Chi guiderà Confindustria Brindisi, dopo Gabriele Menotti Lippolis, destinato – dicono in tanti – ad un importante ruolo regionale e nazionale all’interno del sindacato degli Imprenditori? A consultare i media dell’epoca ed a confrontarli con lo statuto di Confindustria Brindisi è possibile trarre alcuni elementi di riflessione, a partire proprio dal fatto che la procedura di rinnovo non è partita.
Le regole del “gioco”
Ad orientare il tutto è l’art. 12 dello Statuto confindustriale che si occupa della «Commissione di designazione» e della «Procedura di designazione ed elezione». Alla prima parte del terzo comma di questo articolo, dedicata alle consultazioni, che precedono la designazione e quindi l’elezione del nuovo presidente si legge testualmente: «La Commissione deve insediarsi almeno tre mesi prima della scadenza del mandato del Presidente e l’insediamento viene formalizzato attraverso la stesura di apposito verbale, contenente l’accettazione della carica e relativa presa di possesso». Se i giornali hanno scritto esattamente all’epoca, infatti, dopo il commissariamento datato estate 2020 a seguito dell’estromissione del suo predecessore, Patrick Marcucci, l’attuale presidente Lippolis è stato eletto il 7 aprile 2021 e quindi il quadriennio scade il 7 aprile di quest’anno. «Tre mesi prima» significa che la Commissione avrebbe dovuto insediarsi nei primi giorni di gennaio 2025, subito dopo le vacanze di Natale.
I passaggi già scontati
Ma così non è stato, perché – a quando è dato sapere – c’è stata solo la riunione iniziale del Collegio dei probiviri per la designazione dei tre componenti del Collegio speciale, che opereranno «in composizione allargata agli ultimi 3 Past President, sempre che questi ultimi siano espressione di imprese regolarmente associate e non rivestano incarichi politici», mentre sono dati di fatto che le sezioni o componenti merceologiche, i cui rappresentanti confluiscono nel Consiglio generale, non hanno rinnovato i loro consigli. Insomma, bisogna partire dalle fondamenta della procedura e va considerato anche che, dei tre Past President, Massimo Ferrarese, Giuseppe Marinò e Patrick Marcucci, entrerebbe nel Collegio speciale il solo Marinò, poiché Ferrarese non è più associato di Confindustria Brindisi e Marcucci fu dichiarato decaduto in seguito a provvedimento sanzionatorio dei probiviri.
La possibile proroga
Va poi considerato che la seconda parte del comma sopra ricordato dice: «In caso di mancato insediamento della Commissione entro i termini suddetti, il Collegio speciale dei Probiviri confederali accerta e dichiara l’automatica decadenza del Presidente in carica (in specifiche situazioni di comprovata eccezionalità il Collegio in parola può autorizzare uno slittamento tecnico del termine generale per l’insediamento della Commissione, per una durata non superiore ai tre mesi)». Al momento, dunque, tutto resta fluido e, se da un lato è partito il possibile giro di giostra per identificare chi sarà a succedere a Lippolis, dall’altro c’è chi soffia sul fuoco del dissenso al presidente uscente, ipotizzando anche una richiesta di proroga del mandato avanzata dai vertici di Brindisi agli organismi nazionali.
I numeri di Confindustria
Guardando ai dati – ed al netto delle diverse congiunture non favorevoli per il territorio, problemi di questi mesi compresi – quando Lippolis si insediò esternò «sentimenti di orgoglio per la rappresentanza di un’Organizzazione con più di 350 associati per un totale di circa 10.000 lavoratori e con un valore aggiunto annuo di produzione di beni e servizi stimato in circa 4 miliardi di euro». Nella relazione del 25 ottobre scorso, in occasione dell’80° anniversario di Confindustria, davanti al presidente nazionale Emanuele Orsini, il presidente ha detto testualmente: «350 aziende associate, 12 sezioni merceologiche rappresentate, startup, piccole, medie e grandi imprese insieme, un numero importante di stabilimenti appartenenti a grandi gruppi industriali, italiani ed esteri, tra questi le partecipate», anche se – dicono i bene informati – forse qualche numero in meno c’è, non tanto nel novero delle aziende, ma nel loro valore ponderale e ricorda gli abbandoni di solide realtà aziendali, che brillano soprattutto in provincia, tra Francavilla e Ostuni.
I possibili successori
In attesa che la procedura sia avviata o sia stoppata dalla proroga decida da Confindustria nazionale per un biennio a Lippolis, gli imprenditori non stanno certamente a considerare soltanto l’andamento delle proprie imprese. Guardando ed analizzano, piuttosto, quanto accade intorno: congiuntura, orizzonte economico prossimo, quadro internazionale da cui ogni economia vede dipendere strategie e fortune ed in quest’ottica ecco circolare i primi identikit dei possibili presidenti. I profili guardano alla città capoluogo, innanzi tutto, e guardano alla sua principale fonte di sviluppo economico: il porto, comunque lo si voglia leggere. E da qui i due nomi per la presidenza: quello dell’attuale vicepresidente vicario di Confindustria Brindisi, Giuseppe Danese, e quello di Rosy Barretta, entrambi con un curriculum di tutto rispetto e con competenze e responsabilità d’impresa a livello nazionale e sovrannazionale. Al momento e con solo questi due nomi avanzati non come possibili candidature, ma come ideali identikit non è nemmeno da analizzare eccessivamente la circostanza se si propenderà più per i servizi o per la cantieristica unita ad altri segmenti del lavoro portuale. Il tema generale resta la città capoluogo ed il porto, quali due facce di una stessa, indivisibile medaglia.
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