La Borsa alza il prezzo delle Opa: Bpm, Anima e Mediobanca, ora il mercato aspetta i rilanci

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MILANO Piazza Affari si aspetta almeno 3 miliardi di rilanci sulle operazioni bancarie in corso, che valgono circa 30 miliardi. La ventata di Opa, Opas, e soprattutto Ops, che scuote il mondo del credito in Italia punta ad aggregare i soggetti sulla scena e a creare nuovi equilibri di potere, ma deve fare anche i conti con i valori offerti agli azionisti delle banche “bersaglio”. Valori che, con sfumature diverse, appaiono oggi poco premianti rispetto all’andamento delle quotazioni – talvolta divergente – tra chi ha lanciato un’offerta e chi dovrebbe accoglierla. Certo, i possibili rilanci sono del tutto teorici, ma una panoramica dei casi aperti spiega che cosa si attende la Borsa.

L’Opa di Banco Bpm su Anima

Il primo caso in ordine di tempo è l’offerta lanciata da Banco Bpm il 6 novembre scorso sul risparmio gestito di Anima. Una vera Opa, una proposta di acquisto tutta in contanti. Agli azionisti di Anima vengono infatti offerti 6,20 euro per azione, con un premio – rilevava Banco Bpm il 6 novembre – dell’8,5% rispetto al prezzo medio ponderato della precedente seduta di Borsa, che era di 5,71 euro. Ma in tre mesi il motore delle operazioni creditizie si è surriscaldato ed Anima venerdì scorso quotava 6,95 euro. Così, se all’epoca l’offerta di 6,20 euro per azione sarebbe costata a Banco Bpm poco più di 1,58 miliardi nel caso di un’adesione totalitaria, la Borsa oggi chiede – senza considerare alcun premio sulle quotazioni attuali – 1,77 miliardi, cioè 190 milioni in più.

L’affondo di Unicredit

Come è noto, anche le azioni di Banco Bpm avevano preso una strada in crescita dopo il lancio dell’Opa su Anima. Così, quando all’alba di lunedì 25 novembre Unicredit ha lanciato la sua Ops – quindi un’offerta di scambio, tutta “carta contro carta” – proprio su Banco Bpm, ha evidenziato che le sue 0,175 azioni di nuova emissione che proponeva per ciascuna azione della banca presa di mira valevano 6,657 euro e rappresentavano, ai corsi di venerdì 22 novembre, un premio dello 0,5% sui 6,62 euro che alla stessa data valeva il Banco Bpm, ma un premio ben più ampio – del 14,8% – rispetto alle quotazioni del Banco Bpm il 6 novembre, ossia prima che quest’ultimo lanciasse l’offerta su Anima. A questi valori, sempre nel caso di un’adesione al 100%, Banco-Bpm sarebbe costata a Unicredit 10,1 miliardi.

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Anche qui, il confronto con le ultime chiusure di Borsa, mostra che ai corsi attuali un’Ops totalitaria costerebbe 13,7 miliardi, visto che le azioni di Banco Bpm sono schizzate a 9,04 euro. Ma, siccome questa è un’offerta di scambio, e anche i titoli Unicredit, nello stesso lasso di tempo sono saliti a 47,03 euro la “carta” offerta ora vale di più, ossia 8,23 euro. Resta un gap di 81 centesimi per azione che, al momento e ferme restando le quotazioni delle due banche, ammonta a oltre 1,2 miliardi.

Mps muove su Mediobanca

L’altra grande Ops è quella di Mps su Mediobanca. Il 24 gennaio Siena ha offerto 2,3 sue azioni per ogni titolo di Piazzetta Cuccia, equivalenti a 15,992 euro e con un premio del 5,03% rispetto alla chiusura di Mediobanca del giorno precedente. Qui, però, in venti giorni i valori delle due banche si sono divaricati. Venerdì scorso 2,3 azioni di Mps valevano 14,70 euro, mentre l’azione Mediobanca era a 16,45 euro. A un’offerta complessiva da circa 13,3 miliardi – sempre per il 100% – fa riflesso ora un prezzo che secondo la Borsa è di 13,7 miliardi. E con le azioni Mps in calo, che portano il corrispettivo in titoli a circa 12,2 miliardi, a Siena servirebbero un rilancio di 1,5 miliardi per pareggiare le aspettative del mercato.

Banca Ifis vuole Illimity

Anche operazioni di taglia più piccola sono soggette agli stessi effetti. Banca Ifis ha lanciato il l’8 gennaio un’Opas, un’offerta mista di titoli e contante, che propone per ogni titolo di Illimity 0,1 azioni dell’offerente e 1,414 euro. Il corrispettivo complessivo era di 3,55 euro per titolo, con un premio del 5,8% sull’ultima quotazione di Illimity prima dell’offerta. Da allora, però, Illimity è salita a 3,73 euro, mentre Banca Ifis è restata ferma. Per pagare i 19 centesimi di valutazione in più su ogni titolo che il mercato esprime servirebbero circa 16 milioni in contanti.

Bper e l’Ops su Popolare Sondrio

Ultimissimo caso, quello di Bper che giovedì scorso ha lanciato un’Ops sulla Popolare di Sondrio, proponendo 1,450 sue azioni per ogni titolo di Sondrio apportato, per una valorizzazione di 9,527 euro per azione. Ma già il giorno dopo la Sondrio è salita a quota 9,77 euro, mentre Bper ha un po’ perso terreno a 6,37 euro. Significa che anche in questo caso la valorizzazione dell’intera Popolare è più di 4,3 miliardi, ma di oltre 4,4 miliardi, mentre le azioni di Bper offerte equivalgono, ai valori di venerdì, a poco meno di 4,2 miliardi: anche qui 200 teorici milioni che servirebbero per avvicinarsi alle attese della Borsa.



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