più rispetto o ce ne andiamo – AlessioPorcu.it

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Com’è andata la riunione della Segreteria Regionale della Lega convocata d’urgenza in presenza di Matteo Salvini. La rabbia di Durigon. L’invadenza di FdI. Lo scippo a Ciacciarelli. Ed il pantano. A bocca asciutta sulle Asl. La Lega valuta la possibilità di uscire dalla maggioranza in regione Lazio e passare all’appoggio esterno.

La Lega reclama più rispetto all’interno della coalizione di centrodestra che governa la Regione Lazio. In caso contrario valuta la possibilità di ritirare la fiducia al presidente Francesco Rocca e di passare all’appoggio esterno. È quanto stabilito questa sera dalla riunione della Segreteria Regionale del Partito che ne ha discusso alla presenza del Segretario Nazionale e vicepremier Matteo Salvini.

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Cosa c’è dietro e perchè una convocazione fatta in maniera urgente, ventilando la possibilità di una misura così traumatica?

Le righe e tra le righe

Che la situazione fosse seria lo lascia dedurre il lancio di agenzia che alle 13:26. Dice: “Questa sera, alle 18, il Direttivo Regionale della Lega si riunirà urgentemente, alla presenza del segretario Matteo Salvini, per affrontare la situazione politica nella Regione Lazio”. A stretto giro fonti interne al Carroccio confermano e rivelano che è in discussione per la prima volta l’equilibrio costruito dopo le elezioni regionali del 2023.

La riunione si tiene nella sala dell’Unaway Empire Palace Hotel su via Aureliana a Roma. Il più arrabbiato è il vice nazionale Claudio Durigon: ne fa una questione di dignita e rispetto, dei ruoli e del peso politico”.

Cosa lo ha fatto arrabbiare? L’invasione di campo fatta da Fratelli d’Italia ed il pantano politico che è stato fatto intorno al Carroccio. In pratica? Il dito viene puntato sull’assessore al Bilancio Giancarlo Righini, accusato di avere scippato il leghista Pasquale Ciacciarelli: ha presentato un testo di legge che riordina alcuni aspetti delle norme sulla Casa. Legittimo. Ma la competenza è dell’assessore alle Politiche della Casa e non dell’assessore all’Urbanistica, protesta la Lega nel corso della riunione. Evidenziando che proprio su quel tema Pasquale Ciacciarelli lavorava da mesi con i suoi uffici ed aveva messo a punto un testo di legge più ampio. Ma è solo uno degli episodi.

Le leggi impantanate

Gli assessori leghisti Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

C’è il caso della legge sulla Famiglia alla quale sta lavorando l’altro assessore leghista Simona Baldassarre. O quella sulla Semplificazione Amministrativa. Durigon è inviperito perchè gli riferiscono che su entrambe i testi è stato creato un pantano nel quale rallentare l’iter ed evitare di arrivare a meta con le riforme. Delle quali avrebbero poi il merito gli assessori del Carroccio.

Il ragionamento fatto nel corso della riunione è che se stanno così le cose tanto vale uscire dalla maggioranza perché è come non starci. E passare all’appoggio esterno.

Matteo Salvini ascolta a prende atto. Viene mediato un documento finale composto essenzialmente da due frasi: una di fuffa ed una di sostanza da leggere tra le righe. La segretaria regionale, fa sapere il Carroccio, ha ribadito “la volontà di cambiare finalmente pagina rispetto alle gestioni fallimentari della sinistra in Regione Lazio, in linea con il programma elettorale presentato ai cittadini, partendo da temi concreti fondamentali come la salute dei cittadini, la mobilità, la gestione dei rifiuti e il lavoro“. Aria fritta.

La segreteria regionale chiede a Rocca, inoltre, “l’attivazione di un tavolo di lavoro di programmazione politica di rilancio per una condivisione di scelte e strategie che purtroppo fino ad oggi sono troppo spesso mancate”. La sostanza e tutta qui. La Lega vuole un tavolo nel quale rimettere le cose al posto loro e reclamare il rispetto che gli compete.

