“L’aborto? Una tragedia, sono per le politiche pro-life di Trump”

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È il giorno di Robert Francis Kennedy jr, scelto dal presidente Donald Trump come segretario alla Sanità. L’esponente di una delle famiglie politiche più importanti degli States, “dinastia” per eccellenza – i cui principali epigoni sono l’ex presidente John Fitzgerald (lo zio di RFK) e del fratello Bob (è il terzo dei suoi undici figli) -, si è presentato in Senato per un’audizione sul ruolo scelto dal capo della Casa Bianca. Le sue opinioni non ortodosse su una serie di questioni, dai vaccini all’acqua fluorurata (a cui si oppone), al latte crudo (che sostiene, anche se i regolatori federali affermano che è pericoloso), lo hanno reso una delle scelte più divisive di Trump.

Robert F. Kennedy e Donald Trump (@web)

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“Sono per le politiche antiaborto del presidente Trump”

Lo scontro centrale, come c’era da attendersi, si è svolto sul tema “aborto”. Non sono mancati momenti di tensione o frasi a effetto. Come quando Robert F. Kennedy jr ha detto di sostenere le politiche antiaborto del presidente Trump, tra cui la fine dei finanziamenti federali per l’interruzione di gravidanza in patria e all’estero e la protezione delle esenzioni per gli operatori sanitari antiaborto. “Sono d’accordo con il presidente Trump sul fatto che ogni aborto è una tragedia. Sono d’accordo con lui sul fatto che non possiamo essere una nazione di principi morali se abbiamo 1,2 milioni di aborti all’anno” ha dichiarato RFK. Ma non è chiara la fonte della cifra citata.

Particolarmente acceso il confronto col senatore Bernie Sanders, che ha segnalato di non aver avuto una risposta da Kennedy quando gli ha chiesto se la salute sia o no un diritto umano.

O come quando, sempre il senatore del Vermont, gli ha chiesto esplicitamente se una donna abbia il diritto di decidere e di avere controllo sul proprio corpo.

Nel corso dell’audizione, tra l’altro, Robert F. Kennedy jr ha riferito che Trump gli ha chiesto di rivalutare la sicurezza del mifepristone, una pillola utilizzata nella maggior parte degli aborti farmacologici, negli Stati Uniti e altrove. “Non ha ancora preso posizione su come regolamentarlo” ha precisato il prossimo segretario alla Sanità.

 

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Ma una senatrice democratica cita un suo vecchio poster pro-aborto

Un altro scontro è andato in scena con la senatrice democratica Maggie Hassan, che ha citato i suoi numerosi commenti passati a sostegno dei diritti riproduttivi, facendo vedere anche un poster in cui Robert Kennedy diceva: “Sono pro-choice… Non credo che il governo abbia alcun diritto di dire alle persone cosa possono o non possono fare con il loro corpo”. Al che Kennedy non ha potuto negare di fronte all’evidenza. “È notevole che lei abbia una storia così lunga di lotta per la libertà riproduttiva delle donne ed è davvero fantastico che i miei colleghi repubblicani siano così aperti a votare per un segretario alla Sanità pro-choice” ha attaccato Hassan, chiedendo a Kennedy: “Lei ha chiaramente affermato in passato che l’autonomia corporea è uno dei suoi valori fondamentali. La domanda è: rappresenta quel valore o no? Quando ha deciso di vendere i valori che ha avuto per tutta la vita per ottenere potere dal presidente Trump?”. Alla fine, il diretto interessato ha dribblato: “Senatore, sono d’accordo con il presidente Trump che ogni aborto è una tragedia”.

Robert Kennedy jr in audizione oggi al Senato Usa

Robert Kennedy jr in audizione oggi al Senato Usa (AP)

Lo scontro sui vaccini

Non sono un no vax” aveva messo in chiaro, citando un suo libro scritto nel 2014: “La prima riga è ‘Non sono anti-vaccino’, e l’ultima riga è ‘non sono anti-vaccino’”. Ma alcuni esponenti dem gli hanno contestato che in passato ha fatto dichiarazioni di segno opposto e ha abbracciato teorie cospirative, uno dei suoi vulnus. In un’intervista-podcast del luglio 2023, ad esempio, aveva affermato che “non esiste un vaccino che sia sicuro ed efficace”. Poco dopo aveva dichiarato a Pbs NewsHour che i vaccini sono “l’unico prodotto medico o dispositivo medico a cui è consentito ottenere una licenza senza sottoporsi a test di sicurezza”, mentre la Food and Drug Administration afferma di approvare i vaccini dopo rigorosi test di sicurezza e solo se i loro benefici superano i rischi. Kennedy ha ripetuto varie volte che i vaccini causano l’autismo, senza che ci siano evidenze scientifiche. È anche il fondatore di Children’s Health Defense, un’organizzazione no-profit anti-vaccinazione che ha intentato cause legali federali e statali per contestare i vaccini e gli obblighi vaccinali.

