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I numeri ufficiali ancora non ci sono, ma a sentire gli operatori turistici bosani, arriva un segnale positivo sull’andamento della stagione turistica 2024. L’opinione comune è che si può però fare molto di più, al fine di intercettare un movimento turistico importante, in una città che non è seconda a nessuno per spiagge incantevoli, bellezze naturali, patrimonio storico, accoglienza e buon cibo.
«Bosa– afferma il sindaco Alfonso Marras– si è confermata a nostro avviso meta apprezzata dai visitatori, sia italiani che stranieri. Si può certo ancora crescere e programmare azioni mirate che favoriscano ulteriori afflussi turistici». Leonardo Galleri della Sardinian Gallery, operante nel settore case vacanze, conferma questa tendenza. «Noi abbiamo lavorato bene – conferma- ma ci sono criticità che devono essere evidenziate. Per allungare la stagione estiva bisogna però avere adeguati voli aerei che da Ottobre non ci sono più. E poi lavorare per estirpare il fenomeno del “ nero” che non aiuta di sicuro ad incrementare gli incassi della tassa di soggiorno, da reinvestire in servizi per il turista. La stessa tassa – sottolinea Galleri- deve essere fatta pagare anche ai camper che occupano le località marine, non si sa bene dove scaricano i liquami e vanno via».
Alessandro Campus, consigliere comunale di opposizione punta il dito invece sulla mancata programmazione. «I report – sottolinea- evidenziano che il pernottamento medio dei turisti nelle strutture ricettive si attesta in 1 notte – 1 notte e mezzo , dato più basso rispetto a tutte le destinazioni turistiche regionali».
Anche per Oscar Addis della Confesercenti bisogna migliorare in qualità. «Ritengo – afferma- si debba puntare ad avere un immagine di città pulita, ordinata e organizzata in tutti i suoi servizi. Soprattutto in quello che il turismo moderno vuole, come il potenziamento del servizio trasporti da e per porti e aeroporti, che è il fondamentale per far sì che chiunque possa arrivare senza difficoltà. Ed ancora – aggiunge Addis- la rivalutazione del settore balneare ormai fermo e troppo retrogrado rispetto ai canoni e le esigenze moderne».
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