Allarme rinnovabili, 70% del territorio idoneo. La Regione corre ai ripari

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


GROSSETO. L’invasione del fotovoltaico, dell’agrivoltaico e dell’eolico in Maremma è già in atto. Sono decine e decine le richieste di autorizzazione per nuovi impianti, molte delle quali già in fase avanzata. Con società nate “ad hoc” in gran parte, ma non tutte, create solo per lo sfruttamento del ricco business.

Perché, al momento, sulla base della legislazione nazionale, il 70% del territorio toscano, quindi anche della Maremma, è idoneo alla realizzazione di impianti

Su questa percentuale altissima, di fatto quasi ovunque gli impianti sono adesso possibili, sta tentando di porre rimedio la Regione Toscana con una legge restrittiva, che va a individuare le aree idonee e non idonee e ridurrebbe le prime a circa il 30%.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Le nuove norme in approvazione sono in concertazione con Anci (l’associazione dei Comuni) e Upi (l’unione delle Province). Sulla legge, però, pende la spada di Damocle del Consiglio di Stato, chiamato nei prossimi giorni a dire se la materia sia di competenza (anche) regionale oppure solo statale.

Il quadro, come si vede, è complesso.

Tutto parte dall’Europa. L’11 dicembre 2018 infatti, la direttiva 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio ha disciplinato la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.

Sulla base di questa direttiva in Italia l’8 novembre 2021 è stato approvato il decreto legislativo 199/2021 che, recependo le indicazioni europee, ha fissato in 80 giga l’incremento di potenza da fonti rinnovabili in Italia al 31/12/2030 rispetto al 31/12/2020 e ha ripartito fra le Regioni questa quota.

L’obiettivo della Toscana è aumentare di 4,25 giga entro fine 2030.

Nel Dl 199/2021, all’articolo 20, si prevedeva anche che il ministero, entro 180 giorni dall’entrata in vigore, individuasse con appositi decreti le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti. E dall’approvazione dei decreti le Regioni, con la ripartizione delle potenze da installare, individuassero a loro volta le aree idonee e non idonee. Entro altri 180 giorni.

Si sarebbe dovuto fare tutto in un anno. Il problema è che, come spesso capita in Italia, i tempi non sono stati rispettati. Il “Decreto Aree Idonee” che contiene la disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili è del  21/06/2024, ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 2 luglio 2024. Quasi tre anni dopo il Dl 199/2021.

Migliaia di richieste in Italia, alcune decine in Maremma

In questo lungo buco, in assenza di decreto, sono partite migliaia di richieste di autorizzazione in tutta Italia, decine anche in Maremma. Forti delle maglie larghe della legge e di un territorio toscano (come il resto d’Italia) considerato idoneo al 70%.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

In questo contesto, a luglio 2024, è stato approvato anche il Decreto Agricoltura che, fra le altre cose, stabilisce il divieto di fotovoltaico a terra in aree classificate come agricole dai vigenti piani urbanistici e disciplina che nelle Ati (associazione temporanea di imprese, ndr) per le rinnovabili ci debba essere un agricoltore.

Sull’agrivoltaico, invece, va tenuto conto che è finanziato dal Pnrr: 40% di spese sono ammissibili in conto capitale e poi c’è una tariffa incentivante importante. Quindi è un investimento di sicuro ricco ritorno.

La legge regionale della Toscana

In questo contesto la Regione, che ha potuto prendere in mano la questione solo a giugno dell’anno scorso, dopo l’approvazione del decreto, sta lavorando a tempi forzati all’approvazione della legge su aree idonee e non idonee. Entro febbraio dovrebbe andare in consiglio.

La legge riduce le aree idonee a un 30% del territorio, ma Anci e Upi, quindi Comuni e Province, stanno spingendo per ridurle ancora, pur consentendo di raggiungere l’obiettivo dei 4,25 giga entro la fine del 2030. E anche per stabilire in modo chiaro che le fonti rinnovabili debbano essere attività complementare a quella agricola e non prevalente e per mettere limiti alle dimensioni dei singoli impianti.

Si cerca di tenere insieme la necessità di aumentare la potenza da fonti rinnovabili, che comunque aiuterebbe a ridurre i costi dell’energia, con la necessaria tutela del paesaggio.

Monni: «Un percorso con Comuni e Province»

«Questa legge – spiega l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni –  riconosce un ruolo strategico agli Enti Locali nelle scelte localizzative, in un’ottica di corresponsabilità e condivisione, ma nasce dall’assunzione di scelte nitide da parte della Regione, che non si è voluta in alcun modo sottrarre al ruolo assegnatole dalla legge nazionale».

