Transizione energetica, nuove opportunità e agevolazioni per le imprese: tutti i segreti del 5.0

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Si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 5 febbraio, presso la sede di Confindustria Genova, il convegno “Luce 5.0: Transizione energetica per le imprese”. L’evento, aperto a tutti e destinato in particolare alle PMI, si è posto lo scopo di far conoscere le opportunità fiscali e le agevolazioni del Ministero delle imprese e del Made in Italy inserite nel piano “Transizione 5.0” per il biennio 2025 – 2027. Ad organizzare il convegno l’azienda Keynesia in collaborazione con Confindustria Genova e con il supporto dell’Ordine dei Commercialisti di Genova.   

 

I punti toccati – Il convegno si è articolato su diversi argomenti collegati al tema della transizione energetica e digitale delle imprese. Partendo da un quadro sui consumi energetici previsti nei prossimi dieci anni, verranno proposte soluzioni mirate per rispondere alle esigenze di ogni tipo di impresa; dal pacchetto ‘Luce 5.0’ di Keynesia, alle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), passando per i bandi del Ministero delle Imprese (mini Contratti di sviluppo, sviluppo settori strategici, sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI e transizione industriale sostenibile, cenni sul Conto Termico 3.0), le opportunità del piano Transizione 5.0 e più in generale un quadro  di soluzioni per ridurre i consumi delle imprese nel medio termine, abbinando diverse misure di agevolazione.

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Per restare competitivi – “È importante essere qua per conoscere tutti gli strumenti che ci sono – spiega Elena Bertolotto, Lead Engineer di Keynesia Energy – per andare in una direzione che non solo ci chiede l’Europa, ma che ci permette di galleggiare e diventare competitivi sul mercato. È un fattore cruciale il prezzo dell’energia, perché più alto è il prezzo dell’energia, più pago che i prodotti non sono competitivi. Al di là di quello che mi chiede l’Europa, avere un prezzo stabile e che conosco costante e un sistema resiliente è sicuramente un sintomo e la base da cui partire per avere un’industria competitiva in Europa e nel mondo: transizione 5.0, comunità energetiche rinnovabili e l’autoconsumo a distanza, i bandi che eroga al Ministero e che vanno sempre in questa direzione”.

 

Dubbi e scadenze – Ma c’è ancora convenienza a puntare sulle rinnovabili? “Assolutamente sì – risponde Alberto Candido, CTO Keynesia Tax & Review – Nei prossimi sei anni il prezzo dell’energia ancora chiaramente è molto alto rispetto alla media d’Europa ed è chiaro come un investimento oggi, soprattutto con i crediti d’imposta che abbattono l’investimento fino all’80% in meno di quello che dovrebbe essere quello di un acquisto di un pannello fotovoltaico. È ovvio che farlo oggi vuol dire riuscire ad adeguarsi prima se si rimane in coda e si aspetta magari il 2030 a adeguare agli obiettivi europei. Un conto è farlo oggi, con i soldi che fornisce l’Europa perseguire i propri obiettivi, un conto è rimanere indietro e farlo con i propri soldi. Quindi sicuramente oggi la risposta è sì. Fra cinque sei anni la convenienza a iniziare a fare questo tipo di ragionamenti sarà diversa. Però ricordiamoci che le tendenze sugli ci sono domani e attualità e gli obiettivi europei è difficile saltarle ancora una volta”.

 

Punti critici in Liguria – Assieme ad Andrea Delucchi, responsabile area Sostenibilità e Innovazione Confindustria Genova, abbiamo poi fatto il punto sulle criticità della nostra regione e sugli aspetti fondamentali che andranno migliorati in ottica di transizione energetica: “Uno snellimento delle procedure autorizzative è un passaggio fondamentale. E poi anche quello di cercare comunque di tutelare tutto quello che è il comparto che esiste sul sul nostro territorio legato più al tema della molecola che non a quello diciamo proprio dell’energia elettrica. Abbiamo dei depositi chimici petrolchimici che necessitano di essere supportati, in un processo verso questa nuove forme di energia quali, ad esempio, i biocarburanti biocombustibili. La posizione di Confindustria è soprattutto legata al tema della neutralità tecnologica, per poter raggiungere una transizione energetica che sia anche sostenibile, da un punto di vista sociale e da un punto di vista economico. E quindi tutte le forme di produzione di energia non vanno lasciate indietro, anche lo stesso nucleare, sul quale la posizione di Confindustria è sicuramente a favore di una ripresa della produzione da fonte nucleare. Considerato poi che anche se parliamo guardiamo al nostro territorio proprio su Genova c’è una tradizione ultradecennale di esperienze vissute dalle nostre imprese su questo ambito, sicuramente il tema della neutralità tecnologica è quello principale per poter raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione”.

 

 

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