È terminata, a distanza di sette anni, l’avventura di Massimo Giove al timone del Taranto. Il club è stato ufficialmente ceduto al gruppo APEX Capital Global LLC, come comunicato dalla proprietà uscente per il tramite di un comunicato ufficiale. «La società americana con sede a New York – si legge – a seguito degli accordi già presi in precedenza, ha firmato con le sue controparti il contratto preliminare volto all’acquisizione delle quote di maggioranza del club. L’intera gestione societaria, a livello finanziario, economico e manageriale, passa sotto il controllo di APEX». Accordi, quindi, rispettati, anche se mancherebbero ancora alcuni dettagli significativi, su tutti la sostituzione della fideiussione in Lega facente ancora capo alla famiglia Giove. In ogni caso, il closing dovrebbe concludersi entro fine mese.
Operativi, quindi, Mark Campbell e i suoi soci (ancora ignoti a buona parte della città). «Orgogliosi ed entusiasti di unirci alla famiglia Taranto – dichiara a nome di tutti l’imprenditore inglese – così da iniziare a lavorare per rendere questo club iconico del calcio italiano sempre più forte nel panorama nazionale. Siamo consapevoli di quelle che saranno le responsabilità ed è per questo che rispetteremo la tifoseria e l’intera comunità tarantina». Campbell, lascia intendere che, ben presto, il club inizierà a operare sul potenziamento della struttura dirigenziale affidandosi a figure manageriali di prestigio e leadership consolidata nel contesto calcistico. Secondo le informazioni in nostro possesso, la rivoluzione potrebbe partire dall’area tecnica: non è così scontato, quindi, che Michele Cazzarò prosegua nel suo percorso attualmente ad interim, anche se a Cava de’ Tirreni, domenica pomeriggio, siederà lui in panchina.
Campbell, intanto, rilancia: «Sarò coinvolto in tutti gli aspetti di crescita del club, inclusi quelli commerciali. In più, proveremo a coinvolgere il più possibile la tifoseria grazie a una serie di iniziative finalizzate alla costruzione di un legame duraturo con squadra e società». L’imprenditore è entusiasta e promette di «andare a fare la storia» al timone del Taranto. Il Taranto, quindi, passa di mano, anche se la ripartizione delle quote nel nuovo asset societario verrà resa nota soltanto in concomitanza del closing che si terrà, quindi, a fine mese per ragioni burocratiche.
Una notizia che fa da preludio al passaggio di consegne, anche se nella vendita del club sono i soci di minoranza ad avere diritto di prelazione: l’APS Taras 706 a.C. si è già detta pronta a rinunciare, sulla stessa lunghezza d’onda sarebbero anche coloro aventi percentuali bassissime all’interno del club. In chiave strettamente operativa, sarebbe quasi pronto il ricorso relativamente al -4 inflitto al Taranto lo scorso 5 novembre. Il club si appellerà al Collegio di Garanzia del Coni chiedendo uno sconto della pena in merito al caso Mauro Semprini: il «danno emergente», quantificato in poco meno di 40mila euro, non è stato assolto nella mensilità di giugno, dinamica che i legali della società puntano a trasformare in ammenda pecuniaria e non in punti in meno in graduatoria.
Sul fronte campo, la squadra sta continuando ad allenarsi agli ordini di Cazzarò con l’intento di ingranare la terza: dopo Avellino e Cerignola, i rossoblù puntano ad avere ragione anche della Cavese allenata dall’ex Enzo Maiuri. Contro ci si mette, in merito, anche la storia: in dieci precedenti finora maturati al Simonetta Lamberti, mai nessuna affermazione ionica.
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