REGGIO CALABRIA – «Vorrei vivere questa giornata con la gioia di ricordare Leo Iiriti, per le sue straordinarie qualità umane, professionali e imprenditoriali. La sua dote principale è stata quella di non restare fermo, rispetto ad una strada imprenditoriale che già era stata tracciata da chi prima di lui l’aveva costruita.
Ha avuto la capacità di intuire come stesse cambiando il mercato dell’editoria e della stamperia, con una trasformazione rispetto alle esigenze della società contemporanea.
E’ riuscito ad innovare i prodotti anche rispetto ai nuovi canali della comunicazione, ricercando le migliori tecniche e strumentazioni, senza però dimenticare il percorso della tradizione».
Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, partecipando oggi a Palazzo San Giorgio, alla consegna delle borse di studio, promosse dall’associazione ’Nuove Idee’, in ricordo di Leo Iiriti.
Per l’occasione è stato bandito un concorso scolastico, rivolto alle classi 4^ e 5^ degli istituti superiori.
«Con Leo e il padre Bruno – ha aggiunto Falcomatà – ragionavamo su come valorizzare la nostra storia, ma anche le tradizione di chi ha iniziato l’attività tipografica nei secoli scorsi. Abbiamo quindi pensato e confermato il Museo della stampa e delle macchine tipografiche che posizioneremo in un’area del costruendo Museo Civico, all’interno dell’ex monastero della Visitazione.
«Ringrazio quindi la famiglia Iiriti, qui presente, l’associazione Nuove Idee e faccio un grande in bocca al lupo ai vincitori di idee. Mi auguro – ha concluso Falcomatà – che queste borse di studio siano l’inizio di un percorso di studio e di approfondimento, indirizzato a comprendere meglio e governare tutte le trasformazioni in atto».
L’assessora comunale all’Istruzione, Anna Briante ha detto: «Il coinvolgimento delle scuole in questo progetto è quanto di più bello si potesse pensare e realizzare. La memoria e l’esempio di Leo Iiriti continueranno grazie a queste borse di studio, che mettono nero su bianco, la voglia di fare dei nostri migliori giovani che vogliono rimanere ed impegnarsi nella propria terra, come ha fatto Leo Iiriti».
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