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Cartelle esattoriali: possono diventare piĆ¹ leggere grazie alla Sentenza 4960 del 2024, ma solo pochi ne sono a conoscenza.
Avere a che fare con dei debiti, soprattutto se relativi al fisco, non ĆØ certo una passeggiata. Tali posizioni possono durare anni e pesare come un macigno sulle spalle dei cittadini. Che di morositĆ ne esistono molteplici e diverse non ĆØ in dubbio, cosƬ come il fatto che, a seconda della tipologia, dellāimporto e da unāaltra lunga serie di fattori, vari siano anche i metodi per regolarizzare tali posizioni. Pochi sanno, tuttavia, che le cartelle esattoriali potrebbero diventare piĆ¹ leggere grazie ad una Sentenza: quella 4960 del 2024.
Saldo e stralcio, pagamento rateizzato, sanatorie: sono tutti strumenti con i quali un debitore puĆ² impegnarsi a regolarizzare la propria posizione debitoria senza subire unāeccessiva e insostenibile pressione economica con conseguenze potenzialmente dannose. CāĆØ, perĆ², anche un altro modo, del tutto legale e che tiene conto della sopracitata sentenza, per vedere calare la propria cartella esattoriale.
Sentenza 4960 del 2024: quando e perchĆ© le cartelle esattoriali diventano piĆ¹ leggere
Per chiarire la questione e comprendere in che modo ciĆ² puĆ² avvenire bisogna comprendere due dettagli fondamentali: esistono varie tipologie di debito e, a seconda di queste, diversi tempi di prescrizione. Cosa significa, nello specifico? La prescrizione, in termini semplici, ĆØ quel periodo di tempo preciso entro il quale una persona, un ente e simili, possono far valere un diritto. Trascorso tale periodo, in assenza di relativi atti volti a interrompere āil tempoā in questione (solleciti, ingiunzioni e simili) il diritto si estingue.
Dunque, sappiamo che alcuni debiti possono finire in prescrizione, quindi decadere e che, di conseguenza, il debitore potrebbe non essere piĆ¹ tenuto a pagarli. Come anticipato, a ciascun tipo di morositĆ corrispondono leggi specifiche e, ovviamente, anche tempi di prescrizione differenti. Arriviamo, cosƬ, a parlare della Sentenza in questione: la numero 4960 del 2024. Questa ordinanza della Cassazione ha favorito un cittadino che ha presentato ricorso relativamente ad una cartella riguardante tributi statali. Tale azione mirava ad ottenere un taglio per quelli che erano sanzioni e interessi correlati.
Le sanzioni e gli interessi sono cifre aggiuntive che, di solito, accrescono lāimporto del debito in questione. In tal caso, la Cassazione ha dato ragione al cittadino. Se ne evince, dunque, che le regole relative alla prescrizione delle cartelle si diversificano in base agli elementi che le compongono. In termini semplici, dunque, sebbene una cartella IRPEF possa non essere caduta in prescrizione, ciĆ² potrebbe non valere per gli interessi e le sanzioni relativi. Questo perchĆ©, gli stessi, a differenza dellāimposta statale, non scadono in 10 anni ma in 5.
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