R.N.O Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena. Parere univoco di Salvo Salerno e Fabio Morreale: “È solo clamore mediatico”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Grande clamore ed entusiasmo di molti alla notizia che, in occasione della presentazione del piano Strategico ARPA 2025-2027, l’assessore al Territorio e Ambiente Giusi Savarino ha comunicato di aver avviato l’iter per istituire, finalmente dopo circa quindici anni, la riserva terrestre Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena.

Movimenti ambientalisti ed esponenti politici, dall’assessore Fabio Granata in rappresentanza anche del suo movimento Oltre al consigliere comunale di Fratelli d’Italia Paolo Cavallaro, in questi ultimi giorni sono apparsi uniti in un unico afflato, a testa bassa verso il comune obiettivo di vedere nascere una riserva in stand by da oltre un decennio.

Un successo la petizione online del Coordinamento Save Pillirina, 3.117 firme in un solo mese, a supporto della richiesta tanto all’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, al Dipartimento regionale Ambiente quanto al Sindaco di Siracusa di chiudere il percorso di istituzione della Riserva Naturale Orientata il cui primo concreto atto amministrativo è addirittura del 2015 quando un decreto regionale ha incluso la riserva nel Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve Naturali, approvandone un anno dopo la perimetrazione.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Davvero una svolta rispetto a quanto già accaduto solo due anni fa quando l’iniziativa del sindaco Italia pro riserva aveva riacceso le speranze? E l’amministrazione Italia non è forse quella che successivamente, nel febbraio 2023, ha rilasciato alla Elemata Maddalena la concessione edilizia per trasformare i caseggiati militari, che mai sono stati usati per civile abitazione, in un residence, previo l’assai discutibile parere positivo della Soprintendenza (progetto contro cui Legambiente ha reiterato il proprio ricorso al CGA)?

https://www.lacivettapress.it/2022/05/30/riserva-terrestre-pillirina-davvero-ci-siamo-ce-chi-non-ci-crede/

Nel 2022 avevamo registrato le ‘perplessità’ dell’avvocato Salvo Salerno, critico nei confronti tanto delle istituzioni (Assessorato e Sindaco accusati di una sospetta inerzia) quanto del movimento ambientalista per – a suo avviso – modesta capacità di agire fattivamente e incidere sulle scelte amministrative. Uno scetticismo ribadito anche oggi: “Qual è la novità? L’annuncio è già stato dato cento volte: una cosa è l’inserimento nel Piano regionale delle riserve, storia vecchia; ben altro la costituzione della riserva per la quale occorrerebbe anche individuare l’ente gestore. E non ho notizia di istruttorie in tal senso. Un passaggio fondamentale, come sono essenziali il piano di utilizzo e le norme regolamentari che dovranno essere codificate nel decreto. Un gestore o un altro, una norma regolamentare o un’altra faranno la differenza sostanziale tra i destini possibili della riserva. Per il resto non potrei che ripetere ciò che dico ormai da più di un decennio”.

È forse dello stesso parere di Salerno il presidente di Natura Sicula, Fabio Morreale? Sì!

Le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Giusi Savarino non dicono nulla di nuovo. Suscitano solo clamore mediatico. Dire che entro l’anno verrà istituita la riserva della Pillirina è il solito annuncio che sentiamo pronunciare da 10 anni, la solita azione del governo regionale coniugata al futuro e per la quale non abbiamo elementi nuovi per crederci, per pensare che non sia l’ennesima bolla di sapone. Anzi, c’è dell’altro e di poco trasparente. Per rendere più credibile la volontà di istituire la riserva, la Savarino dice che il suo ufficio ha rimodulato il regolamento della riserva, mentre invece l’ultimo atto sarebbe la convocazione della conferenza di servizio e la firma del decreto istitutivo. Come mai la Savarino ha sentito il bisogno di fare passi indietro, di riscrivere il regolamento della riserva, ponendola all’esame del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale? A rigor di logica solo chi ha interessi opposti alla riserva può aver pressato tanto, e visto il successo della petizione (oltre 3000 firme in un mese), è chiaro che le pressioni non sono arrivate dai siracusani ma dall’unico soggetto contrario alla riserva, quel tale Emanuele di Gresy, giunto una ventina di anni fa a Siracusa da Torino come se andasse a conquistare il Terzo Mondo, un personaggio d’altri tempi, ostinato a farsi chiamare marchese come se l’Italia fosse ancora una monarchia. Voci di popolo dicono che di Gresy stia pressando il Sindaco Italia e l’assessore Savarino. Non a caso nei giorni scorsi la Elemata, la società riconducibile a di Gresy, ha proposto di dialogare con la politica per una gestione condivisa. Come a dire, uniamo il diavolo e l’acqua santa. Proposta blasfema, accolta da qualche consigliere e da qualche amministratore locale. Blasfema perché la società mira sempre e solo al lucro, mentre l’area protetta deve conservare e valorizzare i fattori biotici e abiotici sui quali il privato vuole fare business.

La disponibilità al ‘dialogo’ dell’Elemata è ravvisabile in atti concreti?

Non direi proprio. Mentre tutti noi aspettiamo la riserva, le guardie della Elemata continuano a occupare la strada comunale S. Agostino per non far accedere nessuno alle spiagge della Pillirina. E il sindaco Francesco Italia lascia fare, malgrado abbia il dovere e le leggi a favore per ripristinare il diritto di accesso al mare dei suoi concittadini. Il Comune può (e deve) farlo rivendicando la proprietà pubblica di quella strada (particella n. 138) che attraversa il fondo di di Gresy, in virtù della servitù di uso pubblico maturata in decenni di passaggio esercitato dalla collettività. Come? Emanando un’ordinanza sindacale che imponga a Elemata di ritirare le guardie e sgomberare la strada, a tutela del diritto dei cittadini di fruire del passaggio per raggiungere il demanio marittimo e per garantire altresì gli interventi di sicurezza pubblica e pronto soccorso.

Qualora invece si dubitasse della natura pubblica di quella strada d’accesso, benché a nostro avviso non vi sia motivo giuridico di dubitarne, l’Amministrazione comunale avrebbe il diritto – e il dovere – di procedere all’esproprio e alla messa in sicurezza della strada litoranea, così come peraltro previsto dalle norme di attuazione del PRG: “Gli accessi che non siano di proprietà pubblica e che non possano essere acquisiti mediante dispositivi di attuazione del PRG, potranno essere espropriati qualora l’Amministrazione Comunale ritenga che la fruizione pubblica non possa altrimenti essere assicurata. L’Amministrazione Comunale può, in qualsiasi momento, individuare ed attuare ulteriori accessi al mare non indicati dal PRG nei casi in cui siano riscontrate situazioni di necessità anche in relazione a questioni di ordine e sicurezza pubblici.” (art. 115 delle NTA).

Prestito personale

Delibera veloce

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link