Il Blog dei Tifosi – L’Inter domina, ma Fagioli illumina: lezione di calcio a Palladino

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Nicolò Fagioli - Fiorentina

Le scelte sorprendenti di Palladino questa volta non hanno pagato, Inzaghi vince lo scontro tattico e l’Inter la partita. Ma ci sono segnali positivi per il futuro

C’era molta attesa sulla formazione che avrebbe schierato Palladino nella seconda partita con l’Inter, dove avrebbe potuto disporre di tutti gli acquisti del mercato invernale. Le formazioni previste dai vari giornali erano tutte diverse, ma presentavano tutte alcuni cambi rispetto alla partita anteriore. Sorprendendo tutti Palladino ha voluto “premiare” gli eroi di giovedì e ha confermato la stessa formazione, a parte la sostituzione obbligata di Comuzzo. Ha tuttavia cambiato sostanzialmente la disposizione tattica, schierando un rigido e ultra-difensivo 5-3-2 (o 5-4-1 seguendo la mobilità di Beltran) invece del 4-4-2 di giovedì, con Dodo terzino destro e Moreno tra questi e Pongracic. Il terzo di centrocampo a sinistra era Parisi.

Già dai primi minuti, con quel pericoloso tiro al volo di Lautaro che ha sfiorato il palo, si è capito come questa fosse un’altra partita. L’Inter attaccava in massa e creava pericoli, mentre la Viola non riusciva a giocare. Rispetto a giovedì mancava la spinta di Dodo sulla destra, bloccato in difesa perché Moreno non garantiva la stessa protezione che offre Comuzzo, e quella di uno spento Parisi (solo sei palloni giocati nel primo tempo) sulla sinistra. I rientri di Beltran lo vedevano preda della superiorità numerica degli interisti. Con Mandragora più attento a coprire che a costruire, rimaneva il solo Richardson a cercare di creare gioco. Con questo assetto, la squadra non aveva risorse per contrastare il centrocampo avversario ed era costretta ad abbassarsi.

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I difensori centrali apparivano meno sicuri di giovedì e soffrivano la mobilità di Lautaro, che arretrava per aiutare gli attacchi mentre Ranieri non lo seguiva, per non scoprire la difesa. Sulla destra Moreno, indeciso tra aiutare Dodo o Pongracic, sembrava spaesato e toccava pochissimi palloni.

Da parte sua l’Inter, pur disponendosi con il consueto 5-3-2, era scesa in campo più mobile e aggressiva di giovedì, muovendo i giocatori fuori dalle zone di partenza. In particolare, attaccava la nostra fascia destra con Barella e Bastoni che si aggiungevano a Carlos Augusto, creando superiorità numerica contro Dodo e Moreno e sviluppando diverse azioni pericolose (il cross da fuori-fondo del primo gol era di Bastoni).

Nonostante questo scenario negativo la squadra terminava il primo tempo con un insperato pareggio. Palladino aveva quindi l’occasione di cambiare qualcosa nell’intervallo ma, inspiegabilmente, non l’ha fatto, pur avendo diverse soluzioni in panchina (per esempio, avrebbe potuto sostituire Moreno e Parisi con Fagioli e Folorunsho, passando a un 4-4-2 per rinforzare il centrocampo e alzare il baricentro). La partita è quindi ripresa come nel primo tempo, fino al gol dell’Inter, dove si è notata la relativa debolezza dei nostri difensori sui cross nella nostra area.

Subito il gol, il mister ha operato due cambi, sostituendo Richardson e Parisi con Cataldi e Folo, ruolo per ruolo, restando con tre difensori centrali pur dovendo attaccare.  L’ingresso in campo di Fagioli (al posto di Moreno) ha cambiato la partita, sia per merito del giocatore, sia per l’assetto tattico più aggressivo della viola, mentre l’Inter si disponeva a difendersi e contrattaccare. Nonostante non giocasse mai nella Juve, Fagioli si è mostrato un giocatore tonico e molto mobile, che accorreva nelle varie zone del campo per chiedere il pallone e impostare il gioco, con lanci e passaggi sempre precisi (bellissimo il lancio-assist da centrocampo per Kean). Nella sconfitta di lunedì, è questa la nota positiva che fa ben sperare per il futuro.

Il subentrato Zaniolo si è poi esibito in una serie di sgroppate solitarie sulla destra, che tuttavia non si concludevano con pericolosità (alla stregua di quanto faceva Sottil sulla sinistra). Il giocatore è questo, e se non impara a giocare in maniera integrata e continua con la propria squadra, rimarrà sempre una opzione occasionale da provare nei momenti di emergenza.

In conclusione, una sconfitta prevedibile contro una squadra fortissima, che ridimensiona in parte la prestazione di giovedì scorso, evidenziando alcuni limiti dei nostri giocatori. Dispiace che il mister abbia puntato in maniera ostinata su una tattica difensiva che non stava funzionando e che forse non è adatta a diversi giocatori in rosa, che mancano della struttura atletica per questo tipo di gioco. Quasi sicuramente si sarebbe perso ugualmente contro una squadra lunedì particolarmente motivata, ma c’è il rammarico di non aver provato a cambiare il corso della partita quando si era ancora in tempo. Conforta, infine, la prestazione di Fagioli e la consapevolezza di disporre di una rosa dal valore tecnico elevato, da poter usare per un gioco più costruttivo e offensivo che certamente Palladino sarà in grado di impostare.

di Daniele Mazzanti

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