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L’equilibrio in discussione

I coordinatori regionali di FdI Paolo Trancassini e di Forza Italia Claudio Fazzone (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Per la prima volta la Lega mette in discussione l’assetto della giunta regionale. Aveva resistito all’assalto di Forza Italia quando all’inizio della scorsa estate aveva chiesto un riequilibrio della Giunta: reclamava almeno un assessore in più evidenziando due circostanze. La prima: nel corso dell’ultimo anno Forza Italia era salita da 3 a 7 Consiglieri Regionali e poteva contare su 8 voti grazie al patto con Noi Moderati; al tempo stesso la Lega era scesa da 3 ad 1 Consigliere. Ma entrambi i Partiti esprimevano in Giunta 2 assessori. La seconda: quando è stato candidato ed eletto governatore Francesco Rocca era un esterno prestato alla politica, con la sua recente adesione a Fratelli d’Italia il Parito si ritrovava ad esprimere il presidente della Regione, il suo vice (Roberta Angelilli) il presidente del Consiglio Regionae (Antonello Aurigemma).

Francesco Rocca ha difeso quell’architettura, sostenendo che per lui valevano i numeri usciti dalle urne. Perché erano stati sostanzialmente confermati anche dalle successive elezioni Europee: la Lega aveva il 9% alle Regionali ed altrettanto ha raccolto alle elezioni per Bruxelles. Al tempo stesso ha riconosciuto il nuovo peso specifico di Forza Italia in Aula. Lo ha fatto assegnandogli incarichi chiave nelle società partecipate e tenendone conto al momento della ripartizione dei manager Asl.

Elemento residuale

Davide Bordoni con Matteo Salvini

Ma anche questo ‘secondo tempo’ della partita regionale, con Forza Italia che acquisisce spazi, sta irritando la Lega. Il livello dell’irritazione lo fornisce una frase di un dirigente leghista: “Non siamo figli di un Dio minore in questa alleanza, non siamo un elemento residuale nel Lazio”. A distanza di poche ore è partita la chiamata per Matteo Salvini e la decisione di convocare ad horas il Direttivo. Mettendo in discussione la permanenza in maggioranza.

In pratica: la Lega si sente messa da parte, trattata come elemento di rincalzo. Nelle scelte e nei nuovi equilibri che si stanno determinando. Non a caso martedì scorso è saltata la riunione della Commissione Sanità che doveva validare le nuove nomine scelte da Francesco Rocca per la guida di quattro Asl del Lazio. In particolare la Asl Roma 6 sulla quale è stato individuato un nome molto apprezzato da Forza Italia. Un altro fronte di tensione interna al centrodestra è la nomina del Dg della Asl di Frosinone: Fratelli d’Italia reclama un avvicendamento.

Francesco Rocca ha trovato una quadra tra le diverse sensibilità di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma tenendo fuori la Lega. Il quadro è quello anticipato da Alessioporcu.it: all’Asl di Viterbo viene confermato il commissario Egisto Bianconi (già manager del Sant’Andrea); alla Asl Roma 4 Rosaria Marino (già manager dell’Arpa Lazio). Agli Istituti Fisioterapici IFO Livio De Angelis (confermato); al San Camillo confermato l’ex manager di Frosinone Angelo Aliquò.

La Commissione doveva validare quelle scelte. Perché è saltata? Per i nomi dell’ultimo lotto rimasto

La soluzione Rocca

Francesco Rocca voleva poi nominare a Tor Vergata il professor Arturo Cavaliere che però nella nuova girandola di nomine verrebbe dirottato alla Asl Roma 6, al posto di un manager di area FdI. Che così acquisisce un credito politico. Conferma per l’ex manager di Frosinone Isabella mastrobuono al Policlinico Tor Vergata come commissario.

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Dirottata al Sant’Andrea Cristina Matranga attuale commissario allo Spallanzani. Al suo posto Laura Figorilli attuale responsabile Amministrativa degli istituti Fisioterapici IFO. Alla Roma 3 la conferma di Francesco Milito gradito a Forza Italia. Mercoledì sera veniva data per fatta la nomina della dottoressa Manuela Mizzoni al timone della Asl di Frosinone: attuale Dg dell’Azienda dei Servizi alla Persona ASP e manager di lungo corso al gruppo INI fondato dal professor Faroni. Soprattutto, gradita a FdI: di lei dice un gran bene l’assessore Giancarlo Righini ed ha acceso il semaforo verde la parte di FdI che da sempre reclama un manager del territorio.

La Lega? Fuori da giochi. Ma è solo la punta dell’iceberg. Nei giorni scorsi ci sono state altre frizioni, sulla linea politica e sulle continue discussioni legate agli equilibri. Alla fine, i vertici Regionali hanno ritenuto che ce ne fosse abbastanza per sollevare il caso a livello nazionale. Così oggi hanno chiesto a Matteo Salvini la sua presenza, anticipandogli che sono pronti a passare all’appoggio esterno. Se ne parla questa sera.



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