Accrescere l’ambizione e consentire l’azione, con la finanza per il clima come massima priorità. Sono questi i pilastri su cui si basa, almeno su carta in fase di partenza, la 29ª Conferenza delle Parti (COP29) che si tiene a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre. Un appuntamento cruciale che unisce le Nazioni Unite, leader mondiali, esperti e organizzazioni della società civile per affrontare in modo globale la crisi climatica e che quest’anno, anche alla luce delle sempre più attuali fenomeni climatici avversi, punta a unire le forze per trasformare le ambizioni climatiche in azioni concrete.
I pilastri della visione azera per la Cop29
La presidenza dell’Azerbaigian – il Presidente designato della COP29 è Mukhtar Babayev, nominato nel gennaio 2024, dopo aver guidato la delegazione dell’Azerbaigan in cinque precedenti COP – ha delineato un piano strategico basato, appunto, sui due pilastri principali: aumentare l’ambizione globale per l’azione climatica e facilitare l’implementazione di soluzioni reali. In linea con questi obiettivi, la COP29 intende quindi promuovere iniziative che spaziano dalla finanza climatica alla transizione energetica, dalla resilienza agricola alla protezione delle risorse idriche.
Già da mesi, al lavoro per questo importante appuntamento che arriva dopo le tiepidi risultati di Cop28, la presidenza ha inviato le sue “indicazioni” ai partecipanti internazionali che arriveranno nella città azera per i vari negoziati sul clima. Nella lettera, Babayec in vista di questa nuova Conferenza delle Parti sottolinea come
“Il cambiamento climatico non è un rischio futuro, ma un pericolo reale e presente per miliardi di persone in tutto il mondo” e come “Il cambiamento climatico minaccia di minare decenni di progressi nello sviluppo globale, con conseguenze devastanti per molti, mentre l’azione per il clima promette un futuro migliore per tutti”.
E nelle sue indicazioni non ha fatto mancare un cenno alla situazione geopolitica internazionale:
“Le crescenti tensioni geopolitiche e l’incertezza nel contesto internazionale non devono distrarci dall’imperativo di collaborare e affrontare il cambiamento climatico come la più grande sfida transnazionale del secolo. Non risparmieremo sforzi per fungere da ponte tra le nazioni sviluppate e quelle in via di sviluppo e guidare il processo verso un consenso alla COP29. Ora più che mai è fondamentale agire sul cambiamento climatico come impegno comune, dovere morale e opportunità imperdibile per uno sviluppo sostenibile”.
Le azioni fondamentali della Cop29
La visione della presidenza della COP29 per accrescere l’ambizione e consentire l’azione si estrinseca in alcune azioni fondamentali. Ecco, quindi, quali sono le principali iniziative che saranno presentate durante il vertice, con un’attenzione particolare agli impatti per i paesi in via di sviluppo e le comunità più vulnerabili.
Fondo per l’Azione Finanziaria per il Clima (CFAF)
Uno degli elementi centrali della COP29 è il Fondo per l’Azione Finanziaria per il Clima (CFAF), progettato per raccogliere e muovere risorse economiche a favore di progetti di mitigazione e adattamento.
Finanziato attraverso contributi volontari da parte di governi e aziende, soprattutto del settore energetico, il CFAF è stato concepito per accelerare gli investimenti nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Con un primo obiettivo di raccolta di 1 miliardo di dollari, il fondo punta a fornire finanziamenti agevolati per aiutare i paesi in via di sviluppo a rispondere rapidamente alle emergenze climatiche e si propone di diventare operativo dopo il primo round di raccolta fondi e quando almeno dieci nazioni avranno formalizzato il loro impegno.
Lancio della piattaforma BICFIT
La COP29 ospiterà anche il lancio dell’Iniziativa BICFIT per la Finanza, gli Investimenti e il Commercio per il Clima, una piattaforma che collega finanza, investimenti e commercio sostenibile. L’iniziativa dovrà promuovere politiche commerciali e finanziarie che riducono le emissioni, favoriscono lo sviluppo sostenibile e creano opportunità di lavoro in settori eco-compatibili. La BICFIT collaborerà con istituzioni finanziarie internazionali, banche di sviluppo e partner del settore privato per orientare capitali verso progetti climatici di alto impatto, in particolare nei paesi in via di sviluppo.
