Italia spinge su competitività e meno vincoli


L’Italia si presenta al Consiglio Europeo con una posizione chiara: meno regole, più libertà per le imprese e una transizione energetica meno vincolante. Le proposte della Premier Meloni e del Ministro Pichetto Fratin, infatti, mettono in discussione il Green Deal, chiedendo un freno alla spinta per la neutralità climatica. Una strategia che potrebbe rivelarsi un boomerang, rallentando il processo di innovazione e decarbonizzazione di cui il Paese avrebbe invece urgente bisogno.

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Un cambio di paradigma: più tolleranza per chi inquina, meno regole per le imprese

Mentre si avvicina il Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha illustrato in Senato le proposte che l’Italia porterà a Bruxelles. Tra i temi chiave, l’energia assume un ruolo centrale, ma non più in chiave di sostenibilità ambientale, bensì di flessibilità per le imprese, in linea con l’ultimo rapporto Draghi.

Il governo spinge per un approccio che garantisca alle aziende energia a prezzi accessibili, riducendo al minimo i vincoli imposti dalle normative ambientali europee. Un cambio di rotta che trasforma la transizione ecologica in un compromesso al ribasso, dove la competitività economica sembra avere la precedenza su qualsiasi altra considerazione.

Neutralità tecnologica o libertà di inquinare?

In particolare, ai punti 5, 6 e 7 della risoluzione che raccoglie le comunicazioni della maggioranza, il concetto di energia pulita viene associato a quello dello sviluppo industriale e della competitività del Paese, nell’ambito di un quadro regolatorio strategico che favorisca l’attività d’impresa.

Meloni ha parlato di disponibilità di energia a prezzi sostenibili e di neutralità tecnologica, insistendo sulla necessità di una “decarbonizzazione sostenibile” per le industrie.

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Un’espressione ambigua che di fatto ribalta la logica della transizione ecologica: invece di chiedere alle aziende di adeguarsi agli standard ambientali, si propongono regole più morbide per non ostacolare il sistema produttivo. Parlando della questione della competitività la premier ha detto:

Intendiamo impedire che il Green Industrial Deal si trasformi in un nuovo Green Deal con un nome diverso. Se l’Europa pensa di sopravvivere pretendendo una iper-regolamentazione, allora, semplicemente non sopravviverà. È la politica che deve tracciare la rotta. Faremo di tutto perché l’Europa non sia soffocata dalle sue stesse regole

Un discorso che sposa apertamente la linea dell’industria più che della transizione energetica, con una forte critica alla regolamentazione europea e un’apertura verso modelli produttivi meno vincolati.

Automotive, il pressing italiano contro le regole UE

Uno dei temi più controversi riguarda il settore automotive, considerato da Meloni e dal governo come un comparto penalizzato da normative “ideologiche e poco pragmatiche”.

La prima azione non può non riguardare settore dell’auto. Insieme alla Repubblica Ceca abbiamo depositato un documento di lavoro oggi sostenuto da numerosi stati membri” ha quindi aggiunto in merito. In materia, il Punto 7 del documento ribadisce l’importanza di metodologie di calcolo delle emissioni improntate al principio della neutralità tecnologica. Sul tema si è espresso anche il Titolare dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, nel corso degli incontri bilaterali tenuti a margine del Consiglio Energia di Bruxelles.

Per il Ministro Pichetto sarebbe fondamentale se si potesse confermare l’immissione sul mercato, dopo il 2035, di veicoli alimentati, oltre che dai carburanti sintetici derivati da elettricità rinnovabile (e-fuels) anche dai biocarburanti (biofuels) sostenibili. “Una battaglia che non farebbe vincere solo l’Italia ma l’Europa intera” ha dichiarato.

I bilaterali a margine del Consiglio Energia UE

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, successivamente all’incontro con il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto, dopo il Consiglio Energia di lunedi, ha incontrato il vicepresidente esecutivo per una transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera, il commissario per l’energia e le politiche abitative, Dan Jorgensen e il commissario europeo per l’azione per il clima, Wopke Bastian Hoekstra.

L’attuazione degli obiettivi net zero

A Bruxelles il Ministro ha confermato la posizione dell’Italia, insistendo sulla necessità di non rendere troppo stringenti gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e 2040.

Pichetto ha sottolineato che:

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“L’attuazione degli obiettivi al 2030 è già molto sfidante per molti Stati membri. Ogni previsione volta ad accrescere il livello di ambizione deve essere ponderata con cautela e accompagnata da misure di flessibilità”.

In altre parole, il governo italiano chiede di rallentare il processo, evitando obiettivi troppo ambiziosi che potrebbero costringere le imprese a investimenti onerosi.

Lo stesso discorso si applica al target di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040, rispetto ad alternative più morbide dell’80% o 85%.

“Il rischio sarebbe quello di costringere i Paesi a misure troppo drastiche, con l’effetto negativo di una forte anticipazione degli investimenti su tecnologie ancora immature”.

ha dichiarato il Ministro G.Pichetto.

Energie rinnovabili: Italia a favore, ma con meno vincoli

Sul tema delle energie rinnovabili, il governo italiano spinge per accelerare gli investimenti, ma al tempo stesso chiede meno rigidità normativa.

Incontrando il vicepresidente Ribera, il Ministro Pichetto ha evidenziato la necessità di snellire l’iter di approvazione per le rinnovabili, garantire un maggior coordinamento tra le Direzioni UE per evitare blocchi burocratici e approvare il FERX il prima possibile per incentivare il settore.

ETS e concorrenza marittima

Anche sul fronte del sistema ETS (Emission Trading System), il governo appare critico, chiedendo maggiore tutela per i porti italiani.

“Serve garantire condizioni di concorrenza eque tra porti UE ed extra-UE, per evitare svantaggi competitivi”.

Una posizione che, ancora una volta, antepone gli interessi economici agli obiettivi di decarbonizzazione.

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