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Rottamazione quinques, si va verso la conferma in Parlamento #finsubito prestito immediato


Da diversi mesi si è riacceso in Parlamento il tema della rottamazione fiscale e della riammissione alla rateazione per i soggetti che ne siano decaduti per inadempimento.

La misura tra le altre cose incrocia anche la riforma del decreto “Discarico Cartelle” che dal 1° gennaio 2025 prevede il discarico automatico delle cartelle non riscosse entro il 5° anno successivo alla data in cui sono affidate all’Agente della Riscossione. Il Decreto non ha un riscontro immediato per i cittadini e crediamo non lo avrà anche nel futuro perchè il discarico non significa la resa da parte del Fisco nel merito dei tentativi di recupero delle imposte. In ogni caso l’emendamento a firma Forza Italia, inserito nel Decreto Legge 155 del 2024, che dovrà essere convertito in Legge entro il 18 dicembre 2024 accende nuovamente le speranze sulla riproposizione della formula della rottamazione. Saremmo alla quinta edizione. La rottamazione delle cartelle esattoriali non costituisce una forma di condono ma agevola i contribuenti nel versamento rateale del proprio cumulo di debiti fiscali, scontandoli di interessi e sanzioni, purché si rispettino determinate scadenze di versamento.

 

La prima introduzione di questa formula agevolativa si deve al Governo Renzi, poi via via è stata replicata nel corso degli anni. L’emendamento prevede che le disposizioni previste in materia di rottamazione quater art. 1, co. 231 a 252 della L. di Bilancio 2023 (L. 197/2022) si applicheranno “ai debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023”. Quindi esattamente di quei debiti non ricompresi nella precedente rottamazione. Il pagamento delle somme indicate potrà, alla luce del richiamato emendamento, avvenire in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o in un massimo di 18 rate a partire dal 21 luglio 2025 o dal novembre 2025.Con il detto emendamento, si è, peraltro, contemplata anche la riapertura dei termini per coloro che, non avendo rispettato le scadenze delle rate, sono decaduti dalla rottamazione quater per morosità. Quali potrebbero essere i debiti ammessi? L’emendamento riporta alla ammissione gli stessi debiti fiscali indicati in precedenza dalla rottamazione quater e questo significa che sarà, quindi, possibile inserire in rottamazione anche i debiti derivanti da multe, tributi locali e bolli auto.

 

Si faccia però attenzione che saranno i singoli enti impositori, diversi dallo Stato, a decidere della convenienza ad aderire o meno alla rottamazione. Perciò non è detto che i singoli Comuni, ad esempio, decidano di aderire. L’emendamento contiene anche una importante ipotesi di riammissione per i soggetti che siano decaduti in precedenza. Come è noto, per le rateizzazioni iniziate dopo il 15.7.2022 – data di intervento del cd. Decreto Aiuti, convertito in Legge n. 91 del 15.7.2022- la decadenza per inadempimento comporta l’impossibilità di essere riammessi alla rateizzazione e l’obbligo di corrispondere la somma dovuta in un’unica soluzione. Da più parti si è ritenuta questa scelta eccessivamente punitiva questa e oggi alcune forze parlamentari provano a porre rimedio a questa condizione. Di conseguenza allo stato attuale in caso di decadenza di una rateizzazione chiesta dopo il 15.7.22 non si può essere riammessi al beneficio. Tuttavia, è possibile pagare tutto il residuo dall’inizio della rateizzazione e a quel punto chiedere una nuova rateizzazione per la somma restante.

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Se l’importo del debito residuo è inferiore ai 120.000,00 € è possibile accedere ad una rateiz – zazione ordinaria, senza dover fornire documentazione aggiuntiva. Se si ha un debito residuo superiore a 120.000,00 € è richiesta la dimostrazione di una situa – zione economica di difficoltà (producendo l’ISEE o altre certificazioni). La decadenza da una rateizzazione non preclude l’accesso ad una rottamazione. Aderendo alla rottamazione, le rateizzazioni precedenti decadono e si applicano le condizioni della nuova soluzione agevolata (tra cui la possibilità di pagare a rate, se tale possibilità è prevista dalla rottamazione).

 

Quale sarebbe la convenienza quindi ad aderire alla nuova rottamazione? Certamente l’azzeramento di sanzioni e interessi, la possibilità di rientrare in un nuovo piano di pagamento rateale che sostituisce quello della rateazione, con scadenze più lunghe, la possibilità di fruire del pagamento in una unica soluzione quando se ne hanno le capacità. In generale quindi la rottamazione si mostra una misura più conveniente. Si può accedere alla rottamazione senza aver pagato le rate scadute, il debito rientrerà nella definizione agevolata indipendentemente dalla decadenza dal precedente piano di rateizzazione. Invece, di norma, per chiedere una nuova rateizzazione, dopo il Decreto Aiuti, occorre aver saldato le rate scadute fino a quel momento, pagando, in un’unica soluzione, importi anche considerevoli. Se l’emendamento proposto verrà approvato e le condizioni della legge verranno modificate di conseguenza sarà consigliabile quindi che i debitori che siano decaduti dal beneficio della rateizzazione e per tale motivo, vista l’incapacità di pagare in un’unica soluzione la somma restante e il timore di inizio di procedure, abbiano pensato di intraprendere una procedura di sovraindebitamento, aderiscano alla rottamazione quinques.

 

Così come anche coloro che fossero decaduti dalla precedente rottamazione quater per il mancato pagamento della prima rata, potrebbero essere interessati ad aderire, secondo le nuove regole che eventualmente verranno indicate in Parlamento.

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