Zone e Corridoi di Energia Verde
Un altro aspetto chiave della COP29 è rappresentato dalle Zone e Corridoi di Energia Verde, che mirano a creare infrastrutture energetiche sostenibili su scala globale. Questi “corridoi” sono progettati per trasportare energia rinnovabile dai siti di produzione alle aree di consumo, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e supportando la transizione energetica. L’iniziativa punta a incentivare la collaborazione regionale, spingendo per la creazione di un’infrastruttura energetica che supera i confini nazionali e contribuisce a stabilizzare il sistema energetico globale.
Dichiarazione sull’Idrogeno
Per decarbonizzare settori industriali difficili da elettrificare, come la produzione di acciaio e il trasporto pesante, la COP29 lancerà una Dichiarazione sull’idrogeno, mirata a promuovere un mercato globale dell’idrogeno pulito, considerato una risorsa fondamentale per ridurre le emissioni nei settori ad alta intensità energetica e fungere da soluzione di stoccaggio per le eccedenze energetiche.
Appello per una tregua della COP
Tra le iniziative più “simboliche” della COP29 vi è l’Appello per la Tregua della COP, ispirato alla tradizione olimpica. L’appello invita tutte le nazioni e le parti in causa a sospendere i conflitti armati durante la durata della COP, per evidenziare l’importanza di affrontare le sfide climatiche in modo collaborativo.
Resilienza idrica e sostenibilità agricola
La gestione sostenibile delle risorse idriche e la resilienza agricola sono elementi centrali del programma della COP29. Attraverso la Dichiarazione sull’Acqua per l’Azione Climatica, la presidenza della COP29 intende promuovere un approccio integrato che consideri l’acqua come risorsa essenziale per la mitigazione e l’adattamento. L’iniziativa lancia il “Dialogo di Baku sull’Acqua per il Clima”, piattaforma che riunirà paesi e organizzazioni per discutere soluzioni sostenibili su questo tema. In parallelo, l’Iniziativa Baku Harmoniya per l’Agricoltura è stata ideata per supportare gli agricoltori nella transizione verso pratiche resilienti ai cambiamenti climatici.
Azione Climatica e Turismo Sostenibile
Un’altra novità della COP29 è la Dichiarazione per l’Azione Climatica nel Turismo, che punta a sensibilizzare il settore turistico sull’importanza della sostenibilità. Tra i motori economici globali, il turismo è responsabile di una parte significativa delle emissioni di gas serra, ma ha anche il potenziale per promuovere soluzioni innovative e la COP29 incoraggerà governi e imprese turistiche a ridurre le emissioni e ad adottare pratiche sostenibili.
La partecipazione dell’Italia
L’Italia partecipa alla 29° Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici con una sua delegazione che, tra le altre cose, insieme con le altre dei paesi Onu dovranno decidere quanti soldi verseranno dal 2026 agli stati più vulnerabili per aiutarli a combattere il cambiamento climatico, e con quali regole.
La delegazione italiana è guidata dal Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e composta da funzionari e funzionarie della direzione affari internazionali. Inoltre alla Cop29 è il “segmento di alto livello”, durante il quale sono presenti i capi di Stato e dovrebbe partecipare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“La finanza sul clima sarà il tema fondamentale della conferenza, e dominerà il negoziato – ha detto Federica Fricano, vicecapo delegazione alla Cop29 del Ministero dell’Ambiente, durante un webinar del think tank per il clima Ecco. “Dovremo definire il ‘New Collected Quantified Goal’ (Ncqg), cioè lo strumento che dal 2026 dovrà sostituire il fondo da 100 miliardi di dollari all’anno dell’Accordo di Parigi”. In pratica, dovranno aggiornare con nuovi finanziamenti e nuovi meccanismi il fondo da 100 miliardi di dollari all’anno di aiuti per il clima istituito con l’Accordo di Parigi, e che va revisionato nel 2026.
Maria Enza Giannetto
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