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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla legge di bilancio, che prevede interventi per circa 30 miliardi di euro nel 2025 (cinque in più rispetto a quanto annunciato precedentemente), con aggiunte di 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. È stato approvato anche il decreto fiscale collegato, che riguarda le coperture, e il Documento programmatico di bilancio, con l’elenco delle misure da inviare alla Commissione europea. Per conoscere nel dettaglio la manovra, sarà necessario aspettare il testo finale, che dovrebbe arrivare in Parlamento entro il 20 ottobre. Tuttavia, alcune delle principali novità annunciate sono le seguenti:
- Verranno confermate le agevolazioni fiscali sui “fringe benefit”, con un incremento per i nuovi assunti che accettano di trasferire la loro residenza a oltre cento chilometri di distanza. Nel Mezzogiorno continueranno gli incentivi per l’occupazione di giovani e donne.
- Le detrazioni fiscali verranno riformulate tenendo conto dei familiari a carico, in vista dell’introduzione futura del “quoziente familiare”.
- Verrà introdotta la “Carta per i nuovi nati”, un bonus di mille euro per i genitori con un Isee inferiore a 40mila euro. Inoltre, è stato rifinanziato con cinquecento milioni di euro il programma “Carta dedicata a te” per l’acquisto di beni alimentari e di prima necessità.
- Il bonus per le ristrutturazioni sarà mantenuto al 50% per le prime case, mentre per le altre abitazioni scenderà al 36%.
- Il taglio del cuneo fiscale nelle buste paga diventa permanente, senza necessità di rifinanziamento annuale. È confermata la riduzione dell’Irpef a tre aliquote.
- Sono previsti tagli del 5% per le spese dei ministeri, con esclusione della Sanità, che vedrà un incremento di 3.7 miliardi, destinati anche all’assunzione di 30mila tra medici e infermieri, e degli enti locali. I risparmi ottenuti dovrebbero ammontare a 3 miliardi. Inoltre, sono previsti maggiori investimenti per la Difesa.
- Saranno stanziate risorse per il rinnovo dei contratti nella Pubblica Amministrazione, con un tetto di 80mila euro per i compensi dei manager pubblici.
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