenni di impegno nella ricerca marina, raggiungiamo una tappa che ci proietta verso nuove frontiereยป. Tuttavia, l’arrivo di una tecnologia cosรฌ sofisticata comporta sfide gestionali. ยซMantenere uno strumento di questa portata richiederร  risorse significative, in un contesto di finanziamenti alla ricerca sempre piรน limitatiยป ha ammesso Bassi. ยซรˆ una responsabilitร  che siamo pronti ad affrontare per consolidare il ruolo della Stazione Zoologica come punto di riferimento internazionaleยป. Con il nuovo batiscafo, la SZN non solo onora il suo passato, ma guarda con decisione al futuro. Un luogo dove la tradizione scientifica incontra la tecnologia piรน avanzata, gettando le basi per un futuro di scoperte straordinarie.





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