Le cooperative della Granda sono in salute, con fatturati e occupazione in crescita [VIDEO] – Lavocedialba.it

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Stamattina, in Camera di Commercio a Cuneo, è stata presentata l’analisi sullo stato di salute delle società cooperative della provincia Granda, realizzata dalla Camera di Commercio di Cuneo in collaborazione con Confcooperative Cuneo, Legacoop Cuneo, AGCI Piemonte e UE Coop Cuneo. 

Un’indagine realizzata per il settimo anno consecutivo, con l’obiettivo di realizzare un data base pluriennale i dati, raccolti in forma anonima a fine 2024 e riferiti all’anno 2023 con proiezioni al 2024/25. 

Quale lo stato di salute e le prospettive del mondo della cooperazione. Il contesto internazionale raffredda un po’ l’entusiasmo e la fiducia rispetto al futuro, ma lo stato di salute generale delle coopertive è buono, con redditività e occupazione in crescita. 

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Fiorenza Barbero, dell’ufficio Studi Camera di commercio di Cuneo, ha presentato i risultati dell’indagine, soffermandosi sulla necessità di adottare policy a favore della parità di genere e degli under 35. Elementi necessari sono la formazione e un aumento della leadership al femminile. Le donne rappresentano oltre il 50% della forza lavoro ma è inferiore al 40% in ruoli apicali. E’ l’aspetto della persona al centro a contraddistinguere le cooperative come forma giuridica, essendo l’aspetto dell’inclusività uno dei suoi punti di maggior valore. Un mondo sano, con potenzialità importanti, ma che deve essere capace di adattarsi alle grandi sfide in atto, su tutte l’ambiente e la digitalizzazione. 

Numerosi gli interventi durante la mattinata, con il racconto di esperienze anche da fuori regione, in particolare dalla Federazione Trentina della Cooperazione con gli interventi di Raul Daoli referente della piattaforma “In Cooperazione” e Gianluca Cristoforetti esperto di Smart Communities che hanno evidenziato come l’esperienza di “In Cooperazione” metta in luce la capacità del mondo cooperativo di fare sistema, valorizzando la pluralità di presenze e di servizi nell’interesse dei soci e diventando una risorsa anche per chi non vive in modo diretto l’esperienza cooperativa. La capacità innovativa dello strumento risiede nel valorizzare la digitalizzazione come opportunità per creare nuovi legami e dunque le precondizioni per una sua attivazione altrove.

Il campione oggetto di analisi è rappresentato da 170 cooperative, con sede in provincia, che hanno risposto all’indagine, ovvero il 37,5% delle 453 società cooperative attive (erano 507 nel 2022) risultanti dal Registro Imprese rappresentate dal 40,2% di microimprese, dal 39,1% di piccole e dal 17,2% da medie e il restante 3,5% da grandi imprese.

“I dati che emergono dall’indagine – dichiara Mario Sacco presidente Confcooperative Piemonte Sud – restituiscono interessanti elementi. La diminuzione delle cooperative attive, che cogliamo anche come Confcooperative, è un dato da analizzare con attenzione. Al tempo stesso continuano a crescere il fatturato e l’occupazione, segnali evidenti di come le singole esperienze si strutturino attraverso fusioni e incorporazioni. Non a caso si sono superate le valutazioni positive del pre-Covid e ora si registra un’importante tenuta del sistema cooperativo cuneese. Prudente lo sguardo di prospettiva, del resto la situazione geopolitica internazionale con le sue turbolenze continua a condizionare il costo delle materie prime e i rapporti commerciali ostacolando le esportazioni. Sullo sfondo emerge la necessità di potenziare i processi tecnologici e aprirsi alle opportunità dell’intelligenza artificiale”.

Al campione è stata richiesta una valutazione dei risultati riferiti al 2023 e di quelli stimati per il biennio 2024/2025 in termini di fatturato, redditività e occupazione.

La stabilizzazione della crescita dell’economia nel 2023 per il settore cooperativo pare concreta tanto che, rispetto all’anno precedente, il 38,9% dichiara una stazionarietà del fatturato con una redditività immutata per il 42,4% e l’occupazione stazionaria per il 56,6% del campione.

Emergono dunque risultati confortanti nella valutazione complessiva a fine 2023 in cui il campione si dichiara soddisfatto per il 42,6%, con una percentuale alta di soddisfazione per il 7,1%, mentre il 34,3% considera i risultati ottenuti discreti.

Gli intervistati confermano prudenza per il futuro: la stazionarietà raggiunge il 42,2% per il fatturato, il 46,4% per la redditività e il 60,7% per le prospettive occupazionali.

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“I dati – commenta Alessandro Durando vicepresidente della Camera di commercio di Cuneo – ci restituiscono una cooperazione in tenuta, un segnale importante per la nostra provincia per ciò che essa rappresenta in campo agricolo, sociale, nel settore del credito e del consumo, per la sua stretta connessione con il mondo economico e finanziario complessivo, apportando uno specifico valore aggiunto al fare sistema territoriale. Permane la fatica nel reperire manodopera e la necessità di investire maggiormente in innovazione e tecnologia. Tratti di attenzione trasversali a tutto il mondo economico cuneese”.

 

Un’attenta valutazione delle risorse umane ha portato il campione a far emergere come il capitale umano sia elemento distintivo di ogni forma cooperativa che su di esso e sulla centralità dell’individuo definisce la propria ragione d’essere.

