Grazie alla nuova Legge di Bilancio potresti avere già la possibilità di andare in pensione in base all’anno in cui sei nato.
Anche per chi ama il proprio lavoro dopo una certa età inizia la lunga attesa per la pensione. Così ci si ritrova a calcolare i contributi versati nel corso degli anni per capire quando sarà il proprio turno. Ora che dicembre è ormai alle porte sta per chiudersi un altro anno e ci si chiede chi potrà andare in pensione a breve. A dare delucidazione in merito è la Legge di Bilancio 2025.
Possiamo iniziare con il dire che novità di grande rilievo non ci sono, anzi le regole previste dalla legge Fornero rimangono per lo più valide. L’età media di chi andrà in pensione l’anno prossimo dovrebbe essere intorno ai 64 anni. Infatti a terminare la propria carriera saranno i nati tra il 1958 e il 1963, di cui i più giovani stanno per spegnere 62 candeline.
La pensione di vecchiaia normale scatta a 67 anni se si sono versati almeno vent’anni di contributi, maturando un importo almeno equivalente all’Assegno sociale. Dopodiché esiste la pensione anticipata contributiva a cui si può accedere a 64 anni se si è iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996. Alcuni fortunati però hanno la possibilità di farlo molto prima.
Chi andrà in pensione a meno di 62 anni
Esistono dei sistemi per il pensionamento con cui anche chi è nato dopo il 1963 potrà abbandonare il posto di lavoro nel 2025. La pensione anticipata per esempio non prevede una soglia minima di età, ma solo di aver versato allo Stato 42 anni e 10 mesi di contributi. Chi avesse iniziato a lavorare a 18 anni senza interruzione potrebbe farcela a 60-61 anni.
Si tratta molto probabilmente di poche eccezioni, ma nulla vieta a chi ha iniziato a lavorare molto presto di provare a farsi i dovuti calcoli. Bisogna precisare però che il periodo indicato vale per i lavoratori uomini, perché per le donne sono sufficienti 41 anni e 10 mesi di contributi. Un anno di meno in effetti, quindi l’età potrebbe abbassarsi anche a 59 anni per le più fortunate.
Grazie all’introduzione di Quota 41 hanno la possibilità di andare in pensione con quarantuno anni di contributi indipendentemente dall’età anche i cosiddetti lavoratori precoci. Si definiscono così i ragazzi che prima di compiere 19 anni avevano già all’attivo almeno 12 mesi di contributi.
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