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dall’inviato a Parigi
Nel giorno dell’apertura al pubblico, al Salone dell’Auto di Parigi – anche fra i quotidiani francesi e la stampa specializzata – continua a tenere banco la questione dell’elettrico. Tra gli oltre 400 modelli esposti, infatti, la gran parte è ormai full electric e a margine degli stand dei costruttori ci sono quelli dei produttori di colonnine di ricarica, di soluzioni per la modalità elettrica. L’Europa non vuole tornare indietro, quindi? Alcuni responsabili dei grandi marchi – non solo Tavares – si sono espressi. E quello che ne deriva, soprattutto da parte di Renault, è un autentico schiaffo a Stellantis.
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Con il profit warning e l’allarme sulla chiusura di stabilimenti, certo Volkswagen è uno dei marchi su cui si concentra maggiormente l’attenzione di tutti. Nello splendore dei modelli esposti, e nel “party” con bollicine e musica nello stand, lunedì sera, non ci si nasconde: “Dobbiamo adeguarci alla realtà di oggi. L’automotive è stato un settore stabile a lungo, oggi non più” ha detto Martin Sander, sales & marketing director di Volkswagen ai giornalisti. Il concetto è che “dobbiamo rendere più accessibili le nostre BEV”, anche considerando quanto la Casa di Wolfsburg punta sul marchio Id. Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha nuovamente spronato la politica a produrre aiuti, incentivi. Secondo Sander, riporta Quattroruote, “la domanda di Bev aumenterà, ma deve andare in sincrono con la politica. La quale deve fare tutto il necessario per supportare una veloce transizione all’elettrico”.
Discorso diverso fa Luca De Meo, il ceo di Renault, l’unico fra i costruttori europei storici a non aver emesso un profit warning, a differenza di Volkswagen, Mercedes, Aston Martin, Stellantis. “Non c’è ragione per rivedere la nostra guidance” ha detto De Meo ai giornalisti italiani. Il ceo di Renault, che oggi è stato impegnato al Paris Automotive Summit con Carlos Tavares e il ceo di BMW, Oliver Zipse. Il futuro dell’automotive europeo è l’argomento. “Bisogna fare gioco di squadra – è il messaggio di De Meo -, perché i cinesi cacciano in branco come i lupi”.
LUCA DE MEO (CEO RENAULT) INTERVISTATO DA BFM BUSINESS
Una prima botta a Tavares, dunque, visto che Stellantis si sfila dal fronte comune dei costruttori che preme per una deroga al limite del 2025 per il taglio delle emissioni. Ma lo schiaffo più sonoro arriva dopo, quando gli viene chiesto di incentivi e aiuti di Stato: “Non devono essere la ragione per le vendite. Le auto belle si vendono sempre, anche senza incentivi“. E si riferisce forse alla concept Embleme, che vanta di aver ridotto le emissioni del 90%, oppure alle grandi icone del passato che ritornano: dopo la R5 (che attende una versione ibrida), ecco la R4 e la Twingo. Linee ispirate chiaramente al passato, tecnologia di oggi.
“Sono preoccupato per il 2025, la sfida maggiore è legata alle regolamentazioni che entreranno in vigore – ha detto al Paris Automotive Summit -. Per questo chiediamo alle autorità di prendere decisioni, di fissare una direzione precisa. Dobbiamo iniziare l’anno con una situazione già chiara, devono affrontarla in modo pragmatico”.
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