Si chiamerà “Responsible Health & Performance Center”, ma per i riminesi è semplicemente la nuova casa del Rimini calcio. E non solo. Stefano Petracca, presidente del gruppo Responsible, ne sottolinea il valore quale “luogo dove ci si potrà dedicare alla propria cura e al proprio benessere, con spazi adibiti alla riabilitazione e allo sport inteso a 360 gradi”. Il costo totale del bando è di 6 milioni di euro, di cui 1,4 milioni provenienti da fondi Pnrr. I restanti ce li metterà Responsible S.p.a., secondo una formula di partenariato pubblico-privato.
Dopo la firma della concessione nel luglio scorso tra Comune di Rimini, Rimini football club e Responsible, nella giornata di giovedì 14 novembre si è provveduto a illustrare alla cittadinanza il progetto che prenderà forma in zona Gaiofana. “Vorremmo ultimare i lavori entro il 31 dicembre 2025, con proroga massima di tre mesi”, assicura Giorgio Tana, direttore sviluppo commerciale di Responsible. Il progetto, del resto, è dei più ambiziosi. “Sarà la nuova casa del Rimini – commenta la presidente biancorossa Stefania Di Salvo -, ma anche un punto di riferimento per tutto il territorio. Un importante passo avanti verso il futuro che vogliamo”.
Area “ex Ghigi”: da zona degradata a tempio del Rimini calcio
Una struttura che necessitava di essere rimessa in funzione, dopo il fallimento della precedente società che avrebbe dovuto occuparsi della costruzione dell’impianto sportivo. Da quando il Comune è rientrato in possesso dell’area “ex Ghigi”, in zona Gaiofana, è stato avviato l’iter per attivare un processo di recupero dell’area. Alla chiamata all’appello ha risposto Responsible S.p.a., la società che si fa carico della maggior parte dei costi del progetto, contando di ultimarlo entro la fine del 2025. Finalmente, quel sogno che in tantissimi, sportivi e non, coltivano da anni, sarà presto concretizzato.
STADIO NERI – Oltre 12 mila posti a sedere, centro medico e palestre: via libera dalla commissione
“Quest’area, per troppi anni, è stata in una situazione di abbandono” – è il commento del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad -. Essere qui oggi dimostra che privato e pubblico, quando lavorano insieme, possono fare grandi cose. Oggi restituiamo a Rimini una zona che era degradata, e che si trasformerà presto in una struttura importante non solo per il Rimini calcio, ma per tutti”.
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“Investire in modo concreto, per dare fondamenta solide al calcio riminese, ci darà molti risultati in termini di prospettiva – prosegue il primo cittadino -. Potremo far crescere i nostri atleti, e allo stesso tempo divenire un punto di riferimento per gli abitanti di Rimini, di San Marino, e di tutta la provincia”.
“Health & Performance Center”: come sarà il nuovo centro sportivo
Oltre 100 mila metri quadrati di superficie. Sette campi da calcio in tutto, di cui due da 11 in erba naturale, due da 11 in erba sintetica, due da otto in erba sintetica, infine un campo da calcetto, sempre in erba sintetica. E non solo calcio, verrebbe da aggiungere.
“Avremo anche una pista ciclo-podistica, una palestra coperta polivalente e campi in cui poter praticare altri sport, come basket o volley – precisa Giorgio Tana -. Ci sarà, inoltre, un’area di recupero fisioterapico, votata alla riabilitazione, una foresteria per gli ospiti, una palestra coperta polivalente, un’area food e ristorazione aperta a tutti. E poi 330 parcheggi”.
Chi più ne ha più ne metta, per un centro sportivo che mira a essere non soltanto tempio calcistico, ma luogo in cui il benessere e la salute della persona vengano presi in carico sotto ogni punto di vista. “Abbiamo progettato spazi per i giovani e attrattivi anche per le famiglie, studiando ogni dettaglio per rendere gli ambienti funzionali e ospitali”, prosegue.
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Per Giuseppe Geria, direttore generale del Rimini football club, il nuovo centro offrirà alla società l’occasione per “porre ancora di più attenzione ai propri valori, cercando di crescere un passo alla volta e di migliorarsi, con l’intento di essere all’altezza di una società che abbia investito queste risorse”. A concludere ci pensano le parole di Tana: “Ci rivediamo tra un anno, ma con l’opera compiuta”.
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