Terra dei Fuochi, il ministro Pichetto Fratin: «Sinora azioni insufficienti. Un commissario? Deciderà Palazzo Chigi»

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Il ministro dell’Ambiente e delle Risorse energetiche in audizione alla commissione Ecomafie:«Ci sono 400 milioni, le risorse non vanno disperse. Ricorso contro sentenza Cedu? Stiamo valutando»

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«Ormai da una decina di anni, sono state messe in campo una pluralità di azioni che hanno cercato di raggiungere gli obiettivi di risanamento ambientale e di tutela della salute dei cittadini» ma «ciò che è stato fatto non è sufficiente, ed è evidente che occorre dare un ulteriore slancio alle azioni di risanamento con maggiore rapidità come ci ricorda anche la sentenza della Corte europea». Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin in audizione alla commissione Ecomafie nell’ambito del filone d’inchiesta riguardante il sistema di smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania, con particolare riguardo alla cosiddetta Terra dei fuochi.

Pichetto ha poi ricordato che «tra i motivi per cui la Corte ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 2 della Convenzione (diritto alla vita), vi è la mancata tempestività nell’adozione di misure risolutive prima dell’adozione del decreto-legge 136 del 2013, considerato come la prima risposta su scala nazionale al fenomeno dell’inquinamento del territorio della Terra dei fuochi. Solo con questo strumento, ha sottolineato la Corte, le autorità italiane hanno iniziato a parlare “per la prima volta” di mappatura per rilevare della presenza di contaminanti esplicitamente legati allo scarico illegale, all’interramento e all’incenerimento di rifiuti, sia pur limitatamente ai terreni agricoli, “nonostante le autorità fossero a conoscenza di tutti gli aspetti significativi del problema da quasi due decenni”». 




















































«È un qualcosa che dura da 30-40 anni e traggo personalmente la conclusione di un necessario coordinamento più forte. Forse faremo venir meno alcune competenze, poi per caso sono quelle del ministero dell’Ambiente che vengono meno, ma su questa realtà l’eccesso di coinvolgimento e di concertazione, ed è un giudizio personale, porta a non avere un coordinamento come dovrebbe essere necessario».

«È impressionante che ci siano ancora i fuochi, è quindi c’è una questione di sensibilizzazione della popolazione nel denunciare e delle autorità di intervenire in modo deciso su queste azioni che sono criminali», ha poi detto Pichetto. 

Il ministro ha poi aggiunto che rispetto alla sentenza della Cedu dello scorso 30 gennaio  quale «è comunque in corso una valutazione con l’Avvocatura dello Stato circa la proponibilità di un ricorso alla Grande Camera».
 
«Le azioni che il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica porrà nei prossimi mesi – ha assicurato Pichetto – saranno improntate ad uno spiccato spirito di collaborazione istituzionale, fermo restando le specifiche competenze di ciascun attore istituzionale». Inoltre il Mase intensificherà il «coordinamento e monitoraggio degli interventi di emergenza ambientale anche al fine di individuare ulteriori azioni e interventi di prevenzione del danno ambientale e dell’illecito ambientale nei terreni, nelle acque di falda e nei pozzi della regione Campania».
 
L’Italia, ha ricordato il ministro, «è stata condannata ad adottare, senza indugio e comunque entro due anni dalla data in cui la sentenza diventerà definitiva, misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento in questione, in linea con le raccomandazioni delineate dalla stessa sentenza, ossia: a) l’adozione di una strategia globale che unisca le misure esistenti e quelle prospettate; b) l’adozione di un meccanismo di monitoraggio indipendente; c) la creazione di una Piattaforma di informazione pubblica». 

Per la Terra dei Fuochi, «non so se vi sono le condizioni per il commissario, sarà una valutazione che farò e porterò al tavolo di Palazzo Chigi», ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica . 

E poi: «Senza escludere nessuno e senza venire meno alla trasparenza credo che il gruppo di lavoro possa pubblicare i nostri dati» ambientali e sulle acque «ma altrettanto la Regione Campania deve pubblicare il registro tumori». 

Sul fronte delle risorse per interventi sulla Terra dei Fuochi Pichetto ha parlato di 400 milioni in campo e ha sottolineato che «bisogna muoversi in modo ordinato, vanno spese bene». Dei 400 milioni, duecento sono stati citati dalla parlamentare 5 Stelle Carmela Auriemma in riferimento al sequestro ai tre fratelli Pellini, imprenditori di Acerra nei settori della gestione del recupero, smaltimento e riciclaggio di rifiuti urbani e industriali, fatto nel 2024 dalla Guardia di Finanza di Napoli. La parlamentare, anche lei di Acerra, ha affermato che quelle risorse «provengono da una condanna penale certificata di sversamento e disastro ambientale» e che c’è «un’azione risarcitoria in atto da parte del Mase che si era costituito parte civile». Compatibilmente con i tempi, bisogna «prendere quelle risorse e dedicarle alle bonifiche» ha aggiunto la parlamentare pentastellata. Oltre a questi 200 milioni, ha spiegato Pichetto Fratin, ci sono «altri 200 milioni previsti dal contratto istituzionale di sviluppo per triennio 25-26-27. «Io credo – ha continuato il ministro – che non dobbiamo disperdere» queste risorse «su 90 comuni, altrimenti diventa tanti piccoli campanili» ha detto il ministro rilevando che «l’emergenza sanitaria che c’è non meriti questo cattivo trattamento. Questa è la mia opinione poi è il Parlamento che dà gli indirizzi e il governo collegialmente a dare le indicazioni».

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13 febbraio 2025 ( modifica il 13 febbraio 2025 | 12:54)

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