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La Banca centrale europea ha tagliato, per la terza volta nell’anno, i tassi di 25 punti base. Il tasso sui depositi scende al 3,25%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40% e quello sui prestiti marginali al 3,65%. Gli effetti di questa mossa impattano su quanti vogliono chiedere mutui o prestiti: su un mutuo da 200 mila euro, la diminuzione rispetto ai massimi è di oltre 120 euro mentre su base semestrale la riduzione arriva nell’ordine dei 70 euro.
Il terzo taglio dei tassi
Lo ha comunicato la Bce dopo la riunione in Slovenia che precisa come “le ultime informazioni sull’inflazione indichino che il processo disinflazionistico sia ben avviato” e che prospettive di inflazione sono “influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia”.
Si tratta, come detto, del terzo taglio dei tassi del 2024 dopo quelli arrivati a giugno e settembre.
Entro fine anno, la Bce potrebbe operare anche un quarto taglio
Il comunicato della Bce e i motivi del taglio
Nella nota ufficiale della Banca centrale europea si spiega che “la decisione di ridurre il tasso sui depositi, tasso mediante il quale il consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.
Si parte dunque per questo provvedimento dall’analisi dei numeri dell’inflazione a settembre, quando è scesa sotto il 2%.
Il costo del denaro è diminuito di circa 75 centesimi in quattro mesi, da giugno 2024 ad oggi. Ma non è tutto perché, secondo gli analisti, il ciclo continuerà ad essere discendente e entrerà nel clou nel 2025. Ci saranno novità già a dicembre quando è altamente probabile che la Bce tagli di altri 25 centesimi il costo del denaro.
Cosa cambia per chi chiede mutui
Cosa cambia per chi vuole chiedere mutui o prestiti? Analizziamo gli effetti del taglio. Serve partire dall’andamento dell’Euribor, il parametro con il quale si indicizzano i finanziamenti a tasso variabile. Ebbene esso è sceso di circa 25 centesimi nelle ultime settimane.
Come scrive Corriere.it, si tratta di una buona notizia soprattutto per chi il finanziamento indicizzato lo ha già in corso. Per quanto riguarda i tassi sul costo dei mutui a tasso variabile, su uno da 200mila la diminuzione rispetto ai massimi è di oltre 120 euro, mentre su base semestrale la riduzione è nell’ordine dei 70 euro.
In calo anche i costi dei mutui variabili di nuova stipula.
Cosa cambia per i prestiti
Novità anche per quanto riguarda i prestiti personali. Qui si è passati da un tasso medio del 12,33% del terzo trimestre 2023 all’attuale 11, 46%.
Si punta entro la fine dell’anno a un tasso finale vicino all’11%, un obiettivo che viene definito realistico.
Nel 2024, “gli indici dei prestiti per consumi alle famiglie italiane sono calati di 25 punti base, passando da 10,75% di gennaio 2024 a 10,50% di agosto 2024”. Con un quarto taglio dalla Bce, il calo potrebbe raggiungere circa 1 punto percentuale, con indici che nel prossimo anno potranno tornare stabilmente sotto il 10%”. Questo quanto spiegano gli analisit di Facile.it.
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