Condominio, se non rispetti il regolamento rischi una multa fino a 800 euro, diffida e azione legale: ecco tutti i casi

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Come spiega la legge, il regolamento condominiale รจ un insieme di regole in materia di utilizzo delle parti comuni di un edificio, di diritti e doveri dei condomini, ma anche in tema di amministrazione e gestione del condominio. In particolare, lโ€™art. 1138 del c.c. dispone che ogni condominio con un numero di condomini superiore a dieci รจ tenuto ad munirsi di tale documento scritto.

Tuttavia, non sempre tutto fila liscio nella vita all’interno di un caseggiato e – anzi – puรฒ ben succedere che uno o piรน condomini non rispettino quanto previsto nel regolamento, per negligenza, distrazione o inciviltร . In circostanze come queste, quali sono le conseguenze? Com’รจ intuibile, saperlo รจ assai importante, perchรฉ lo scopo principale del regolamento condominiale รจ assicurare una serena convivenza tra i proprietari e gli inquilini, evitando litigi e dispute giudiziarie. E, se ci sono regole chiare per la gestione delle spese, la manutenzione degli spazi condivisi e il rispetto delle norme di buon vicinato, va da sรฉ che ogni buon condomino dovrebbe rispettarle pedissequamente. Tuttavia la realtร  concreta insegna che le violazioni delle regole sono tutt’altro che remote e talune di queste sono sรฌ condivise, ma solo sulla carta.

Per rimediare, anzitutto รจ possibile segnalare la trasgressione all’amministratore condominiale, che – a sua volta – potrร  effettuare un richiamo con lettera, sollecitando informalmente il destinatario a interrompere la violazione. Non dovesse bastare, il passo successivo รจ quello di una diffida formale, ossia una comunicazione scritta – tramite PEC o raccomandata AR – con cui si intima di cessare immediatamente il comportamento, prefigurando possibili future iniziative legali.

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La prassi dei rapporti di condominio ci insegna che non sempre tali strumenti sono sufficienti a far desistere chi vรฌola le norme regolamentari. Che fare allora? Su eventuale previsione ad hoc del regolamento, l’amministratore potrร  imporre sanzioni in denaro all’inadempiente. Attenzione, perรฒ: nella realtร  queste ultime sono generalmente proposte e approvate dall’adunanza condominiale, che decide sia l’ammontare delle multe sia le modalitร  di applicazione.

In particolare, a prevedere questa possibilitร  รจ l’art. 70 delle disp. att. c.c., secondo cui:

La finalitร  di tali sanzioni รจ duplice, perchรฉ se – da un lato – la possibilitร  di infliggerle rappresenta un oggettivo deterrente alla commissione di violazioni del regolamento, dall’altro l’eventuale irrogazione comporterร  il versamento di risorse al citato fondo condominiale.

Qualora anche le sanzioni pecuniarie non si rivelino idonee a far cessare la trasgressione, il condominio o i singoli condomini potranno rivolgersi al Giudice di Pace, che potrร  obbligare il responsabile a cessare la violazione, condannandolo altresรฌ al risarcimento, in presenza di danni materiali o morali agli altri condomini.

Inoltre, nelle ipotesi piรน gravi (ad es. modifiche abusive allโ€™edificio), il condominio potrร  proporre un’azione civile presso il tribunale competente, per veder finalmente soddisfatte le proprie ragioni. Non solo. Qualora vi siano profili di rilevanza penale nella condotta del condomino trasgressore, in linea generale amministratore e singoli condomini potranno fare denuncia alle autoritร  competenti (ad es. per la commissione del reato di disturbo della quiete pubblica), ossia Polizia Municipale, Carabinieri o Procura della Repubblica.

Ben si comprendono, quindi, i rischi concreti nel violare un regolamento di condominio, fonte che ha il compito di integrare le norme stabilite – in materia – allโ€™interno del Codice Civile e – in determinati casi – vi puรฒ derogare. Concludendo, tra le violazioni piรน frequenti, e che hanno alimentato una copiosa giurisprudenza, abbiamo i rumori molesti (attivitร  rumorose in orari di riposo o lavori di ristrutturazione fuori dagli orari consentiti), il mancato pagamento delle spese condominiali, l’uso improprio delle aree comuni (ad es. l’organizzazione di feste senza consenso), il danneggiamento di strutture comuni o il deposito di sacchetti di immondizia negli spazi comuni.





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