Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto di allestire nella base militare di Guantanamo, sull’isola di Cuba, nuove strutture per detenere migliaia di persone migranti espulse dagli Stati Uniti. Lo ha fatto con un memorandum presidenziale, un provvedimento simile alle decine di ordini esecutivi che ha firmato da quando è tornato presidente. Nel memorandum non viene indicata la capacità delle strutture, ma Trump ha detto di voler incarcerare lì fino a 30mila migranti. È l’ultima di una serie di misure molto restrittive sull’immigrazione annunciate nei primi giorni del suo secondo mandato.
La base militare di Guantanamo è nota principalmente per il suo carcere di massima sicurezza, in cui oggi sono ancora presenti 15 detenuti e 800 persone tra soldati e personale civile. Fin dalla sua apertura nel 2002 è stato oggetto di numerose accuse di trattamenti brutali, torture e violazioni dei diritti umani. Secondo il piano di Trump le persone migranti non verranno messe nel carcere, ma dovrebbe essere potenziata una struttura separata già esistente, che è stata utilizzata in passato principalmente per ospitare persone migranti di Haiti e Cuba. Questa struttura si chiama Migrant Operations Center (GMOC) e si trova dall’altro lato della baia di Guantanamo rispetto al carcere. Oggi ha una capacità di 120 posti, ma intorno ci sono dei campi dove potrebbero essere installate tende e strutture provvisorie.
L’amministrazione di Trump ha detto chiaramente che intende usare il Migrant Operations Center come una struttura detentiva. Mercoledì il presidente ha parlato di nuovi «spazi di reclusione» e Tom Homan, il suo consigliere sull’immigrazione, ha detto che verranno applicati «i più alti» standard detentivi. Il governo ha prospettato di incarcerare nel nuovo centro le persone migranti presenti negli Stati Uniti in modo irregolare e considerate particolarmente pericolose, ma Homan ha parlato della possibilità di portarci anche persone intercettate in mare dalla Guardia costiera (è una cosa che avviene già oggi, anche se raramente).
Non è chiaro quanto costerà espandere le strutture, né quanto ci vorrà. Sono già stati espressi dubbi sulla fattibilità del piano. Deborah Fleischaker, ex funzionaria dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE, l’agenzia federale che si occupa di far rispettare le leggi sull’immigrazione) durante l’amministrazione di Joe Biden, ha spiegato al New York Times che «spostare materiali e persone dentro e fuori [da Guantanamo] sarebbe un incubo logistico». Secondo Fleischaker inoltre Guantanamo non ha le condizioni adatte per ospitare donne e bambini. Un report del 2024 della ong International Refugee Assistance Project ha definito «inumane» le condizioni del Migrant Operations Center.
L’annuncio di Trump è stato fatto lo stesso giorno in cui ha firmato il Laken Riley Act, la prima legge approvata dal Congresso durante il suo secondo mandato, con il sostegno anche di alcuni parlamentari Democratici. Prevede di tenere in prigione in attesa del processo le persone migranti senza documenti che vengono arrestate per furto o reati violenti, e velocizza le procedure per la loro espulsione. Prende il nome da Laken Riley, una studentessa uccisa nel 2024 in Georgia da un uomo venezuelano che era presente negli Stati Uniti in modo irregolare.
Nelle scorse settimane circa 40mila persone migranti sono state messe in prigioni private, carceri locali o basi militari che hanno ricevuto un’autorizzazione dell’ICE.
I predecessori Democratici di Trump, Barack Obama e Biden, avevano promesso di chiudere la prigione di Guantanamo, senza riuscirci. Già prima di questo piano Trump si era impegnato a tenerla aperta. Diverse amministrazioni avevano esplorato la possibilità di espandere le strutture della base militare per ricevere migranti, ma in passato se ne era parlato principalmente in termini di assistenza umanitaria. Negli anni Novanta la base ospitò più di 34mila persone in fuga da Haiti e Cuba, ma non tutte nello stesso momento. Negli anni ci sono state esercitazioni dell’esercito e delle forze di sicurezza per prepararsi all’eventualità che il sito si trovasse nuovamente a gestire un grande afflusso di persone migranti. L’idea di Trump quindi non è completamente nuova.
– Leggi anche: Gli Stati Uniti hanno liberato un uomo detenuto a Guantanamo da quando il carcere fu aperto
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