«La norma – spiega Monni per chiarire – prevede che la rideterminazione delle aree idonee avvenga  nell’ambito di un percorso con Comuni e Province, che non potrà durare più di 90 giorni dal momento dell’approvazione della legge da parte del consiglio regionale. Se uno o più Comuni fossero inerti o decidessero di non ridefinire le proprie aree idonee, rimarranno valide quelle definite proprio dalla Regione nella legge in esame».

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

«È importante chiarire che il ruolo di rideterminazione delle aree idonee assegnato ai Comuni riguardo agli impianti fotovoltaici e agrivoltaici deve comunque tenere conto della necessità di rispettare pienamente l’obiettivo che a livello nazionale ci è stato assegnato: +4,2GW al 2030». 

Al tempo stesso la Regione ha dato mandato agli uffici di ricorrere al Tar in tutti i casi in cui un impianto abbia il via libera del ministero dell’Ambiente ma Firenze abbia dato il diniego in conferenza dei servizi.

La spada di Damocle del Consiglio di Stato

Sulla legge regionale, però, dondola pericolosamente come una spada di Damocle il giudizio del Consiglio di Stato.

Con ordinanza n. 4298 del 14 novembre 2024, il Consiglio di Stato ha infatti accolto l’appello promosso da un primario operatore delle rinnovabili avverso la propria ordinanza n. 3867/2024, che, in riforma dell’ordinanza Tar Lazio – Roma n. 4082/2024, aveva accolto, ai fini di una sollecita fissazione dell’udienza di merito, l’istanza cautelare presentata dall’appellante con il ricorso proposto per l’annullamento del Dm Aree idonee del 21 giugno 2024, avente ad oggetto la “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”.

Sulla vicenda ci sono altre ordinanze gemelle (3866 – 3867 – 3868 – 3869 – 3870 – 3871 e 3872) con le quali la sezione quarta del Consiglio di Stato si era pronunciata sui ricorsi promossi da alcuni operatori del settore delle rinnovabili,

I ricorsi accolti erano fondati su una serie di motivi, evidenziando, in particolare, che il decreto:

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

  • in violazione della legge delega, attribuirebbe alle Regioni il potere di individuare, accanto alle aree idonee e a quelle ordinarie, anche le aree non idonee nonché la facoltà, e non l’obbligo, di considerare idonee le aree così definite dall’art. 20, comma 8, D. Lgs. 199/2021;
  • consentirebbe alle Regioni il potere di individuare le aree nelle quali è vietata l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, imponendo vincoli eccessivi a impianti essenziali alla salvaguardia dell’ambiente in prospettiva futura.

Il Consiglio di Stato aveva rilevato come i motivi dedotti richiedessero un approfondimento nel merito, con particolare riferimento alle censure che riguardano la semplice facoltà, data alle Regioni, di considerare idonee le aree già classificate tali dall’art. 20 comma 8 D. Lgs. 199/2021 nonché di disciplinare anche le aree non idonee. 

In sostanza il Consiglio di Stato, nell’udienza nel merito fissata per mercoledì 5 febbraio, dovrà stabilire se la materia sia di competenza delle Regioni o dello Stato. Se resterà solo allo Stato, sarà inutile fare la legge regionale. E si resterà a quel 70% di territorio idoneo.

Il caso di Roccastrada e del Madonnino

È chiaro che vanno tenute insieme più esigenze, perché se da una parte va tutelato il paesaggio, e la Maremma in questo ha uno dei suoi punti di forza, dall’altra i nuovi impianti consentirebbero alle imprese e alle famiglie di avere l’energia a costi più contenuti. 

«Non si possono dire solo no – spiega Francesco Limatola, coinvolto nella vicenda sia come presidente della Provincia che come sindaco di Roccastrada -. Per questo come Comune stiamo lavorando alla realizzazione di un impianto nella zona industriale del Madonnino. La consideriamo un’opportunità per la comunità e per la nostra economia».

L’impianto sorgerebbe nella zona a sinistra della dritta del Madonnino, guardandola con l’Aurelia alle spalle. Quindi, di fatto, davanti a GrossetoFiere.

«Il progetto prevede di costituire una società di scopo pubblica che si occupi della realizzazione dell’impianto, della gestione e anche della distribuzione».

Limatola: «Contrario alle speculazioni»

«Sono nettamente contrario alle speculazioni delle società che vengono senza dare nulla al territorio – dice ancora Francesco Limatola – con impianti enormi che impattano e la vocazione agricola e turistica del territorio».

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

«Abbiamo però da raggiungere l’obiettivo regionale e quindi propongo l’impianto fotovoltaico al Madonnino. Un progetto di comunità per dare energia: famiglie in povertà energetica, imprese energivore del territorio, piccole attività commerciali in difficoltà per il caro bolletta. Un progetto del Comune per liberare risorse da dare in servizi e a chi vuole insediarsi nel nostro territorio».

 




  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità.
    Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana – #UniciComeLaMaremma



    Visualizza tutti gli articoli



Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link