In Lombardia boom di cassa integrazione, ma Lodi è in controtendenza

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Lavoro in crisi: in Lombardia boom di cassa integrazione, ma il Lodigiano è in controtendenza con un -21,5%.

Boom di cassa integrazione

Il 12° Rapporto sulla Cassa Integrazione presentato oggi, venerdì 31 gennaio 2025, dalla UIL Lombardia segnala una realtà preoccupante per l’economia regionale. Nel 2024, infatti, sono stati autorizzati ben 96 milioni di ore di cassa integrazione, con un incremento del 22,6% rispetto all’anno precedente.

Questi numeri, elaborati sulla base dei dati forniti dall’INPS, raccontano una storia diversa da quella della ripresa economica tanto sbandierata a livello nazionale. La crescita delle ore di cassa integrazione segna, infatti, una difficoltà crescente per le imprese e i lavoratori.

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Soffre il settore edilizio

L’aumento più consistente è stato registrato dalla cassa integrazione ordinaria, che ha visto un incremento del 28,4%, mentre quella straordinaria è aumentata dell’8%. La cassa in deroga ha invece subito una contrazione del 18%, segno che le misure emergenziali sono meno utilizzate, ma la difficoltà resta evidente, con il ricorso alla cassa ordinaria che dimostra le gravi difficoltà delle aziende.

Un dato particolarmente preoccupante riguarda il settore edilizio, che ha visto un’impennata del 95,5% delle ore autorizzate, a testimonianza di un comparto in grande sofferenza. Anche l’industria ha fatto registrare un aumento significativo (+23,2%), mentre il commercio ha subito una flessione (-23,1%).

Oltre 48mila lavoratori coinvolti

Nel 2024 sono stati oltre 47mila i lavoratori lombardi coinvolti nella cassa integrazione, con un incremento di quasi 9mila unità rispetto all’anno precedente. A questi si aggiungono circa 1.200 lavoratori coperti dai fondi di solidarietà, portando il totale a superare le 48mila persone. Questi numeri fotografano un’emergenza sociale che va ben oltre le statistiche economiche ufficiali.

“Trend allarmante”

Salvatore Monteduro, segretario confederale UIL Lombardia, ha commentato questi dati con preoccupazione, sottolineando come la situazione attuale stia mostrando chiaramente la realtà di una crisi che non è visibile nelle dichiarazioni ottimistiche del governo.

“Si continua a dire che l’economia cresce dello zero virgola, ma con questi numeri è evidente che la ripresa è solo sulla carta. Le imprese stanno affrontando una crisi profonda, e i lavoratori rischiano di pagarne il prezzo più alto”, ha dichiarato Monteduro.

“I settori edilizio e industriale sono tra i più colpiti, e chi sostiene che l’economia stia crescendo dovrebbe riflettere su questi dati”.

Un piano straordinario per il lavoro

La UIL Lombardia chiede ora un piano straordinario per il lavoro che comprenda, tra le altre cose, un rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, interventi mirati per l’edilizia e l’industria, e misure per la riqualificazione dei lavoratori, per far fronte alle trasformazioni del mercato del lavoro.

Lodi in controtendenza

Anche se alcuni territori, come Lodi, mostrano un segno di controtendenza con una diminuzione del 21,5% delle ore di cassa integrazione, la situazione resta allarmante.

“I dati nella nostra provincia sono in controtendenza – dice il coordinatore UIL Lodi Roberto Botto– Lodi registra una diminuzione del 21,5%. E’ un dato comunque preoccupante perché ci fa capire che le aziende sul territorio sono sempre meno. Se il governo non interviene subito, nel 2025 potremmo trovarci di fronte a una crescita della disoccupazione con conseguenze devastanti per il sistema economico lombardo e nazionale”.

I dati provinciali

Di seguito i dati a livello provinciale

  • Milano: +6,8%, con 7.722 lavoratori coinvolti
  • Bergamo: +43,6%, con 7.483 lavoratori coinvolti
  • Brescia: +8,2%, con 9.682 lavoratori coinvolti
  • Como: +44,9%, con 4.549 lavoratori coinvolti
  • Cremona: -11,9%, con 1.107 lavoratori coinvolti
  • Lecco: +71,8%, con 2.422 lavoratori coinvolti
  • Lodi: -21,5%, con 287 lavoratori coinvolti
  • Mantova: +28,8%, con 2.923 lavoratori coinvolti
  • Monza e Brianza: +11,5%, con 2.588 lavoratori coinvolti
  • Pavia: +66,5%, con 1.426 lavoratori coinvolti
  • Sondrio: +195,3%, con 472 lavoratori coinvolti
  • Varese: +22,4%, con 6.444 lavoratori coinvolti



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