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Vicenza, il sindaco di Tezze sul Brenta e la proposta: «Potremmo dedicagli l’auditorium delle nuove scuole»
«Tutto quello che ha fatto nella sua vita Sammy lo ha fatto con un solo scopo: aiutare il prossimo. Lo faceva perché andava fatto e perché lo sentiva come una missione. Senza volere mai nulla in cambio, senza cercare nessuna ricompensa».
Le parole evengeliche
Mamma Laura e papà Amerigo preferiscono non commentare la possibilità che nei confronti del figlio Sammy Basso, scomparso improvvisamente lo scorso 5 ottobre, possa essere avviato un processo di Beatificazione da parte della Chiesa. Ancora troppo forte al momento il dolore per la perdita subita e il vuoto lasciato da Sammy per pensare ad una questione così grande, fanno capire. Ma fin d’ora tengono a ribadire, ancora una volta, che per Sammy la fede ha avuto un ruolo fondamentale nella sua vita. «Tutto per lui aveva un senso grazie alla fede», ricordano. Quella fede trapelata in ogni parola del lungo testamento lasciato dal giovane ricercatore di Tezze del Brenta e letto in occasione del suo funerale dal vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto che ha rinunciato a pronunciale la sua omelia per lasciare spazio alla parole scritte da Sammy. Un testo, come ha sottolineato da monsignor Brugnotto che svela il senso dell’intera sua esistenza. «Io – ha evidenziato il vescovo durante le esequie – non ho parole evangeliche più pregnanti delle sue».
La provocazione
Fin dalle ore successive al funerali, da più parti è stato espresso il desiderio che la Chiesa possa riconoscere l’unicità della figura di Sammy Basso (è anche partita una pezione on line su Change.org, che ha già raccolto oltre tremila firme). «In questi giorni – ha ricordato lo stesso vescovo d Vicenza – è emerso il profilo spirituale di Sammy che ha espresso una santità nella vita ordinaria insieme ad una profondità interiore straordinaria. Ho letto alcuni commenti sui social che hanno evidenziato la sua statura di cristiano con una fede matura, consapevole e fortemente radicata in Dio, come ha ammesso lui stesso nella sua ultima lettera». In merito alla possibilità che venga iniziata la causa di Beatificazione, Giuliano Brugnotto si dice possibilista: «Come vescovo – fa sapere – non escludo assolutamente nulla, anzi. È evidente che bisognerà attendere il tempo necessario richiesto per aprire una causa di questo genere che nel caso della Chiesa, prevede siano trascorsi almeno cinque anni dalla scomparsa della persona interessata». «Tuttavia – prosegue – il profilo spirituale di Sammy potrebbe richiedere proprio di avviare questo percorso che diventerebbe anche una bella provocazione ed una preziosa una testimonianza verso tanti giovani».
Luoghi e spazi di Sammy
Intanto, da più parti, si moltiplicano le richieste di intitolare alla figura del giovane ricercatore simbolo della battaglia alla progeria, luoghi o spazi. Se a Bassano del Grappa già dal giorno successivo alla sua morte è stata avanzata la possibilità che gli venga dedicato il nuovo campus realizzato la scorsa estate tra i principali istituti del Centro Studi cittadino, anche nella sua Tezze sul Brenta si pensa a come omaggiare il proprio cittadino. «Parlare di intitolazioni al momento appare ancora prematuro – commenta il sindaco Luigi Pellanda – ed in ogni caso qualunque decisione dovrà essere presa assieme alla famiglia di Sammy, certo che intitolare a lui l’auditorium delle nuove scuole cittadine sarebbe il luogo ideale per ricordarlo».
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