Dopo un esordio all’insegna della musica e dell’Haute Couture, la 75ª edizione del Festival più seguito d’Italia continua a incantare il pubblico. Avvolta dalle luci di Sanremo, accanto a Carlo Conti, una splendida Bianca Balti seguita dai co-conduttori Cristiano Malgioglio e Nino Frassica. Anche questa volta il palco dell’Ariston ci ha regalato una sfilata di outfit che spaziano dall’eleganza più tradizionale al glam rock contemporaneo: Maria Tomba ha fatto del suo pigiama di seta un manifesto di libertà, Bianca Balti ci ha lasciati a bocca aperta, e se nella prima serata Elodie ha riportato in auge la Space Age, per la seconda ha puntato su un inconfondibile ed elegantissimo Rosso Gucci. Dal minimalismo raffinato alle silhouette scenografiche, gli outfit della seconda serata di Sanremo 2025 hanno raccontato sensazioni, emozioni e storie di autodeterminazione. Ripercorriamo insieme i look più iconici della seconda serata del Festival.
Alex Wyse: pop-in-progress
Classe 2000, Alex Wyse calca il palco e inaugura la seconda puntata di Sanremo 2025 con un completo firmato Alessandro Vigilante scelto dallo stylist milanese Simone Folli. L’ensemble è caratterizzato da linee pulite e una palette cromatica essenziale ma a contrasto, dove i pantaloni ampi a vita alta color rosso intenso si sposano con un top lucido in vinile azzurro cielo. Il look è ultra pop alla Keith Haring e gli anelli barocchi insieme al kajal sfumato sotto agli occhi lo rendono semplicemente fantastico, insieme a una canzone che è, come ha scritto lui stesso, “una ribellione alle logiche odierne“.
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Maria Tomba, il pigiama diventa manifesto
Maria Tomba è una delle quattro Giovani Proposte vincitrici di Sanremo Giovani lo scorso dicembre e non si può fare a meno di amarla. Proveniente da X-Factor (o direttamente dalla sua camera d’hotel), ha fatto del casual chic il suo segno distintivo: decide di esibirsi durante la seconda serata con un pyjama set in seta – che richiama volutamente la sfera giocosa dell’infanzia, ma anche la necessità di spensieratezza senza cadere nel banale – ma prima si presenta sul palco avvolta in un mantello blu notte impreziosito da applicazioni Swarovski all-over. Sul retro, la scritta Guardami gli occhi e non le poppe.
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Bianca Balti è meravigliosa
Non abbiamo ancora trovato un sistema di valutazione adatto alle dee dell’Olimpo. Ci scusiamo per il disagio.
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Damiano punta naturalmente sul fascino
Non stupisce che Damiano David – ex Damiano dei Måneskin – abbia scelto un classico completo sartoriale total black di Valentino by Alessandro Michele per cantare Felicità di Lucio Dalla. Insieme al tuxedo con giacca in grain de poudre nero con fiocco in raso (stretto in vita) e alla camicia in shantung di seta avorio con collo alla coreana ad alamaro e bottoni a contrasto in faille di seta nero, il look si distingue grazie ai guanti, precisamente in velour nero ricamato con pois. Che gli vuoi dire? È nato per essere un main character.
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Elodie è una diva in Rosso Ancora
Elodie incanta con un bustier dress firmato Gucci nel colore Gucci Rosso Ancora, tonalità signature introdotta dall’ex direttore creativo Sabato De Sarno: una sfumatura profonda, fredda ma avvolgente, tra il ciliegia e il bordeaux. Ammaliante e passionale. L’abito è caratterizzato da frange scintillanti lungo tutta la lunghezza che terminano in un glamourissimo effetto plumage. Come una diva del passato, Elodie ha abbinato una vaporosa stola in marabù che esalta i suoi movimenti sinuosi. Il make-up chic e l’hairstyling completano un look magnetico e sensuale. Persino Cher approverebbe.
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Lucio Corsi, Dancing with the Moonlit Knight
Senza stylist e con la maglietta dei Looney Tunes, il look di Lucio mentre canta “Volevo essere un duro” può sembrare caotico. Ma non lo è affatto. Trasmette un significato ben preciso: rimane fedele dichiarazione di non voler collaborare con stilisti o marchi, e sceglie un outfit che arriva direttamente dal suo guardaroba, affermando così la propria individualità. Il suo stile, descritto da qualcuno come simpatico e dal sapore anni Settanta, ricorda moltissimo Peter Gabriel ai tempi dei Genesis. Soddisfa il bisogno di autenticità. Assolutamente promosso.
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Francesca Michielin: minimalismo sovversivo
L’outfit di Francesca Michielin è in realtà un’evoluzione di quello sfoggiato nella serata precedente. Se martedì il top intrecciato era ricoperto di cristalli blu, nella nuova versione diventa un azzurro tinta unita, più essenziale e minimal (ma sempre firmato Miu Miu). Seguita dalla stylist Susanna Ausoni, la cantante completa il look con un make up occhi cut crease in stile anni ’60.
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A rendere ancora più iconico il look è l’acconciatura: un hime cut, taglio tradizionale delle principesse giapponesi che affonda le sue radici nel periodo Heian. Caratterizzato secondo la tradizione da ciocche frontali tagliate nette all’altezza delle guance e capelli lunghi e lisci sulla schiena, negli anni è stato reinterpretato in chiave pop, diventando una firma estetica delle sottoculture giapponesi contemporanee. Francesca lo porta in una versione più morbida, perfettamente in armonia con uno stile essenziale ma sofisticato.
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