Mercato lavoro: lavoratori tech insoddisfatti pronti a cambiare lavoro

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Presentato oggi il report sul mercato del lavoro Salary Guide 2025 di Hays Italia: bassa soddisfazione per il 40% dei lavoratori delle aziende tech. Più della metà dei professionisti pronto a cambiare lavoro nel 2025

Certo, il mercato italiano del lavoro è in una fase di grande dinamicità, eppure molti professionisti delle aziende tech si ritengono insoddisfatti della propria situazione lavorativa e della retribuzione, con basse prospettive di carriera e pronti a cambiare lavoro nel 2025. Lo farebbero per mancanza di opportunità future, stipendio basso e per dei ruoli ricoperti poco stimolanti.

Nella scelta di un nuovo lavoro si rivelano sempre più importanti:

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

  • Lo Smart working (irrinunciabile),
  • Ruoli e progetti stimolanti
  • E un pacchetto benefit
  • Le tecnologie o gli strumenti di IA Generativa non sono più un tabù ma una grande opportunità, soprattutto nelle aziende tech.

È la fotografia emersa dal report annuale Hays Salary Guide 2025 presentato oggi da HAYS Italia durante un evento dedicato, che ha l’obiettivo di monitorare i principali trend del mercato del lavoro in Italia per l’anno 2024 e le aspettative per il 2025. L’indagine è stata condotta su un campione di circa mille intervistati tra colletti bianchi e aziende, con un focus sul settore IT&Tech.

Aziende tech: 4 lavoratori su 10 insoddisfatti. Nel 2025 il 55% prevede di lasciare la propria società

Nel 2024, quasi 6 lavoratori su 10 che lavorano in aziende tech si ritengono soddisfatti, in linea con il dato nazionale. Dall’altro lato, però, ci sono più di 4 lavoratori su 10 che vivono una situazione di “malessere”. Un esercito composto da migliaia di lavoratori pronto a trovare strade alternative. Per il 2025 ben il 55% prevede di lasciare la propria società per un’altra (49%) o per mettersi in proprio (6%), soprattutto per mancanza di opportunità future (per il 50%), stipendio basso (41%) e ruolo poco stimolante (38%).

In aggiunta, più di 6 lavoratori su 10 (62%) è convinto che all’interno della propria azienda non ci sia una reale possibilità di poter crescere.

I fattori più importanti quando si considera un nuovo lavoro

Per i lavoratori delle aziende tech la retribuzione è importante, ma quando si considera un nuovo lavoro valutano soprattutto lo smart working (53%), i ruoli e i progetti stimolanti (46%) e il pacchetto benefit (44%).

Quali benefit ricevono i lavoratori e quali sono i più apprezzati? Attualmente quasi 7 professionisti su 10 hanno dichiarato di ricevere dei benefit che riguardano principalmente i buoni pasto, lavoro flessibile, assicurazione sanitaria o copertura medica privata.

Ma quali sono i più apprezzati? Ai primi posti troviamo lo smart working (per il 58%), i buoni pasto (46%) e l’assicurazione sanitaria o copertura medica privata (44%).

Retribuzioni: nel tech resta alta l’insoddisfazione

Nel 2024, nel tech lo stipendio medio annuo lordo (RAL) dei colletti bianchi, secondo un’analisi condotta da Hays Italia, si attesta intorno ai 51.740 €, contro la media nazionale di 56.000 €.

Per più della metà dei lavoratori in ambito tech (53%) l’attuale stipendio non è adeguato alle responsabilità che ricoprono e oltre 4 professionisti su 10 (41%) continuano a essere insoddisfatti della propria situazione economica.

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Nel 2024, infatti, quasi la metà del campione intervistato non ha ricevuto alcun aumento retributivo e per il 2025 il 63% non si aspetta un incremento.

L’IA abbatte la diffidenza di lavoratori e imprese, ma serve molta più formazione

L’intelligenza artificiale si sta affermando sempre più nel mondo del lavoro, soprattutto, com’era logico attendersi, nelle aziende tech. La quota di professionisti che dichiara di utilizzare tecnologie o strumenti di IA Generativa ha toccato ben il 69% nel 2024 (contro una media nazionale del 43%), convinti che possa portare vantaggi in termini di aumento della produttività e dell’efficienza e supporto nell’analisi dei dati.

Sul fronte della formazione, a oggi l’86% dei lavoratori ritiene di non aver ricevuto una formazione adeguata da parte dell’azienda, nonostante la maggior parte sarebbe disposta a partecipare a programmi di aggiornamento o riqualificazione.

 



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