ROMA – Fino al 23 febbraio, la Campagna “Coloriamo il futuro dei bambini rifugiati” dell’Agenzia ONU UNHCR, può essere sostenuta inviando un SMS al numero solidale 45588 o chiamando da rete fissa, contribuendo così ad assicurare l’accesso a scuola a migliaia di bambini in fuga da conflitti e violenze.
Esclusi dalla scuola e dal futuro. Quasi la metà dei 14,8 milioni di bambini rifugiati in età scolare nel mondo sono esclusi dal sistema scolastico. Sono quindi 7,2 milioni i bambini rifugiati che non hanno accesso a scuola, come emerge dall’ultimo report sull’istruzione di UNHCR. Se l’istruzione è cruciale per il futuro di tutti, per loro rappresenta qualcosa in più: può salvare la loro vita. Soprattutto durante le emergenze umanitarie, la scuola, infatti, protegge i bambini rifugiati, riducendo i rischi di reclutamento forzato in gruppi armati, di lavoro minorile, di sfruttamento, di violenza sessuale e di genere, di gravidanze e di matrimoni precoci.??
Come verranno usati i fondi raccolti in 26 Paesi del mondo. I fondi raccolti andranno a sostenere il programma di UNHCR “Primary Impact” in 26 Paesi del mondo, che mira ad assicurare l’accesso a scuola a 250 mila bambini entro il 2027. Dal report di UNHCR, solo il 65% dei bambini rifugiati frequenta la scuola primaria. Per comprendere fino in fondo le ragioni di questo problema, bisogna osservare le barriere che i bambini e i ragazzi rifugiati si trovano ad affrontare.
Le barriere che ostacolano l’istruzione. Innanzitutto, i costi: la scuola comporta delle spese talvolta insostenibili per le famiglie in fuga, fra queste le uniformi, i libri e gli altri materiali didattici, il trasporto. In contesti particolarmente vulnerabili capita anche che non ci siano scuole da frequentare o che le aule siano sovraffollate o potrebbero scontare la carenza di strutture di base come acqua, servizi igienici e sanitari.
Gli altri ostacoli sociali e culturali. Le bambine e le ragazze rifugiate spesso si trovano di fronte a ostacoli superiori, a volte di natura sociale e culturale. Raccogliere l’acqua o il combustibile, prendersi cura dei fratelli più piccoli o dei parenti più anziani, svolgere le faccende domestiche: sono tutti compiti che ricadono pesantemente sulle ragazze.
La scarsa preparazione degli insegnanti. Infine, spesso gli insegnanti si trovano ad affrontare classi di oltre cento studenti con poche risorse. Gli insegnanti stessi sono spesso poco formati e attrezzati per affrontare le numerose difficoltà che i bambini e i ragazzi rifugiati portano con sé. Hanno infatti perso mesi o anni di scuola, hanno alle spalle esperienze traumatiche e si trovano davanti a barriere linguistiche e a nuovi programmi di studio.
I Paesi dove si svilupperà il progetto. Come accennato, i fondi raccolti con la Campagna andranno a sostenere un programma in 26 Paesi del mondo, fra i quali Sudan, Siria, Yemen, Etiopia, Burkina Faso e Niger, e che mira a garantire l’accesso alla scuola primaria a 250 mila bambini e bambine entro il 2027 e ad assicurare che altre 500 mila iscritti non abbandonino l’istruzione.
Gli interventi specifici previsti. Fra i vari interventi previsti nel programma: il miglioramento delle infrastrutture scolastiche attraverso, fra le altre cose, la costruzione e ristrutturazione di aule e la fornitura di banchi; la fornitura di materiali didattici comprese le uniformi e zaini; l’assistenza economica per consentire alle famiglie di affrontare le spese legate alla scuola; la formazione degli insegnanti; il sostegno psicosociale e per la salute mentale dei bambini.
I 2 euro da donare. Il valore della donazione al numero di telefono 45588 sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Fastweb, Coop Voce, Tiscali.? Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro Convergenze, PosteMobile.?
Le aziende che supportano il programma. Il progetto Primary Impact beneficia del supporto di Barilla spa e del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo, quest’ultima in particolare contribuisce in modo significativo all’implementazione del progetto in Burkina Faso e in Niger.
I testimonial. Sono tanti i volti noti dello spettacolo che sostengono l’iniziativa, fra questi: Lino Guanciale, Carolina Crescentini, Lorena Bianchetti, Cecilia Dazzi, Irene Ferri, Paola Saluzzi, Paola Minaccioni, Laura Delli Colli, Enrico Ianniello, Pierpaolo Spollon e lo scrittore Maurizio De Giovanni. Tra gli sportivi: Beppe Bergomi, Demetrio Albertini che collaborano da anni con UNHCR, insieme al calciatore Timothy Weah e la campionessa olimpionica di pallavolo Myriam Sylla.
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