Trieste – Il 10 febbraio 2025 ricorre il ventesimo anniversario dell’istituzione del Giorno del Ricordo. La legge n. 92 del 30 marzo 2004 ha sancito infatti che il 10 febbraio di ogni anno si celebri questa giornata per conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle foibe e dell’esodo.
«La Repubblica – si legge nell’art. 1 della legge – riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.»
La motivazione della legge sottolinea la complessità storica della questione del confine tra Italia e Jugoslavia, caratterizzata da conflitti, mutamenti territoriali, persecuzioni e sofferenze sia dei profughi sia di chi scelse di restare.
Le foibe, profonde cavità naturali del terreno carsico, divennero simbolo della tragedia che colpì migliaia di italiani tra il 1943 e il 1945. Le violenze, perpetrate dalle forze jugoslave del maresciallo Tito, portarono all’uccisione di migliaia di persone, molte delle quali furono gettate in queste voragini naturali. A questo si aggiunse l’esodo di oltre 350.000 italiani che furono costretti ad abbandonare l’Istria, Fiume e la Dalmazia, territori che per secoli erano stati parte della cultura e della storia italiana.
Il significato dell’anniversario
Questo ventesimo anniversario rappresenta un momento particolarmente significativo per la memoria collettiva italiana. Due decenni di commemorazioni, accompagnate da studi storici approfonditi, hanno contribuito a portare alla luce una pagina dolorosa della storia nazionale che per troppo tempo era rimasta nell’ombra. Le vicende del confine orientale italiano, con le loro complessità e drammaticità, sono gradualmente entrate nella coscienza nazionale grazie a questo importante riconoscimento istituzionale.
A vent’anni dall’istituzione di questa giornata commemorativa, il Giorno del Ricordo continua a svolgere un ruolo fondamentale nell’educazione delle nuove generazioni. Le scuole, le istituzioni culturali e i media dedicano particolare attenzione a questi eventi, organizzando iniziative, conferenze e momenti di riflessione. È essenziale che questa memoria non si limiti a un rituale commemorativo, ma diventi occasione di approfondimento e comprensione delle complesse dinamiche storiche che hanno caratterizzato il confine orientale italiano.
Per questo anniversario significativo, sono previste numerose iniziative non solo in Friuli Venezia Giulia ma anche in tutto il territorio nazionale.
La sfida per il futuro resta quella di preservare questa memoria senza alimentare risentimenti, ma promuovendo la riconciliazione e la comprensione reciproca tra i popoli, in uno spirito europeo di dialogo e cooperazione. Iniziative come Gorizia e Nova Gorica Capitale europea della Cultura, inaugurata lo scorso sabato 8 febbraio, vanno in questa direzione.
L’orchestra d’archi del Conservatorio “Tartini” di Trieste al Quirinale
Il Presidente della Repubblica, come da tradizione, presiederà la cerimonia ufficiale al Quirinale, con la partecipazione del Conservatorio Tartini di Trieste con la sua Orchestra d’Archi, che tornerà al Quirinale per il terzo anno consecutivo.
Sarà infatti l’Ensemble del Tartini ad esibirsi nel corso della mattinata, in programma dalle 11 nel Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche dello Stato italiano, insieme ad autorità civili e appartenenti alle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.
L’Orchestra d’Archi eseguirà per l’occasione pagine musicali di Tomaso Albinoni, con l’“Adagio” in sol minore, e di Antonio Vivaldi, di cui sarà proposto il Concerto in Sol Maggiore “Alla Rustica”.
L’Ensemble si esibirà senza direttore d’orchestra, in una formazione internazionale che bene rispecchia la vocazione cosmopolita del Conservatorio di Trieste e sarà composta da 10 studentesse e 3 studenti provenienti da 8 differenti nazioni: Montenegro, Serbia, Croazia, Bulgaria, Ucraina, Slovacchia, Bielorussia e naturalmente dall’Italia. L’età media dei giovani musicisti è di 22 anni.
Al Quirinale l’Orchestra d’Archi sarà accompagnata dal Presidente del Conservatorio Tartini, notaio Daniela Dado e dal Direttore Sandro Torlontano, che spiegano: «siamo lieti di rinnovare il nostro apporto alla celebrazione di una cerimonia fortemente legata alla storia del confine orientale e di Trieste. Per il terzo anno consecutivo siamo impegnati nel più prestigioso contesto istituzionale nazionale – osservano – e vogliamo condividere la soddisfazione per questo riconoscimento con la comunità e le istituzioni cittadine».
La cerimonia al Quirinale si potrà seguire in diretta su Rai1 e sul canale satellitare e webtv della Camera dei Deputati, con telecronaca condotta dalla giornalista Nadia Zicoschi a partire dalle 10.55.
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