Cronaca
In attesa del giudizio della Corte UE
La Corte di Appello di Palermo ha sospeso il giudizio di convalida del trattenimento di un cittadino egiziano che ha richiesto protezione internazionale, disponendo l’invio degli atti alla Corte di giustizia dell’Unione europea e ordinato l’immediata liberazione del migrante. Un caso analogo ad altri che hanno avuto il medesimo trattamento dal Tribunale di Catania, sollevando parecchie polemiche politiche con il governo nazionale. In quest’ultimo caso l’egiziano era sbarcato il 3 febbraio a Lampedusa e ha subito detto che voleva presentare domanda di asilo. Secondo il giudice, l’Egitto – inserito nell’elenco dei paesi sicuri del decreto interministeriale del 7 maggio 2024 – “è uno dei Paesi nei quali si pratica la pena di morte e nel quale il numero delle esecuzioni è fra i più alti”. La Corte palermitana, dunque, condivide “il dubbio, già manifestato da altri giudici italiani nelle rispettive ordinanze di remissione, che il diritto unitario vigente non consenta di designare sicuro un paese con esclusione di categorie e, conseguentemente, di dichiararlo sicuro per intero quando risulti che per alcune categorie di persone non lo sia”. Sta ora alla Corte di Giustizia dell’unione Europea esprimersi sull’interpretazione da dare agli articoli 36, 37 e 46 della direttiva Ue 2013/32.
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