la produzione di eyewear italiano cresce del 2% nel 2024, lieve calo dell’export (-0,6%)

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5 febbraio 2025

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Secondo i dati divulgati da Anfao in occasione della presentazione della prossima edizione di Mido, nel 2024 l’occhialeria italiana ha vissuto un anno “interlocutorio”, con una produzione stimata a 5,64 miliardi di euro, in aumento del 2% rispetto al 2023.

anfao.it

Secondo le proiezioni effettuate sulla base del periodo gennaio-ottobre 2024, le esportazioni di montature, occhiali da sole e lenti, che assorbono circa il 90% della produzione del settore, sono leggermente diminuite a valore dello 0,6% sul 2023, arrivando a 5,24 miliardi di euro. Più dinamiche le importazioni, il cui preconsuntivo 2024 vede un incremento a valore del 5,8% a 1,75 miliardi di euro.
 
Dal punto di vista geografico, analizzando i due macro segmenti degli occhiali da sole e delle montature la prima aree di riferimento resta l’Europa, in crescita tendenziale del 5%, arrivata a rappresentare quasi il 53% dell’export di settore. Unica eccezione, la Francia, con un decremento del 3,9%, mentre le esportazioni sono salite del 6,1% verso la Germania, del 12% verso la Spagna e del 12,6% verso il Regno Unito. Particolarmente brillanti le performance di alcuni Paesi dell’Europa del nord e dell’est, con la Svezia a +10,3%, la Polonia a +26% e l’Ungheria a +25,2%.

L’America (29% dell’export totale) ha subito invece una flessione del 15,1%, determinata dalla performance molto negativa delle esportazioni in America del Nord (-20,6%), nonostante un andamento positivo in Centro e Sud America (+14%).
 
“Questo calo significativo è in primo luogo legato al clima di incertezza che sta accompagnando il ritorno alla Casa Bianca dell’amministrazione Trump”, sostiene Anfao. “Le dichiarazioni relative all’introduzione e all’inasprimento dei dazi alle importazioni non fanno che alimentare ulteriormente questo clima di incertezza e instabilità, che non agevola certo gli scambi internazionali. Sebbene sembri che queste misure siano principalmente rivolte ad altri settori, non si può escludere che non vi saranno ripercussioni sul comparto dell’occhialeria, soprattutto se tali misure si estendessero a prodotti di lusso o di alta gamma, categorie in cui l’Italia eccelle”.
 

Da sinistra Monica Maggioni, Federico Rampini e Lorraine Berton alla conferenza stampa di presentazione di Mido

Ma su questo argomento, il giornalista e saggista Federico Rampini ha rassicurato il pubblico della conferenza stampa di presentazione della prossima edizione di Mido. “L’economia americana sta andando molto bene, con una crescita di salari e consumi e una diminuzione delle diseguaglianze sociali. L’America è una vera economia di mercato, il cui andamento non viene deciso dal suo Presidente, come invece accade in maggior misura in Cina, dove c’è molto statalismo”, ha affermato. “Il protezionismo ha ragioni di fondo strutturali, non è la prima volta che un Presidente americano impone dei dazi e non è mai successo nulla di irreparabile; anche in questo caso, la Cina ha da molto tempo dazi anche più elevati. Inoltre, l’Europa ha già pronte le strategie per mediare con Trump su questo fronte. L’Italia, in particolare, ha un rapporto storico con gli Stati Uniti e in questo momento il nostro premier Giorgia Meloni è la leader europea meglio posizionata alla Casa Bianca”.
 
Proseguendo nell’analisi dell’andamento dell’eyewear italiano nelle varie geografie, in Asia l’export di settore ha finalmente ritrovato i livelli pre-covid, arrivando a rappresentare quasi il 17% del totale. La variazione tendenziale dell’export è stata del 12,8% rispetto al 2023, totalmente sostenuta dalle esportazioni di occhiali da sole (-1,7% l’export di montature, +18,5% in valore il preconsuntivo degli occhiali da sole). Anche i Paesi dell’area BRIC’s, che assorbono poco più del 6% delle esportazioni del settore, sono in recupero verso i valori pre-pandemici: Brasile +13,2%, Russia +20,8%, India +1%, Cina +5,7%. Le altre aree geografiche, poco significative per il comparto, hanno subito flessioni del -2,7% in valore per quanto riguarda l’Africa e del -2,4% per l’Oceania.
 
“Le previsioni economiche per il 2025 lascerebbero presagire un anno di riflessione per il nostro settore, che continua a confermarsi un’eccellenza del made in Italy. Sebbene il contesto globale presenti sfide significative, come la crescita moderata dei mercati internazionali e le tensioni geopolitiche, l’occhialeria italiana ha dimostrato nel tempo una straordinaria capacità di resilienza e adattamento”, ha commentato la Presidente di Anfao e Mido Lorraine Berton. “Il significativo calo dell’export italiano dell’occhialeria negli Stati Uniti del 2024, oltre a essere il frutto dell’incertezza, riflette anche un mercato in evoluzione, dove il consumatore medio si sta orientando verso acquisti più razionali, privilegiando il rapporto qualità-prezzo. Questo scenario rappresenta un’ulteriore sfida per il made in Italy, che deve adattarsi a nuove dinamiche di consumo, rafforzando la comunicazione sui benefici di lungo termine legati a qualità, innovazione e sostenibilità dei prodotti italiani, aiutando i consumatori a riconoscere il valore unico che essi rappresentano.
 
“Non va poi dimenticato”, aggiunge Berton, “che l’elemento chiave del successo del Made in Italy è il sistema produttivo italiano e l’eccellenza manifatturiera delle pmi che lo compongono e che occorre salvaguardare con interventi di politica industriale. È fondamentale che le istituzioni mantengano, migliorino e amplino le misure di incentivazione attualmente disponibili, soprattutto quelle relative a innovazione, sostenibilità e digitalizzazione, con particolare riferimento alle tecnologie innovative e all’Intelligenza Artificiale. Solo così potremo aumentare la nostra competitività.”

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