Economia, le famiglie milanesi guadagnano quasi il doppio rispetto a quelle ternane: i dati


Terni e il reddito medio delle famiglie in città rispetto a Perugia e al resto d’Italia. L’Umbria sta cercando di tenere il passo ma i numeri raccontano una storia di crescita insufficiente. A dirlo un’analisi dettagliata del centro studi GuglielmoTagliacarne e Unioncamere, basata sui dati 2023 del reddito disponibile delle famiglie. L’Umbria ha registrato sì un aumento dell’11,3 per cento tra il 2021 e il 2023, in linea con la media nazionale, ma questa crescita non basta ad accorciare il divario con le regioni più dinamiche del Nord Italia. Sul podio per reddito pro-capite Milano con 34.885 euro, seguita da Bolzano. 

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La provincia di Perugia, con un reddito pro-capite di 22.204 euro nel 2023, si posiziona al 38esimo posto, mantenendo una posizione stabile rispetto al 2021. Terni, invece, scivola al 68esimo posto, con un reddito pro-capite di 19.957 euro, uno dei più bassi d’Italia. Il reddito delle famiglie milanesi è quasi il doppio di quello delle famiglie ternane. La crescita del reddito in Umbria poi, è trainata principalmente dal reddito da lavoro dipendente mentre l’impatto dei trasferimenti pubblici incide meno. 

“I dati presentati dal centro studi Guglielmo Tagliacarne e Unioncamere – ha dichiarato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria – confermano una realtà che conosciamo bene: l’Umbria sta crescendo, ma non abbastanza velocemente per accorciare il divario con le regioni più dinamiche del Nord Italia. Perugia e Terni rappresentano due facce della stessa medaglia. Da un lato, abbiamo una provincia che cerca di mantenere il passo, dall’altro una che fatica a trovare una nuova identità economica. Servono politiche mirate e investimenti strutturali per aumentare la produttività totale dei fattori che esprime la regione e farlo in misura superiore alla media italiana, se si vuole accorciare il divario. Quindi più innovazione, più digitalizzazione, transizione ecologica più veloce per tutti i motori dell’economia regionale tra cui agricoltura, commercio, industria e turismo”. 

“Non possiamo permetterci di rimanere indietro – ha continuato il presidente -. L’Umbria ha tutte le potenzialità per diventare un modello di sviluppo sostenibile, ma serve l’impegno di tutti, dalle istituzioni alle imprese, per trasformare queste potenzialità in realtà. La Camera di Commercio è aperta, come noto, alla collaborazione co tutti gli altri attori delle istituzioni”. 

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