Grifo sull’orlo di una crisi di nervi — SportPerugia.it

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difficile da pignorare

 


Foto: Oreste Testa

Contro la Vis Pesaro il troppo nervosismo ha inciso sul risultato finale. Presidente Faroni, si ricordi della canzone di una sua connazionale: “Todo cambia”

 

Quando alla fine del primo tempo il tabellino assegna lo zero alla voce “tiri nello specchio della porta” da parte del Perugia e alla fine della gara, nella stessa casella, troviamo il numero uno, che più che un tiro diretto è stato un tiro cross, non ci dobbiamo poi meravigliare più di tanto se alla fine il Perugia è uscito sconfitto dal “Curi” nella gara contro la Vis Pesaro di mister Stellone che, pur non facendo molto, almeno lo specchio della porta lo ha centrato sei volte, compreso, purtroppo, l’eurogol alla Kolo Muani al novantacinquesimo, segnato dal diciottenne bulgaro Zaichev, un solo minuto e mezzo dopo il suo ingresso in campo.

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Sconfitta favorita dalla sanguinosa espulsione di Amoran per un colpo in faccia sferrato a Coppola ad otto minuti, più sei di recupero, dal fischio finale. L’ottava espulsione in ventisei partite, una ogni tre gare, ma quello ancor più grave, la terza nelle ultime quattro gare, segno evidente di un Perugia sull’orlo di una crisi di nervi, corroborato anche dall’amnesia di arbitro e assistente qualche minuto prima, che avevano graziato Montevago, reo di aver steso sempre Coppola, con un ancor più evidente colpo al volto.

Zauli si era finalmente arreso all’evidenza, schierando finalmente una linea di centrocampo a tre, inserendo in cabina di regia l’ultimo arrivato Joselito, sufficiente la sua prestazione per oltre un’ora, quando poi è stato sostituito da Giunti, con ai lati  Torrasi, che si merita l’insufficienza piena e anche qualcosa in meno per aver macchiato la sua prestazione con la sanguinosa palla persa che ha dato il via alla ripartenza vincente della Vis, con l’altro nuovo arrivo di Gennaio, Broh, il migliore del Perugia, dall’altra parte.

Se la linea di centrocampo a tre ha portato miglioramenti in fase di possesso e di filtro, fornendo  maggiore protezione alla confermatissima linea difensiva a quattro “zauliana”, la stessa cosa  non si può dire dell’attacco, schierato a tre punte mascherate, con la posizione di Cisco e soprattutto di Matos che, più che ad un quattro-tre-tre ha fatto pensare ad un “albero di Natale” fuori stagione, visto che siamo in pieno Carnevale, completamente sfaldatosi, alla luce del disarmante “score” dei tiri nello specchio e che ha finito per isolare e innervosire ancor più Montevago.

Se il nervosismo palese del gruppo, che finisce per condizionare oltremodo i risultati, anche quando, come ieri sera, la prestazione in generale non lo meriterebbe, dipenda da uno spogliatoio poco tranquillo o dalla preoccupazioni che l’attuale classifica procura o da entrambi i fattori concatenati non lo possiamo sapere  ma, a questo punto, tutti, a cominciare dalla società, ci dobbiamo rendere conto che con questo andazzo non si può assolutamente continuare.

Molto probabilmente, infatti, se non dovessero arrivare risultati favorevoli ai grifoni dalle altre gare di questo ventiseiesimo turno, da lunedì sera, quando questa giornata sarà completata e ci saremo lasciati alle spalle oltre due terzi di campionato, il Perugia potrebbe diventare l’obiettivo immediato da puntare per le squadre in lotta per la salvezza diretta, il tutto alla vigilia di due trasferte delicatissime, la prima a Lucca, lunedì 17, contro una delle squadre in lotta per salvarsi, la seconda, la domenica seguente a Chiavari, in casa della fortissima capolista Virtus Entella e col Perugia ultimo nella classifica delle gare esterne, soprattutto con la gestione Zauli, c’è poco da stare allegri.

Riteniamo che la società del presidente Faroni e del Direttore tecnico Generale Meluso, dalla quale, sinceramente, ci aspettavamo qualcosa di più di un mercato di Gennaio molto simile a quelli a cui ci aveva abituato Santopadre negli ultimi otto anni, debba intervenire. La media punti di Zauli, continua inesorabilmente ad abbassarsi, adesso è di solo 1.066, frutto di solo tre vittorie, sette pareggi e cinque sconfitte in quindici gare e con essa, conseguentemente, anche la posizione in classifica del Perugia, ormai ai livelli di guardia e forse anche oltre.

Caro presidente Faroni un passo del bellissimo, struggente brano “Todo cambia”, magistralmente interpretato della sua straordinaria connazionale Mercedes Sosa, purtroppo prematuramente scomparsa, che lei conoscerà sicuramente, recita:

Cambia lo superficial, cambia tambien lo profundo,
cambia el modo de pensar, cambia todo en este mundo,
Cambia el rumbo al caminante,  auque questo le cause dano,
Y asi como todo cambia, que yo cambie no ex estrano.
Cambia, todo cambia, cambia todo cambia!

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Cambia il superficiale, cambia anche il profondo,
cambia il modo di pensare, cambia tutto in questo mondo,
cambia meta il camminante, anche se questo le fa male,
E siccome tutto cambia, che io cambi non è strano.
Cambia, tutto cambia, cambia, tutto cambia!

Danilo Tedeschini



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