Puglia, conti in rosso per la sanità: il buco supera i 250 milioni, cresce la spesa per i farmaci. Il centrodestra all’attacco del governo Emiliano

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di
Vito Fatiguso

Dal preconsuntivo emerge un incremento della spesa sanitaria per il 2024. L’assessore alla salute Piemontese non è preoccupato

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Nel 2024 i conti della Sanità pugliese viaggiano con oltre 250 milioni di rosso, ma l’assessore Raffaele Piemontese non è preoccupato: «Si tratta di un preconsuntivo, che dovrà essere consolidato; poi ci sono le risorse aggiuntive, che speriamo arrivino da Roma e altre modalità per la copertura finanziaria. Ogni anno il trend è il medesimo, visto che l’assegnazione del fondo sanitario nazionale non consente di soddisfare tutte le esigenze (8 miliardi nel 2023, ndr)». Alla fine i conti, secondo le stime, dovrebbero essere sotto controllo, sapendo che in fase di assestamento del bilancio regionale sono stati già accantonati 48 milioni.

I conti (meno in rosso) del 2023

Oggi è previsto un incontro in cui i direttori generali delle Asl dovrebbero comunicare lo stato del deficit accumulato così da avere un quadro chiaro della situazione. Nel 2023, infatti, i conti portarono a un disavanzo delle aziende sanitarie locali pari a 126 milioni
Furono coperti per 37 milioni con l’assestamento dell’anno passato (a fine novembre) e poi con 50 milioni inseriti nel bilancio di previsione. Restarono scoperti 39 milioni, quelli ufficiali. Furono assicurati con la possibilità di prelevare risorse dai cosiddetti «avanzi vincolati di parte corrente» del bilancio autonomo. Ovvero stanziamenti che avrebbero potuto essere usati per altri scopi.




















































Spesa farmaceutica fuori controllo

Una grande fetta dei costi è quella legata ai farmaci. In questo ambito ecco i dati dello scorso anno. Nel 2024 la spesa diretta per medicinali – al netto del payback (la possibilità di rientro della metà dell’importo dai fornitori), dei vaccini e degli innovativi – è stata di quasi un miliardo (985 milioni) a fronte di un tetto di 717 milioni
Lo scostamento, quindi, è di 268 milioni con punte all’Asl di Bari che contabilizza 86 milioni di sforamento, quasi il 49% in più (costo complessivo 261 milioni, tetto 175 milioni). In seconda posizione come mancato raggiungimento degli obiettivi c’è l’Asl Bat al 44% (28,1 milioni), seguita dall’Asl di Foggia al 41,4% (32,4 milioni) e dall’Asl di Brindisi al 40% (29,5 milioni). L’Asl di Taranto fa segnare il 38% (37 milioni), mentre l’Asl di Lecce è al 35,9% (47,9 milioni), il De Bellis al 27,4% (1,2 milioni), gli Ospedali Riuniti al 13,2% (2,4 milioni) e il Policlinico di Bari al 10,8% (5,7 milioni).

L’unica realtà che ha rispettato l’obiettivo è l’oncologico di Bari. Anzi, l’istituto guidato da Alessandro Delle Donne ha ottenuto un risparmio di ben 2,4 milioni, ovvero ha speso il 13,6% in meno di quanto assegnato. Ecco che sulla farmaceutica potrebbe essere attivata la leva dell’ottimizzazione. 

Le idee di Amati per risparmiare sui farmaci

Da tempo Fabiano Amati, attuale assessore al Bilancio (ma attento alle questioni della salute) ha proposto interventi per l’accorpamento degli appalti, l’utilizzo dei farmaci generici e il risparmio che deriverebbe dalla riduzione dei magazzini di stoccaggio. Attualmente ne sono operativi 82 con 576 addetti. L’opzione, invece, è ridurre tutto a 3 depositi.

Così la gestione della sanità finisce nel mirino dell’opposizione. All’attacco la segreteria barese di Forza Italia preoccupata per possibili conseguenze sui pugliesi. «Apprendiamo dagli organi di stampa – è scritto in un comunicato – che il bilancio della Regione Puglia chiuderà con un deficit dieci volte più alto rispetto al già enorme buco fatto registrare nel 2023. Un collasso finanziario che rischia di portare la Puglia verso il commissariamento statale e di condurre all’aumento di tasse sui cittadini. Da tempo denunciamo gli sprechi, l’attribuzione di incarichi ingiustificati e la gestione clientelare. La nostra idea dell’amministrazione della cosa pubblica e della sanità, nello specifico, è molto diversa. Dobbiamo liberare la Puglia dall’incompetenza».


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