New York, se all’asta vanno Raffaello, Rubens e Mattia Preti

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Vecchi maestri che non passano mai di moda. Sono gli Old Masters, come da antica tradizione, a inaugurare una nuova annata di aste in giro per il globo: opere di caratura museale estremamente rare, perfettamente conservate, che talvolta (sempre meno) riemergono, pronte a finire in chissà quale collezione – privata o museale. Nessuno stratosferico Botticelli all’appello stavolta, come quel Young Man Holding a Roundel venduto nel 2021 da Sotheby’s per $ 92,2 milioni; e dorme sogni tranquilli – almeno in termini di record d’asta – il famigerato Salvator Mundi di Leonardo, $ 450,3 milioni nel 2017 in casa Christie’s. Eppure. «Il mercato degli Old Masters è ancora vivace», dichiara a exibart Jennifer Wright, Head of Christie’s Old Masters Department, New York. «Stiamo assistendo a conoscitori di lunga data che continuano a costruire le loro collezioni, ma è interessante anche la generazione di nuovi acquirenti, che aggiungono Old Masters ai loro acquisti in Modern, Contemporary e in altre categorie».

La formula delle majors: nomi celebri, ottimo stato di conservazione, qualità museale – in una parola soltanto, rarità. Così Christie’s mette in vendita il 5 febbraio un Cranach da $ 1-2 milioni, dove i ruoli della società sono tutti rovesciati e il semidio Ercole si ritrova con un fuso per la lana tra le mani – ma è solo una condanna morale, un monito a non cedere alla lussuria, nessuna sorta di femminismo antesignano per il luteranissimo Cranach. Doveva esserci anche un San Sebastiano di El Greco tra i top lot di Christie’s, avrebbe incrociato lo sguardo del pubblico oltre quarant’anni dopo la sua ultima apparizione: la posa placida, il corpo muscoloso ma aggraziato alla maniera di Michelangelo e Tiziano, uno storytelling che piace ai collezionisti – era uno dei due dipinti presenti nello studio alla morte dell’artista, nel 1614. Ma la Romania, dove il quadro è stato custodito a lungo (era parte della collezione della Corona), sta tentando di recuperare il dipinto, e per il momento la sua vendita è sospesa. Presente invece la Liberazione di San Pietro di Mattia Preti, secondo l’esperta Wright si tratterebbe del «miglior quadro barocco offerto a New York questa stagione, nonchè uno dei migliori quadri dell’artista apparsi sul mercato da un po’ di tempo». Valutazione: $ 1,5-2 milioni. Parmigianino, Giuseppe Zocchi, Giovanni Battista Tiepolo. E poi ancora un’iconica natura morta di Pieter Claesz – l’immancabile römer, le trasparenze ostentate, un principio di ricciolo di limone – è in lizza per $ 700.000-1 milione. «Che si tratti di ritratti, paesaggi, composizioni di genere o nature morte, la vendita include dipinti di altissima qualità, rarità e condizioni che non si vedevano sul mercato da decenni», specifica ancora Wright. «Siamo stati tra l’altro ben ponderati nella nostra strategia di stima dei lotti, nella speranza di attirare il maggior numero possibile di offerenti nella saleroom».

Lucas Cranach I, Hercules and Omphale. CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2025
old masters New York
Mattia Preti, Liberation of St Peter. CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2025

Risponde per le rime la competitor Sotheby’s, che il 6 febbraio offre una buona dose di dipinti superstar. Gioca subito la carta Sir Peter Paul Rubens, con uno schizzo a olio usato come studio per una pala d’altare (quella che si trova oggi nella Rubenshuis di Anversa, l’ex casa e laboratorio di Rubens). Prezzo stimato: $ 4-6 milioni. Straordinario anche il pannello ad opera di Raffaello datato 1503, appare all’asta per la prima volta in 25 anni, nel lontano 2000 transitava da Christie’s per $ 611.000. L’asking price, oggi, è di $ 2-3 milioni.«Originariamente composta da un piccolo trittico per devozione privata», spiegano da Sotheby’s, «formava una pala d’altare portatile insieme a una porzione centrale ormai perduta e un altro pannello laterale raffigurante Santa Caterina d’Alessandria». Aperta parentesi: quella Caterina d’Alessandria, oggi nella Galleria Nazionale delle Marche, passava all’asta da Christie’s nel 1991 per $ 1,5 milioni. Restiamo a New York. Sempre in aria italiana, un ritratto di nobildonna di Bernardino de’ Conti, originariamente di proprietà del conte Castelbarco di Milano e lungamente attribuito a Leonardo, è pronto a passare di mano da Sotheby’s per $ 2-3 milioni. Mentre lo sguardo fiero di un nobile veneziano catturato dal Tintoretto, intorno al 1548, sfida il mercato per $ 800.000-1,2 milioni.

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Bernardino de’ Conti Portrait of an Elegantly-Attired Noblewoman in Profile. Courtesy of Sotheby’s

Ma non si ferma ai dipinti antichi la cernita extra-ordinaria delle aste di New York. Vedi il violino Stradivari offerto da Sotheby’s per $ 12-18 milioni: ad affidarlo alla major è stato il New England Conservatory e tutti i proventi saranno destinati alle borse di studio degli studenti. Vedi la collezione di Selim e Mary Zilkha, che mette insieme manufatti dal Rinascimento al XIX secolo – inclusa l’unica serie di carte da gioco in argento del XVII secolo sopravvissuta fino al presente (Christie’s, stima: $ 500.000-800.000). Mentre un paio di orecchini in oro realizzati ad Atene tra il 750 e il 725 a.C., potrebbero trovare un nuovo proprietario per $ 10.000-15.000. A proposito di cose rare. «Avevo visto questo paio esatto nei libri», spiega G. Max Bernheimer, Deputy Chairman, Ancient Art and Antiquities di Christie’s, «ma mai avrei sognato di poterli tenere in mano, per non parlare poi della possibilità di catalogarli e di offrirli all’asta. Ecco perché diventiamo specialist, per queste opportunità irripetibili. Nessuno avrà mai più un paio di orecchini greci in oro con motivi come questi. Semplicemente non accadrà». Verdetto a New York.

Sir Peter Paul Rubens, Annunciation. Courtesy of Sotheby’s
Global Treasury: The Life and Collection of Selim & Mary Zilkha. CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2025
Joachim-Ma Stradivarius. Courtesy of Sotheby’s



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