Chiara Ferragni, pace fatta con il Codacons: i termini dell’accordo

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Dopo poco più di un anno dallo scandalo del Pandoro “Pink Christmas”, Chiara Ferragni e il Codacons hanno raggiunto un accordo per mettere fine alle ostilità. Uno dei primi a dare la notizia è stato Gabriele Parpiglia che, con un lungo post dedicato all’argomento e pubblicato sul suo profilo Instagram, ha informato i suoi followers della pace siglata tra l’imprenditrice digitale e la nota Associazione per la tutela dei consumatori.

Un accordo che, come anticipato, arriva dopo più di un anno dallo scoppio dello scandalo del Pandoro “Pink Christmas” di Balocco, una vicenda che aveva visto protagoniste con l’accusa di truffa aggravata sia l’influencer cremonese che l’azienda Balocco. Ora però sembra proprio che il Codacons abbia seppellito l’ascia di guerra nei confronti della Ferragni e che sia pronto a mettere una pietra sopra alla vicenda. Tutto però ha un prezzo: ecco quello che dovrà pagare l’influencer per uscire da questo guaio.

I termini dell’accordo

La pace con il Codacons potrebbe costare molto cara a Chiara Ferragni. L’accordo siglato con l’Associazione per la tutela dei consumatori infatti prevede che l’influencer risarcisca tutti coloro che l’avevano querelata per truffa in seguito allo scandalo del Pandoro Balocco. Non è però finita qui in quanto l’accordo prevede anche che la Ferragni versi 200 mila euro in beneficenza. La donazione verrà fatta a un ente che si occupa di tutelare le donne vittime di violenza.

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Termini molto chiari e che sono stati ripresi anche dalla nota diffusa direttamente dai legali di Chiara Ferragni: “Chiara Ferragni, il Codacons e l’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi hanno concluso un accordo per porre fine a ogni reciproca contestazione e per favorire, più in generale, la distensione dei rispettivi rapporti. L’accordo segna la duplice volontà delle Parti, da un lato, di chiudere le pregresse vertenze e, dall’altro lato, di guardare positivamente al futuro, instaurando un clima di collaborazione e rispetto”. 

La nota poi prosegue, riportando alcuni dei termini per la pace stabiliti dal Codacons: “L’accordo prevede il versamento, da parte di Chiara Ferragni, di una somma di denaro destinata al risarcimento dei consumatori rappresentati dal Codacons e dall’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi che avevano acquistato il pandoro “Pink Christmas”, e di un ulteriore importo per il rimborso delle spese legali sostenute dalle predette associazioni nell’ambito dei vari procedimenti giudiziari”.

La collaborazione tra Ferragni e Codacons

Inoltre, il trattato di pace tra l’influencer cremonese e la nota Associazione potrebbe anche rappresentare una sorta di soluzione giudiziaria dell’inchiesta penale che attualmente vede ancora protagonista la Ferragni, accusata di truffa aggravata. Infatti, dal momento che il Codacons potrebbe essere del tutto intenzionato a ritirare le accuse, se i termini dell’accordo verranno rispettati, la procura potrebbe a sua volta riconsiderare la posizione della Ferragni.

Per finire, l’accordo, come affermato anche dalle parti coinvolte, porrebbe anche le basi per una fruttuosa collaborazione tra l’influencer e il Codacons. L’Associazione per la tutela dei consumatori sta infatti realizzando un progetto molto importante e chiamato “Oltre il Silenzio”, al fine di assistere e supportare le vittime di violenza di genere. Progetto al quale prenderà parte anche l’imprenditrice digitale, che presenzierà a un evento nazionale organizzato appositamente per l’occasione.

Quanto è costato lo scandalo alla Ferragni?

La vicenda del Pandoro balocco, e tutto ciò che ne conseguì, almeno in un primo momento rappresentò un duro colpo per le attività dell’imprenditrice digitale, che iniziò a perdere punti sia sul piano economico che su quello reputazionale.

Sul suo profilo Instagram, in poche ore si realizzò un vero e proprio esodo e la Ferragni perse oltre un milione di followers. Ma non è tutto perché, come in molti ricorderanno, l’influencer dovette anche versare un milione di euro al Garante per la vicenda Balocco, 1,2 milioni di euro per la vicenda Cerealitalia-Id e un altro milione all’ospedale Regina Margherita di Torino, una donazione volontaria voluta proprio della stessa Ferragni.

Facendo quindi due conti, lo scandalo costò già molto caro all’influencer, che dovette quindi sborsare oltre 3,4 milioni. Numeri che ora, dopo l’accordo con il Codacons, sono destinati a crescere. 



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