“Immobilità è una parola piccola, non c’è stata alcuna attività in questi otto mesi nel porto di Genova, o almeno molto poca”. Parte molto carico, senza mezze parole, il presidente e amministratore delegato della Fratelli Cosulich, Augusto Cosulich, che in una intervista a Primocanale analizza diversi temi caldi dello scalo ligure.
“Per il porto serve un manager locale che conosca già lo scalo”
“Leggo di otto nomi in lizza per la presidenza del porto e questo mi preoccupa molto perchè serve un accordo tra tutti i partiti anche di opposizione e temo che si andrà avanti per almeno un mese o anche di più. E sarebbe un danno per Genova perchè ci sono tante cose da fare e tante opportunità. Io spero che arrivi un manager del territorio, che conosca già il porto e sappia dove è calata Bettolo perchè se viene da Barletta o da qualche altro posto, prima che conosca la struttura del porto di Genova passano altri sei mesi e siamo di nuovo fermi”.
“Cosco vuole investire in porto, l’Authority non li ha nemmeno ricevuti…”
“I nostri clienti, in particolare Cosco, hanno interesse a sviluppare attività nel porto e incrementare i traffici quindi spesso e volentieri abbiamo bisogno di una interlocuzione. Sono venuti di recente dei dirigenti Cosco e non è stato possibile incontrare nessuno dell’Autorità portuale perchè non danno udienza ma non c’è interlocuzione, mentre io sostengo che la comunicazione è l’anima del business”.
Piano regolatore: “Si punti ai tre poli Psa, Msc e Hapag”
“Si punti a una realizzazione di tre gruppi importanti cioè Psa, Msc e Hapag Lloyd che si dividano il porto, sono strutture indipendenti, ma serve che qualcuno in maniera attiva e decisionista risolva il problema del ricorso al Consiglio di Stato sul caso Spinelli, si va avanti a tappulli, ora si va avanti per sei mesi ma poi fra sei mesi saremo di nuovo nella stessa situazione. Ma quel terminal non vale nulla fino a quando la situazione non si risolve perchè non ha la concessione e per permettere ad Hapag Lloyd di prendere campo e svilupparsi questo problema deve essere risolto ed evitare la possibilità che Hapag se ne vada, è il primo cliente del porto di Genova e ce lo dobbiamo tenere stretto”.
“In Liguria manca l’impresa, i soldi restano in banca”
Ma come giudica il porto in mano a grandi gruppi stranieri, non la preoccupa?
“E’ la naturale conseguenza della mancanza di impresa in Liguria, dove ci sono un sacco di soldi (di recente ho avuto contatti con presidenti di banche molto importanti che mi dicono che i depositi bancari in Liguria nei conti correnti eccedono i 7-8 miliardi) per cui è una regione dove si tengono i soldi nei conti correnti e non si fanno investimenti e quindi l’impresa langue e la conseguenza è che in porto ci siano grandi gruppi internazionali. Gli imprenditori validi ci sono ma non abbastanza, molti hanno venduto e per me è una sconfitta e pochi iniziano attività di un certo rilievo”.
“Noi investiamo e oggi abbiamo 130 società controllate”
Nel nostro bilancio dell’anno scorso paghiamo 20 milioni di euro di interessi passivi e questi sono tanti soldi ma sono figli di una grossa attività imprenditoriale che portiamo avanti da dieci anni. Non si può fare impresa se non ci si indebita e noi abbiamo raggiunto 130 società controllate e chiudiamo il bilancio con 2 miliardi e 300 milioni di euro per il bilancio 2024″.
Carburanti puliti: “Grandi investimenti per bettoline a metanolo verde”
“Noi siamo molto impegnati nella transizione energetica e abbiamo investito pesantemente nel naviglio che deve rifornire le navi in futuro con carburanti più puliti, quindi abbiamo già in opera due bettoline Lng (gas naturale liquefatto) di cui una in Nord Europa e una in estremo Oriente e poi abbiamo ordinato quattro bettoline per rifornire di metanolo verde che è l’unico carburante veramente pulito perchè l’Lng ha delle pecche perchè riduce il Co2 solo del 30-40%”.
Augusto Cosulich nell’intervista con Primocanale
La prossima settimana arriva la nave con la talpa del Terzo valico
Per la diga se ci fosse qualcuno più decisionista si potrebbe dare un calcetto a chi se ne occupa in modo da dare un’accelerata. Noi abbiamo una nave della Cosco che arriverà la prossima settimana con la talpa del Terzo valico (n.d.r sostituirà quella danneggiata e smontata) e per il terzo Valico serve una accelerata per permettere agli imprenditori di fare impresa con infrastrutture efficienti”.
Dazi? “Più importante che Trump faccia finire la guerra in Ucraina”
“Si sapeva già che sarebbero arrivati i dazi ma la parola è ancora ‘potrebbe’, vediamo cosa succede, vediamo su quali prodotti verranno applicati ma Trump è un negoziatore e imprenditore e tutto quello che dice può essere rivisto e starà attento a non appesantire l’economia americana e non aumentare l’inflazione. Se mette questi dazi corre il rischio di avere una inflazione del 7-8%. Più importate è che faccia finire la guerra in Ucraina”.
Chiude col sorriso ma con l’amarezza per “il Genoa perdente ieri, potevamo anche pareggiare…”.
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