la Regione lancia un bando da 5 milioni

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CATANZARO Un investimento di 5 milioni di euro – ulteriormente implementabili se la risposta sarà positiva – per consentire alle piccole e medie imprese di mettersi al passo con i tempi e con la transizione digitale: la Regione Calabria con il vicepresidente Filippo Pietropaolo lancia l’avviso pubblico per l’assegnazione di voucher al 100% alle Pmi a sostegno di “progetti volti ad agevolare soluzioni digitali diffuse e trasversali”. L’avviso pubblico è frutto di una proficua sinergia tra l’amministrazione regionale, Unindustria e il mondo accademico rappresentato dall’Unical. L’obiettivo del bando – consultabile alla fine dell’articolo – è di aumentarne l’efficienza e la competitività delle piccole e medie imprese consentendo loro di colmare il gap ancora esistente per quanto riguarda la digitalizzazione. L’avviso pubblico è stato presentato in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, oltre al vicepresidente della giunta Pietropaolo, il docente Gianluigi Greco, ordinario di Informatica all’Università della Calabria, il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, il dirigente generale del Dipartimento regionale Transizione digitale, Tommaso Calabrò.

L’intervento di Pietropaolo

«Il bando – ha spiegato Pietropaolo – serve a dare la possibilità alle Pmi avere un sostegno per acquisire delle soluzioni software che altrimenti non avrebbero acquisito, perché magari un po’ costose, e per consentire loro di fare un passo in avanti nella loro attività, nell’organizzazione della loro attività, nel miglioramento della gestione verso il loro mercato. Importante è la collaborazione con Confindustria-Unindustria, e l’Unical, con il professor Gianluigi Greco che ci ha molto supportato nella definizione di questo bando e col quale stiamo lavorando alacremente anche per altri progetti. E’ il primo di una serie di iniziative che faremo come Dipartimento Transizione Digitale della Regione a favore delle imprese, dei cittadini e anche della pubblica amministrazione. C’è un aspetto importante: alle imprese – ha osservato Pietropaolo – chiediamo di realizzare una diagnosi digitale della propria attività, con un format che abbiamo predisposto sempre in collaborazione con l’Unical, e di indicare quali sono i punti di forza e di debolezza riguardo alla transizione digitale in maniera da intervenire poi su quei punti. Questo serve a noi, ma anche a loro, per capire come è messa l’azienda in questo settore.  Una collaborazione sempre più stretta tra pubblico e privato, quasi obbligatoria se si vuole parlare con le piccole e medie imprese e si vuole favorirne veramente la crescita e predisporre iniziative a sostegno delle loro reali esigenze. e per capire quali sono le reali esigenze e questo ce le devono dire gli stessi imprenditori. Queste esigenze vanno incanalate verso attività e soluzioni che sono quelle che scientificamente sono le migliori, e da qui la collaborazione con l’Unical: “Tu imprenditore mi dici che si debole in quest’area e mi chiedi una certa cosa, io ti dico va benissimo però sappi che il mercato sta andando verso questa direzione quindi io ti invito a prendere queste soluzioni, a identificare queste soluzioni perché le ho verificate con l’Università”».

L’intervento di Ferrara e Greco

Secondo Ferrara il voucher per i servizi digitali per le Pmi «è una misura all’avanguardia perché incentiva e accompagna gli investimenti delle imprese riguardo alla transizione digitale in modo produrre un innalzamento e un miglioramento sensibile delle performance delle imprese perché l’avanzata tecnologica impone di restare sul mercato ma anche di cavalcarlo. Quindi una misura che guarda al futuro, che sostiene l’impresa che investe sul futuro e quindi crea competitività per resistere sul mercato ma non solo per cercare di poter competere in maniera solida e forte sui mercati nazionali e internazionali». Greco a sua volta ha evidenziato: «Mi fa molto piacere questa sinergia che si è creata tra le strutture accademiche e le strutture preposte a mettere in terra delle azioni di sviluppo. La tematica dell’ingaggio delle piccole medie imprese è una tematica cruciale non solo in Calabria ma in tutta l’Italia perché noi abbiamo un problema, il fatto che il nostro tessuto produttivo ancora non ha recepito l’innovazione del digitale fino in fondo e allora bisogna entrarci con fatica per capire le esigenze. E le aziende devono diventare consapevoli dei loro limiti nell’innovazione. Questo bando ha un formulario organizzati in modo tale che pone le aziende di fronte ai loro limiti una volta compresi questi limiti si riusciranno a definire delle azioni per superarli». (c. a.)

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