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Le Bcc bresciane vanno avanti con il passo sicuro di chi sostiene il territorio e chi lo abita. A dirlo sono i numeri emersi a margine dell’annuale Convegno di studi della Federazione Lombarda delle Bcc dal titolo «Est modus in rebus: intelligenza artificiale e centralità della persona nelle banche di relazione», in corso ieri ed oggi a Firenze. Dati alla mano, le Bcc bresciane, con 218 sportelli in 136 comuni (in 40 dei quali come unica presenza bancaria) confermano un buon posizionamento di mercato, con 10,2 miliardi di raccolta diretta e 5,9 miliardi di euro di impieghi nel primo semestre di quest’anno.
Strategica la mappa relativa alla destinazione del credito: a giugno 2024 gli impieghi erogati alle famiglie consumatrici hanno superato i 2 miliardi di euro, mentre oltre 3,6 miliardi di euro sono stati destinati al settore produttivo del territorio bresciano.
Significativa anche la quota di mercato del 31,2% detenuta dal Credito Cooperativo in provincia di Brescia per i crediti alle piccole imprese con più di 5 e meno di 20 addetti e la quota di mercato del 27,3% per gli impieghi destinati alle cosiddette microimprese.
L’impegno
In riferimento ai settori produttivi, le Bcc operanti in territorio bresciano detengono il 27,2% delle quote di mercato in agricoltura, il 26,7% degli impieghi nel settore turistico, il 17,6% in attività professionali, il 17,5% nelle costruzioni e il 17,2% nel commercio.
Nella prima parte del 2024, inoltre, è migliorata la qualità del credito, con la prosecuzione del processo di riduzione delle esposizioni deteriorate e di aumento dei tassi di copertura: in diminuzione le sofferenze (- 14,6% rispetto all’anno precedente, contro il +9% registrato dall’industria bancaria), con un rapporto sofferenze impieghi dell’1% (rispetto al 2,4%).
«Questi dati raccontano con plasticità quanto le Banche di Credito Cooperativo stiano rafforzando il proprio impegno a sostegno concreto dell‘economia reale del territorio e del tessuto sociale e comunitario della nostra provincia», commenta il leader della Federazione Lombarda delle Bcc, il bresciano Alessandro Azzi, che indugia anche sul ruolo del credito cooperativo «a contrasto del fenomeno di desertificazione bancaria, con ben 40 comuni bresciani in cui le Bcc rappresentano l’unica presenza bancaria rimasta presidio del rapporto di prossimità territoriale».
Poi, entrando nel merito del tema scelto per l’assise, aggiunge: «Il futuro del credito cooperativo, nell’era dell’intelligenza artificiale, si giocherà tutto nella sfida di mantenere e rafforzare la propria vicinanza alle persone. Si, dunque, ad una tecnologia che abiliti nuovi e ulteriori livelli di prossimità e relazione tra le Bcc e le comunità in cui operano». Il convegno fiorentino è stato anche l’occasione per aprire una finestra sullo scenario delle 27 Bcc lombarde, che contano nel complesso 210 mila soci, 5.400 dipendenti, 722 sportelli, oltre un milione di clienti in Lombardia.
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