Come nella generalità del tessuto imprenditoriale, anche nel comparto cooperativo emerge la difficoltà nel reperire il personale. Le maggiori criticità, per il 23,4%, sono dovute alla mancanza di candidati e per il 18,6% per inadeguatezza nella formazione degli stessi. Le principali motivazioni per l’acquisizione di nuove risorse nei prossimi mesi riguardano la sostituzione del personale in uscita (40,0%) seguito dall’ampliamento dell’attività (27,1%).

Tra le imprese intervistate emerge che, a fine 2023, tra gli occupati, nelle varie fasce di età, le lavoratrici rappresentano il 55,5%. I numeri più significativi si raggiungono nelle fasce d’età 35/50 e 50/65 anni.

Se tra i lavoratori il genere femminile supera quello maschile, si assiste a un’inversione di tendenza per ciò che concerne il numero degli amministratori, dove il 66,2% è rappresentato da uomini mentre il restante 33,8% sono donne, a testimonianza di quanto sia necessario creare nuove opportunità di leadership al femminile. Il gap maggiore si registra, in particolare, nelle fasce intermedie (35/50 e 50/65 anni).

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“La settima indagine annuale sullo stato di salute delle cooperative in provincia di Cuneo – dichiara Matteo Castella presidente di UE.Coop Piemonte – restituisce il quadro di un sistema cooperativistico provinciale capace di affrontare un periodo economico e sociale sfidante. Significative e interessanti le analisi comparative con il periodo immediatamente precedente alla pandemia (2019): emerge infatti come, nel 2023-2024, il sistema cooperativo cuneese abbia saputo dimostrare una complessiva capacità di tenuta”.

Dallo studio emerge come i giovani siano considerati una leva importante per la crescita e lo sviluppo del settore cooperativo che, nel suo operare, ha favorito il bilanciamento tra vita privata e lavoro anche attraverso orari di lavoro flessibili e una crescita professionale con formazione adeguata, quando invece il ruolo della donna in posizioni apicali fatica a meritare l’attenzione che dovrebbe e allo stesso modo la sensibilizzazione nei confronti di diversità, inclusione e parità di genere va coltivata e migliorata.

Renzo Brussolo, responsabile della sede di Cuneo di LegaCoop Piemonte, sottolinea “La preziosa analisi che ci restituisce la Camera di commercio di Cuneo evidenzia una provincia in salute e con positive prospettive di crescita. Legacoop Piemonte, in questi anni, ha rafforzato la propria presenza sul territorio, incrementando il numero delle imprese associate e favorendo i processi di rete e di filiera. Prosegue al contempo il nostro impegno a difesa della buona cooperazione e per la tutela del lavoro correttamente remunerato, contrastando gli accordi peggiorativi e ogni forma di caporalato: temi su cui riscontriamo il crescente impegno delle istituzioni locali e della Prefettura”.

L’IA (intelligenza artificiale), e dunque l’innovazione digitale e tecnologica in senso lato è considerata un’opportunità per un numero ancora esiguo di cooperative, mentre gli investimenti in sostenibilità ambientale, riferiti a ESG (Environnement, Social e Governance), ricevono una buona attenzione da parte del campione; ambito, che unito al precedente, garantirebbe maggiori opportunità di crescita e di sviluppo e una migliore disposizione ad affrontare le sfide del mercato.

“Il sistema produttivo locale sostiene Giuseppe D’Anna, presidente AGCI Piemonte ha dimostrato una sostanziale tenuta, con una buona resilienza agli shock che hanno caratterizzato il panorama internazionale negli ultimi anni. Il persistere di forti incertezze contribuisce a delineare, anche per la provincia di Cuneo, una crescita moderata, non dissimile da quella prospettata a livello regionale”.

La cooperazione rappresenta un valore aggiunto del sistema imprenditoriale cuneese, anche grazie alla sua capacità di fare sistema favorendo collaborazioni e alleanze che permettono di affrontare al meglio le sfide del mercato.

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In sintesi, dallo studio condotto per l’anno 2023 con indicazioni al 2024/2025, si registra un moderato ottimismo sull’operato e sulle prospettive delle imprese cooperative. A fronte di quasi la metà del campione che dichiara una posizione di stazionaria tenuta, vi è una parte degli intervistati che prevede una lieve crescita e una restante parte che afferma di avere difficoltà nel fronteggiare la crisi, risentendo in maniera significativa della situazione economica derivante anche dalle pesanti tensioni geopolitiche internazionali.

Risulta dunque fondamentale attivare progettualità anche attraverso alleanze strategiche e filiere di mercato che, nel percorso verso la transizione digitale e la sostenibilità ambientale, coinvolgano le imprese che non si sono ancora impegnate a investire in tali ambiti senza trascurare la formazione del personale, l’inclusione e la parità di genere.

“Il sistema cooperativo è molto importante per fatturato, valore aggiunto, numero di occupati ma lo è soprattutto dal punto di vista sociale – afferma il presidente della Camera di commercio di Cuneo Luca Crosetto -. Questa indagine ci aiuta a capire dove va la cooperazione che deve affrontare nuove sfide e opportunità, dettate dai cambiamenti della società e dalle crisi globali, e deve evolversi per rimanere rilevante ed efficace continuando a essere faro di speranza e di progresso per la nostra comunità.”

 





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