 

“Gli Usa hanno la sanità peggiore di qualsiasi altra nazione sviluppata”

Tra le sue dichiarazioni iniziali, Robert Francis Kennedy jr aveva detto che gli Stati Uniti “hanno una sanità peggiore di qualsiasi altra nazione sviluppata, anche se spendono più di altri Paesi”. Lo ha affermato davanti alla Commissione Finanze del Senato, una delle due commissioni che tra oggi e domani lo interrogheranno in vista dell’incarico a cui è destinato. Kennedy ha anche sottolineato l’aumento delle malattie croniche negli Usa, come uno dei problemi a cui intende mettere mano.

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“Se ti piace un cheeseburger, dovresti essere in grado di averlo”

Kennedy ha anche detto che non intende imporre restrizioni alle opzioni alimentari, nonostante abbia costantemente espresso preoccupazione per la dieta degli americani. “Non voglio togliere cibo a nessuno. Se ti piace un cheeseburger di McDonald’s e una Diet Coke, che il mio boss (Trump, ndr) adora, dovresti essere in grado di averli” ha detto RFK jr, suscitando le risate in aula per aver ricordato quanto il presidente ami il fast food. “Se vuoi mangiare Hostess Twinkies – iconici tronchetti di Pan di Spagna spugnoso, ripieno di soffice crema, ndr – dovresti essere in grado di farlo, ma dovresti sapere quali sono gli impatti sulla tua famiglia e sulla tua salute” ha aggiunto il controverso esponente repubblicano.

 

Incalzato dai dem, ma anche da qualche repubblicano

A metterlo in difficoltà o in imbarazzo, oltre agli esponenti dem, si è segnalato anche qualche repubblicano. “Mi impegnerò a non licenziare nessuno che stia facendo il proprio lavoro” ha messo in chiaro RFK jr; ma quando gli è stato chiesto se i criteri fossero “in base alla sua opinione o al suo programma politico o al programma politico di Trump”, il prossimo segretario alla Sanità ha risposto: “In base alla mia opinione”. “Quindi – ha replicato il senatore dem Mark Warner – immagino che ciò significhi che molte delle persone che hanno espresso opinioni di qualsiasi tipo sui vaccini saranno senza lavoro”.

Poi è stata la volta di Michael Bennet, che lo ha incalzato su passate dichiarazioni, tipo che “la malattia di Lyme è molto probabilmente un’arma biologica progettata materialmente”; Kennedy ha risposto: “Probabilmente l’ho detto”. “L’esposizione ai pesticidi causa la transessualità nei bambini”, ha citato Bennet, suscitando la secca risposta di Robert Kennedy jr: “No, non l’ho mai detto”. E, ancora, che “è innegabile che l’Aids africano è una malattia completamente diversa dall’Aids occidentale” (risposta: “Non ne sono sicuro”).

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E la cugina Caroline: “Lo conosco da una vita, è un predatore”

Caroline Kennedy, cugina di Robert F. Kennedy jr, ha esortato i senatori Usa a respingere la sua designazione come prossimo segretario alla Salute e ai Servizi Umani degli Stati Uniti, in una lettera tagliente pubblicata ieri sera. Il messaggio, condiviso sui social, è stato inviato ai membri del Senato prima dell’audizione di oggi.

“Conosco Bobby da tutta la vita; siamo cresciuti insieme” ha scritto Caroline Kennedy. “Non sorprende che tenga uccelli rapaci come animali domestici perché lui stesso è un predatore”. Caroline Kennedy ha aggiunto che le opinioni di suo cugino sui vaccini lo squalificano dal ruolo di uno dei principali decisori politici in campo sanitario.

Nel messaggio, pubblicato online in formato video e inviato tramite lettera, la cugina di RFK jr ha spiegato che la sua decisione di parlare è stata motivata dalle preoccupazioni per il ruolo di alto profilo che potrebbe avere nell’amministrazione Trump, se confermato. Il presidente, al contrario, ha promesso che il suo candidato “renderà l’America di nuovo grande e sana” riportando le agenzie sanitarie statunitensi “alle tradizioni della ricerca scientifica di riferimento”.



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